Messina-L'associazione dei familiari vittime della strada chiede interventi volti a garantire sicurezza
C’è qualcosa che si può e si deve fare per far sì che il numero dei “fiori sull’asfalto” si riduca fino a sparire. E’ con quest’obiettivo che l’Associazione familiari vittime della strada continua a battersi a tutti i livelli con appelli affinchè istituzioni e forze dell’ordine insieme si riuniscano per trovare soluzioni comuni. Con questo spirito la presidente dell’associazione, Pina Cassaniti Mastrojeni ha scritto una lettera aperta indirizzata al prefetto Carmela Librizzi per una seduta straordinaria.
6 vittime fino ad oggi
“Per noi familiari di vittime ogni vita spezzata sulla strada richiama il grave dramma da noi già vissuto e che vorremmo che non si ripetesse più- scrive- Invece dal 27 marzo al 22 agosto 2019 sono state uccise a Messina sulla strada sei persone, due di 69 e 89 anni, e quattro dai 14 ai 24 anni, tre dei quali lungo la Consolare Pompea, la strada che conduce i giovani ai locali del divertimento: l’ultima vittima, Aurora De Domenico di 14 anni, ha perduto la vita a Ganzirri mentre si recava ad una festa. La tragica sequenza di incidenti mortali nel solo 2019 fino al 22 agosto conferma che non basta ciò che fino ad ora è stato fatto a Messina e ci costringe ad interrogarci”.
Appello al Prefetto
L’associazione è al fianco dei familiari e parteciperà alla cerimonia funebre per dare l’ultimo saluto ad Aurora De Domenico. Nel contempo chiede al Prefetto la convocazione di una seduta straordinaria con la partecipazione sia di tutte le istituzioni pubbliche che operano nel territorio responsabili del controllo, della formazione, della comunicazione e della giustizia, e sia degli organismi del privato sociale legati al tema della sicurezza stradale, per operare un confronto sulle cause degli incidenti al fine di individuare gli interventi adeguati a contrastarle e ad annullarle attraverso un impegno comune: istituzioni e cittadini insieme.
Obiettivi europei
Pina Cassaniti ricorda infatti che esiste un obiettivo stabilito a livello europeo di dimezzare entro il 2020 (l’obiettivo è stato individuato nel 2010, quindi entro 10 anni da quel punto di partenza), le stragi stradali per arrivare a “Vittime zero” entro il 2050.
Il caso di Vittoria
L’Italia, tra i Paesi europei è ancora lontana dallo step del 2020 e c’è ancora molto da fare, soprattutto a livello di istituzioni del territorio. A fine luglio, dopo la tragedia dei bambini di Vittoria, uccisi da un pirata della strada, l’Associazione familiari vittime della strada, ha trasmesso una lettera di protesta quando, i commissari prefettizi del Comune di Vittoria, pur al fianco dei familiari hanno nel contempo autorizzato una “Festa della birra” nel territorio. L’AFVS è riuscita a sensibilizzare le istituzioni ed i commissari (l’evento è stato annullato) evidenziando come dare patrocini a eventi che prevedono l’alto consumo di bevande alcoliche equivalga ad andare in direzione contraria rispetto alla prevenzione e ad una politica volta a dimezzare le stragi stradali.
Sinergia tra istituzioni
“La Festa era stata anche finanziata dai Commissari, nonostante io avessi protestato già nel 2018 e nonostante la firma di un protocollo con il prefetto in tal senso.Non è accettabile che l’ente locale responsabile della sicurezza nel territorio ed avendo sotto gli occhi il disastro umano causato dall’alcol, sostenga feste che diffondono l’uso dell’alcol. Il nostro appello è stato accolto, per rispetto dei bimbi uccisi e dei familiari. Le scelte delle istituzioni devono essere a favore della sicurezza. Si deve operare per lo sviluppo di azioni di prevenzione dell’incidentalità stradale e per il raggiungimento degli obiettivi europei, con l’indicazione del contrasto alla velocità, alla distrazione ed alla guida in stato di ebrezza. Ed è con questo spirito che ho invitato il prefetto di Messina a convocare una seduta straordinaria”
Un pensiero da chi, il sottoscritto, ha perso la propria fidanzata in un incidente stradale causato da un ubriaco e recidivo; secondo voi, cosa dovrebbe fare di più il Prefetto, così come le Forze dell’Ordine tutte? Messina, come tutte le principali città d’Italia, è sempre sotto il controllo dei tutori della Legge, che non fanno mancare ne’ la prevenzione ne’ la repressione, e lo leggiamo settimanalmente proprio dalle righe degli articoli di “Tempostretto”.
E secondo voi, è reprimendo le manifestazioni che si limitano uso e consumo di bevande alcoliche o droghe proprio quando presunti moralizzatori di governo vogliono farci credere che le droghe sono leggere e vanno legalizzate (sono contrario alla libera vendita di droghe ed alcol, giusto per precisare!)? O, forse, sarebbe il caso di mostrare loro, ai consumatori di queste sostanze, gli effetti sul cervello e sul prossimo delle loro azioni (ovviamente quando sono lucidi…)?
Vi è un problema di fondo, che parte dall’esempio sbagliato dato da politica, media, certe forme di “liberismo a tutti i costi”, vi è un problema di fondo che si chiama, anche, mancanza di educazione nella famiglia, oltre che nella società. Se non si agisce sulle radici, se non si educa alla base (e il sistema non mi sembra predisposto ad altro che allo sfascio), non serviranno manifestazioni ne’ Leggi, purtroppo.
“Chiede al Prefetto la convocazione di una seduta straordinaria”.
M;a che razza di richiesta è?
Lo sappiamo benissimo quali sono le cause.
Villania, presunzione, arroganza, incompetenza, stupidità, stupefacenti, alcool.
A cosa servono questi incontri?
A farsi vedere in TV!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il signore sopra ha ragione ma esiste il fenomeno della compagnia che trascina i ragazzi più educato di questo mondo. La movida deve essere regolamentata nella somministrazione delle bevande alcoliche. Al nord quando entri nei locali hai una tessera è più di un cocktail al massimo due non puoi consumare e dopo un certo orario(2 ore prima della chiusura della serata)non si possono somministrare alcolici. Meglio raddoppiare il costo del biglietto e non speculare sulla vita dei ragazzini con lalcool. Speriamo bene per i nostri figli .