Fra un anno si vota: così a Messina i partiti si preparano al dopo Buzzanca

Fra un anno si vota: così a Messina i partiti si preparano al dopo Buzzanca

Fra un anno si vota: così a Messina i partiti si preparano al dopo Buzzanca

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venerdì 27 Aprile 2012 - 23:15

Radio-elezioni oggi delinea due coalizioni: Pdl-Udc-Grande Sud e Pd-Fli-Api, con l’Mpa alla finestra. Decisive le indicazioni che verranno da alleanze ed esiti della tornata autunnale alla Regione

Messina tornerà al voto fra circa un anno. La primavera 2013 sarà quella della chiamata alle urne per decidere chi sarà il sindaco del dopo Buzzanca. Manca tanto, tantissimo. Come ama dire in questi giorni il sindaco a chi gli chiede cosa farà a settembre, se davvero si dimetterà da primo cittadino per ricandidarsi a deputato regionale, cinque mesi, in politica, corrispondono a cinquant’anni. Figurarsi dodici. Eppure a Palazzo Zanca, sebbene il Comune stia attraversando la crisi più nera, probabilmente, della sua storia, già non si parla d’altro. Perché è inutile negarlo: la campagna elettorale è già cominciata. E soprattutto, nei corridoi dei palazzi e nelle segreterie dei partiti, si iniziano a definire strategie e a pianificare alleanze. L’imprevisto, lungo la strada che porta al voto dell’anno prossimo, è rappresentato dal voto anticipato alla Regione. La tornata elettorale d’autunno, ormai certa dopo l’annuncio dato da Lombardo all’Ars, dirà molto su quali saranno gli assetti ai nastri di partenza per le amministrative a Messina.

Un dato sembra ormai certo: Buzzanca non si ricandiderà. Un altro dato viene dato da tutti per scontato: Buzzanca si dimetterà a settembre per riprendersi il seggio da deputato a Palermo. Dunque la fase pre-elettorale verrà gestita da un commissario, che verrà scelto probabilmente dal quinto governo Lombardo, quello che traghetterà la Regione nel “vuoto” tra le dimissioni del governatore e le elezioni. Quanto questo fattore inciderà sul voto dell’anno prossimo è difficile dirlo, le due precedenti esperienze, il commissariamento Sbordone che ha condotto alla elezione a sindaco di Genovese e la fase Sinatra che ha portato all’ascesa di Buzzanca, sono state troppo diverse tra loro per fornirci un quadro definito tale da sbilanciarsi in previsioni. Il punto è che i partiti non vogliono perdere tempo e, facendo tesoro dell’analisi che si farà dopo le amministrative della prossima settimana ed in vista del voto regionale, intendono già organizzarsi.

Fondamentale è fare ordine nel gioco delle alleanze, ancora tutto da definirsi. Al momento le coalizioni che sembrano delinearsi sono essenzialmente due: una di centrodestra, con Pdl e Udc che potrebbero tornare a ricandidarsi a braccetto, con la new-entry “Grande Sud”, presentatosi al grande pubblico proprio ieri; una di “opposizione”, con il Pd che non disdegnerebbe una “strana alleanza” con Fli e Api. Alla finestra rimarrebbe l’Mpa, un partito che giocoforza è legato a doppio filo ai destini del proprio leader Raffaele Lombardo. L’alleanza Pdl-Udc-Grande Sud sta maturando tra Roma e Palermo e la sua solidità dipenderà molto da ciò che si deciderà di fare alle regionali: se i tre partiti dovessero convergere su un candidato unico (più Gianpiero D’Alia di Gianfranco Miccichè), il gioco sarebbe fatto. E a Messina si darebbe via libera ad una candidatura “pesante”, quella di un attuale deputato nazionale, e in questo caso la rosa di nomi si ridurrebbe a due “petali”: Francesco Stagno D’Alcontres, che ieri si è detto pronto a scendere in campo, e Vincenzo Garofalo, gradito a molte frange del Pdl, facendo calare le quotazioni di Gianfranco Scoglio.

E dall’altro lato, chi potrebbe contrapporsi a questa contraerei? C’è chi non fa mistero che l’unico candidato del Pd in grado di fronteggiare l’asse di centrodestra sarebbe Francantonio Genovese, ma se è vero che il leader messinese del partito non ha escluso a priori un proprio ritorno alla campagna elettorale, è vero anche che appare molto difficile una sua terza candidatura consecutiva, dopo il successo del 2006 ed il flop del 2008. L’alternativa? Da individuare con gli eventuali alleati, Fli e Api appunto. Fli il suo nome l’ha già fatto ufficialmente, è quello dell’attuale assessore regionale al Turismo Daniele Tranchida, ma questo non significa che possa essere lui il candidato unico della possibile coalizione. Allo stesso modo Api proporrebbe il proprio segretario Giuseppe Chiofalo, ma la vera scelta potrebbe cadere su un nome nuovo della cosiddetta “società civile”. C’è un nome che circola nei corridoi del palazzo, quello del presidente dell’Ordine degli avvocati Francesco Celona, ma non trova conferme forti. Non si può nemmeno escludere la strada delle primarie, che però spesso ha finito per dividere, piuttosto che unire. Infine c’è l’Mpa. Molti dicono che Fabio D’Amore sarebbe pronto a rimettersi in gioco, più difficile una candidatura del commissario provinciale Antonio Andò. Ma la domanda che ci si fa, in ambienti autonomisti, è un’altra: senza Lombardo, cosa ne sarà dell’Mpa?

14 commenti

  1. vi state facendo i conti senza gli osti: i cittadini. gli stessi cittadini che non hanno visto un concorso (decente), che sono rimasti a piedi alle fermate degli autobus e del tram per ore e ore, che hanno rovinato le loro auto nelle innumerevoli e profonde buche stradali, che hanno subìto alluvioni, che si vedono multare in una ztl che ztl non è, che vedono riempire di sabbia l’approdo di tremestieri ogni tre per due, che vedono le più grandi aziende fiore all’occhiello della città demolire tutto per far posto alle palazzine, che assistono ai fallimenti delle varie partecipate, ecc ecc ecc…. e dov’erano tutti questi personaggi che ora vorrebbero il voto dei cittadini? alcuni erano anche in parlamento… ma annativinni!

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  2. ma chi andra’ a votare a sti 4 mancia franchi tutti corrotti

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  3. Sono dell’idea che sia presto per parlare di coalizioni a Messina, MPA e FLI andranno comunque insieme. L’UDC in Sicilia farà melina alzando il prezzo fino a quando non avrà ottenuto il massimo, nei comuni continuerà ad operare in coalizioni diverse secondo convenienze politica.
    X Messina la speranza è che si comprenda la gravità della situazione e che i partiti anche sotto l’onda dell’antipolitica che fà paura, facciano un passo avanti assumendosi seriamente responsabilità oltre i candidati a sindaco che si proporranno alla Città, x portare Messina fuori dalle secche della crisi economica! Insomma oggi più che maiè necessario un progetto complessivo largamente condiviso, che sia d’avvero di riferimento politico-amministrativo, su cui poter scommettere x risollevare la Città.

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  4. La previsione di RADIO ELEZIONI fa i conti senza i tanti OSTI.
    L’oste IDV di Di Pietro, l’oste SEL di Vendola, ma sprattutto l’OSTE 5 STELLE di Grillo. Per Beppe Grillo ho utilizzato i caratteri maiuscolo, perchè se i partiti continuano a suicidarsi, consegnano al comico il TERZO PARTITO ITALIANO.
    Ma a Messina nel 2013 si farà vivo l’OSTE degli OSTI, cioè il partito dell’ASTENSIONE, che sarà il primo in assoluto.

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  5. I cittadini…. E’ vero, siamo noi, cittadini, a votare e a scegliere il nostro rappresentante alle urne. Ma noi cittadini messinesi abbiamo un brutto vizio, che ci porta spesso e volentieri più rogne che altro; dimentichiamo quello che è successo in passato e abbiamo il coraggio di fare scelte che in passato ci hanno creato solo problemi. Abbiamo il dono della recidività, siamo recidivi in molte cose, dimentichiamo i fatti, la storia, per poi ottenere risultati davvero penosi, come quelli che lei ha giustamente citato.

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  6. liliana parisi 28 Aprile 2012 16:35

    Spero proprio che Lei si sbagli circa il partito dell’Astensione,perchè sarebbe un rinunciare a fare sentire la propria voce di protesta

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  7. UNO SCATTO D’ORGOGLIO!!!
    Mi aspetto questo dai messinesi!
    Lo scatto d’orgoglio di gente ormai stufa e arcistufa da questi politicanti!
    NON VOTARLI SAREBBE IL MINIMO per questi “personaggi”…MANDATELI A CASA TUTTI!!!!!!!!

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  8. Solo un appunto al suo commento:
    guardi che i partiti attuali e l’ANTIpolitica sono la stessa cosa!!!

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  9. Vedi il grande problema di chi ragiona come te..come me è lo scoglio della totale ignoranza e l’ingordigia di cui sono affette grandi parti della nostra città. Ci ritroveremmo come successe tempo addietro con presunti Cadeau come motorini, cellulari, televisori…e chi più ne ha più ne metta.

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  10. Non me ne voglia l’on.Francesco Stagno D’Alcontres ma diffido dei medici che fanno politica,è come se tradissero il giuramento di IPPOCRATE “…la tutela della salute fisica e psichica dell’ uomo il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e COSTANTE IMPEGNO scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale…”
    Comunque conosciamola meglio. La parte BLU del suo sangue,l’altra spero repubblicana, non ha niente a che fare con la storia millenaria della URBS MESSANA. Dei tre rami diretti discendenti di don Bernardo Estagnol, nobile spagnolo,consigliere del re Federico III di Aragona, cioè gli Stagno d’Alcontres, gli Stagno Navarra e i Saccano Stagno,furono tre gli antenati che incrociarono Messina, recentemente rispetto alla storia millenaria della nostra città. Guglielmo Stagno Calapaj d’Alcontres,che nel 1917 fu rettore dell’Università di Messina, Carlo Stagno Villadicani d’Alcontres,che nel 1912 fu senatore della Repubblica e presidente del Messina calcio,Ferdinando Stagno Monroy D’Alcontres,deputato del Regno e podestà di Messina durante il fascismo. Lei per essere precisi ha il titolo di barone di Scuderi,è figlio di Don Ferdinando Stagno d’Alcontres Calapaj e di Donna Giovanna Miceli,appartiene alla famiglia dei principi d’Alcontres e Montesalso ed è cugino in primo grado del politico Antonio Martino. Come medico è in aspettativa dal 1996 da Direttore della cattedra di Chirurgia plastica della nostra Università,oltre 15 anni, in cui ha collezionato quattro legislature, l’attività politica ha preso il sopravvento su quella medica. Si è conquistato il titolo repubblicano di parlamentare di lungo corso,a cui pagheremo un sostanzioso vitalizio/pensione. Come il suo antenato PODESTA’, vuole governare Messina come SINDACO, avendo capito i mali fruschi che si abbatteranno sul centrodestra italiano. Speriamo che la Madonnina ce la mandi buona.

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  11. Per meglio conoscere Francesco Stagno D’Alcontres, sintetizzo la sua attività parlamentare.Come primo firmatario ha presentato solo due proposte di legge.La PRIMA è per l’Istituzione di una sezione staccata del TAR in Messina.La SECONDA è una Delega al Governo e altre disposizioni per la disciplina dello svolgimento del gioco d’azzardo in apposite strutture e delle connesse attività turistico-commerciali, ricreative e d’intrattenimento.Sono due proposte inopportune, la PRIMA perchè il Tribunale di Messina è il meno produttivo d’Italia, avremmo tempi lunghi per sospensive e sentenze; la SECONDA perchè Messina è città capofila nel vizio del gioco in Italia e in Europa, molto famiglie si sono rovinate, con un Casinò sarebbe ancora peggio. Le proposte di legge presentate come cofirmatario sono tante, ma quelle più interessanti riguardono il campo sanitario,come le Disposizioni per la prevenzione delle malattie croniche degenerative e le Disposizioni in materia di consenso informato ai trattamenti sanitari. Condivisibile è quella sulle Disposizioni per la destinazione di una quota del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a finalità scelte dai contribuenti.Giudico negativa e un regalo alle cooperative poco serie la Modifica in materia di riduzione, in favore delle cooperative sociali, delle somme aggiuntive dovute a titolo di sanzioni civili in caso di omesso o ritardato versamento di contributi o premi previdenziali o assistenziali.Ottime la proposta di
    Interventi straordinari e strategici per la riqualificazione ambientale ed energetica del patrimonio edilizio e le Disposizioni concernenti il divieto di produzione, importazione e commercio di merci prodotte mediante l’impiego di manodopera forzata e in schiavitù. Incomprensibile le Disposizioni per il trasferimento del punto franco istituito nella zona falcata del porto di Messina.Infine curiose la proposta di Istituzione della giornata nazionale del Calendario gregoriano di cui è autore Luigi Lilio e le
    Modifiche alla legge in materia di esercizio della prostitute.
    E’ uno dei tanti folgorato sulla via di Berlusconi, rimasto deluso,dopo quasi vent’anni,dagli scandali giudiziari e dalle tante escort del suo ex leader, forse per questo la firma sull’esercizio della prostituzione.Insomma un deputato sconosciuto ai più,senza infamia e senza lode, durante le sue tante legislature Messina è peggiorata in tutti i sensi.

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  12. L’ultimo commento è il più difficile,dobbo capire quali sono gli interessi di cui è portatore,questo possibile candidato a Sindaco di Messina.Nel primo ho scritto sulla storia degli antenati dal sangue blu e sulla professione. Nel secondo sull’attività parlamentare recente. A proposito nella mia ricerca mi sono imbattuto in Giampiero D’Alia,a cui devo atto che è l’unico parlamentare messinese che ha messo on line i suoi redditi, a differenza di D’Alcontres. Dall’attività parlamentare di D’Alia appare il più ” politico “, fra i due è quello che voterei come sindaco. La storia della famiglia Stagno D’Alcontres mi può aiutare.Il capostipite don Bernardo Estagnol,fu consigliere di Re e i discendenti per generazioni usufruirono di titoli,cariche e investiti di feudi,che significa terre. Dall’Unità d’Italia in poi furono banchieri,ebbero cariche politiche e accademiche, soprattutto quella di Podesta. Immagino,ma D’alcontres mi può smentire, che la sua famiglia,come altre in vista e ricche di Messina, beneficiò del regalo che Roma fece attraverso il piano Borzi, cioè la possibilità di acquistare a prezzi stracciati quel patrimonio immobiliare,con le sue botteghe al piano terra, nel nostro centro storico, più quello fondiario posseduto e salvaguardato o comprato facilmente in un momento difficile,come fu il post terremoto. Quindi famiglia che ha sempre vissuto di rendita fondiaria e immobiliare e di cariche pubbliche,politiche ed accademiche. Non voterei un candidato Sindaco, portatore di questi legittimi interessi, che da sindaco gestirà il nuovo piano regolatore.

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  13. LO STAGNO,
    è la città con elettori senza idee ed inerti, le poche voci fuori dal coro sono morenti. Non vedo movimenti di cittadini indignati stanchi e con le balle gonfie per troppi anni di malapolitica. La stampa tranne poche eccezioni è muta. Per segnalare il caos dobbiamo chiamare Striscia la Notizia o le Iene. Il Tribunale scoppia di arretrati con 2500 avvocati uno ogni 100 abitanti. Chi si candida a Sindaco dovrà mentire e dovrà realizzare le solite alleanze. Il problema è che tutti si considerano amici di tutti. C’è una omertà di coscienza che lascia senza speranza. Una città deve esprimere uomini senza interessi, onesti e privi di brama di potere e che non siano borghesi grassi e ricchi di famiglia. Ci vuole coraggio e disperazione per toccare i nervi scoperti di una città in cui chi ha soldi è spesso o un criminale o un arraffone politico furbetto. I ricchi quelli veri non ci sono più anche le grandi famiglie non hanno più da dare alle terze generazioni.

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  14. L'Osservatore 8 Maggio 2012 12:22

    Ma sta scherzando? Fra i due preferirei DI GRAN LUNGA NON votare!!!
    L’uno e l’altro non mi rappresentano, l’uno e l’altro sono espressione di una politica clienterale se non anche nepotista, l’uno e l’altro NON hanno fatto gli interessi della città di Messina, l’uno e l’altro non hanno MAI fatto gavetta politica nè si sono MAI sporcati le mani nelle campagne elettorali che li hanno visti poi vincenti. Preferirei un “signor nessuno” espressione del popolo e non dei partiti e della partitocrazia che abbia a cuore la città, che abbia voglia di lavorare, di sporcarsi le maniche senza promesse mirabolanti e che ci metta pure la faccia.
    Messina non ha bisogno di baroni o signorotti ma di “gente comune per il bene comune” (ho già fatto lo slogan).

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