Ha suscitato polemiche la scelta del Comune di cancellare due graffiti particolarmente belli, realizzati poche ore prima da un artista locale. Che ne ha persino spiegato il significato. Ma neanche l'indignazione del web è bastata a risparmiare le opere dall'implacabile mano del decoro urbano
Il rapporto tra artisti di strada e istituzioni è da sempre complicato. La street art, in particolare, si caratterizza come gesto di ribellione, per sua natura non istituzionale. Non sorprende dunque che a Barcellona Pozzo di Gotto siano stati rimossi i graffiti di un artista anonimo, che poche ore prima aveva ritratto su un muro in via Carducci due immagini: una Chiesa fatta di armi, con una croce rossa in cima e un losco prete accanto; e un ragazzino che si tira fuori da una televisione per raggiungere un cuore. La notevole bellezza dei graffiti ha però colpito i cittadini che, sui social, non hanno apprezzato la scelta di “ripristinare il decoro” operata dal Comune.
L’artista ha anche spiegato il senso delle sue opere: la Chiesa di armi rappresenta un anomalo connubio che, a volte, si viene a creare tra i prelati e le istituzioni mafiose; il ragazzino cerca invece di lasciarsi alle spalle il vuoto di valori dettato dai mass media moderni, per tornare al calore delle emozioni umane. Al significato, si aggiunge la qualità artistica delle opere. Di cui, tuttavia, restano solo le foto messe online dagli utenti. La “tela” utilizzata dall’artista è già stata ripristinata.
A mediare un compromesso tra graffitari e amministrazioni comunali sta provando il consigliere Nino Novelli: “Pochi mesi fa ho proposto di impiegare la street art come strumento di riqualificazione urbana, regolamentandola” – scrive Novelli su facebook. Un modello già applicato, con buoni risultati, a Messina. L’invito è a riprendere la discussione, così che la triste sorte degli ultimi graffiti sia occasione per elaborare una proposta concreta, a tutela non solo del decoro urbano, ma anche della bellezza.
A proposito, che fine hanno fatto i graffiti? Li ha ritrovati la pagina “Un tweet dal ponte di Calderà”: pare siano stati gettati lungo la costa di Ponente.