Stretto di Messina e No Ponte. Tre ore di fila? Come ogni anno, quindi va bene

Stretto di Messina e No Ponte. Tre ore di fila? Come ogni anno, quindi va bene

Marco Ipsale

Stretto di Messina e No Ponte. Tre ore di fila? Come ogni anno, quindi va bene

domenica 13 Agosto 2023 - 17:14

Il tempismo del corteo per dire no al Ponte sullo Stretto, lo stesso giorno in cui molti hanno fatto tre ore di coda, nonostante un alto numero di navi, per arrivare in Sicilia

MESSINA – Quando c’è un disagio la logica vorrebbe che si facesse qualcosa per eliminarlo o almeno mitigarlo. Sullo Stretto di Messina, invece, accade che si creino attese di tre ore per attraversarlo e qualcuno commenti: “Come ogni anno”, “Ma perché date queste notizie? Dov’è la novità?”, “Succede solo per pochi giorni” ecc.

Quindi va bene così. E’ stato bello per quei tanti poveracci in fila per tre ore sotto il sole, magari dopo un lungo viaggio? Non vedi l’ora di arrivare a casa, la vedi, è a due passi, altre tre ore…

Oltre a dire “no Ponte” (qui le immagini del corteo), prefigurando scenari apocalittici, sarebbe utile specificare quali sono i “sì” per almeno mitigare (risolvere via mare sarebbe impossibile) il problema. E una delle poche risposte è che basterebbe aumentare le navi. Ad agosto 2023, tra vettore privato e pubblico, ci sono 156 corse al giorno, di cui 79 in direzione Messina e 77 in direzione Villa San Giovanni, quasi tutte con alto fattore di riempimento. Un numero elevato, non così facilmente incrementabile.

Tempi morti e destinati ad aumentare

Senza dimenticare che ci sono tempi morti non abbattibili: in bassa stagione serve comunque almeno un’ora per passare dall’autostrada siciliana a quella calabrese e viceversa (ad esempio in direzione Calabria circa dieci minuti dall’autostrada agli imbarchi, dove bisogna trovarsi mezz’ora prima per non rischiare di perdere la nave, venti minuti di traversata e altri dieci dallo sbarco all’autostrada). Tempi destinati ad aumentare perché, nei programmi, la rada San Francesco chiuderà e tutto il traffico sarà spostato a Tremestieri, così il centro di Messina potrà liberarsi dalla schiavitù di attraversamento.

Code ovunque?

E i treni continuano a impiegare due ore da una sponda all’altra… Che ci voglia troppo tempo per fare 400 chilometri in treno da Siracusa a Trapani (e senza approfondire i motivi), nonostante pochissimi abbiano esigenza di viaggiare su un percorso simile, è un grande problema. Che ci voglia troppo tempo per attraversare lo Stretto di Messina, e lo fanno milioni di persone, non è un grande problema.

Così alcuni fanno la corsa a sminuirlo. “Ad agosto le code ci sono ovunque”, cavoli vostri. Che è un po’ come dire di non lamentarsi se la città è sporca perché tutte le città sono sporche.

Secondo il bollettino Anas di sabato 12 agosto, il traffico era “intenso ma scorrevole sui principali itinerari”. Quindi no, non c’erano code. Ad esempio sulla Salerno – Reggio Calabria, che è stata quasi interamente ammodernata con lavori che sono durati vent’anni, dal 1997 al 2017. Vent’anni di disagi, si doveva impiegare meno ma oggi se ne godono i frutti.

Il traforo del Monte Bianco

Situazione simile sulla rete di Autostrade per l’Italia. Si sono registrati 8 chilometri di coda tra Anagni e Colleferro, ma causa incidente, idem sull’A 10 Genova – Ventimiglia, che però è piena di cantieri. Le uniche code “normali”, per così dire, simili a quelle sullo Stretto, ci sono state al traforo del Monte Bianco, che è lungo 11,6 km a singola corsia per senso di marcia.

Quando il traffico è superiore rispetto alle infrastrutture esistenti, è logico pensare ad ampliare le infrastrutture, a meno che non si parli di centri urbani in cui l’obiettivo è di favorire la mobilità pubblica e pedonale. E’ il motivo per il quale in diverse autostrade italiane è stata realizzata la terza corsia, e nei tratti Modena – Bologna e Bergamo – Milano anche la quarta, tutto a suon di finanziamenti pubblici. In Sicilia la terza corsia non serve, perché il traffico autostradale non è tale da richiederlo. Serve, invece, metterle in sicurezza, come lentamente si sta facendo, ma questo non esclude realizzare nuove opere.

Il raddoppio del tunnel del Monte Bianco è stato progettato ma mai realizzato e le motivazioni dei contrari sono per alcuni aspetti uguali a quelle dei No Ponte: lavori lunghi, guadagni per le imprese, pochi benefici, traffico insufficiente per giustificare l’intervento. In realtà, in alta stagione lì le code non sono rare, mentre almeno in bassa stagione è possibile attraversare il tunnel in dieci minuti, senza attese.

La relazione degli esperti

E’ vero che lo Stretto di Messina non è l’unico posto in cui ci sono code ma è anche vero che la Sicilia è “l’isola col più elevato potenziale di collegamento stabile”, come sancito dal gruppo di lavoro incaricato dal Ministero delle Infrastrutture composto da esperti del settore.

Eppure c’è chi, a fronte delle immagini delle lunghe code, sostiene che anche con il Ponte sarebbe lo stesso. Dimenticando che esiste il Telepass e che sarebbero impossibili attese di tre ore. Un Ponte potrebbe essere attraversato in tre minuti in bassa stagione, forse più in alta stagione ma sicuramente non lo stesso tempo rispetto al trasporto via mare.

Le altre opere ferroviarie

Poi c’è il trasporto ferroviario. In Italia ci sono opere in progetto e in corso, che costano diversi miliardi, e consentiranno risparmi di tempo da pochi minuti fino a un’ora. Queste opere sì, il Ponte per risparmiare due ore sullo Stretto no.

Se verranno spesi 10 o 14 miliardi sul territorio, se la città diverrà un enorme cantiere non può che essere un vantaggio, un’importante ricaduta economica. Ci saranno disagi, certo, ci sono sempre quando si costruisce qualcosa. Ma la soluzione non può essere non fare nulla per paura dei disagi.

Dal punto di vista puramente trasportistico, come appurato da tanti esperti, il Ponte sarebbe necessario, altro che inutile. Se poi l’impatto ambientale sia troppo forte o se l’opera non sia tecnicamente realizzabile è altro discorso, si vedrà.

I prossimi passi e la partita di Salvini

Oltre a non essere ancora stato stanziato un centesimo per l’opera (negli annunci accadrà con la prossima legge di bilancio), c’è da superare lo scoglio del passaggio da progetto definitivo a esecutivo, che prevede l’acquisizione di diversi pareri, su tutti quello ambientale del Mite (Ministero della transizione ecologica).

Tra le ipotesi, anche che arrivi un parere negativo. Solo quando e se il progetto sarà esecutivo e finanziato si potrà passare dalle carte al concreto. E’ qui che si gioca la credibilità del ministro Matteo Salvini. I “no ponte” battono sul suo passato e etichettano i “muccalapuni”, cioè quelli che credono agli annunci. Se realmente Salvini non farà seguire i fatti ai programmi non potranno che esserne contenti.

9 commenti

  1. Ovvio che i no ponte possano manifestare il loro dissenso ma alla fine sanno che in democrazia decide la maggioranza? E la stragrande maggioranza dei messinesi e dei calabresi sono favorevoli al ponte. Da messinese non voglio essere sempre per il no. Spero che si faccia!

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  2. Ieri dalle 10.00 alle 16.30 a Messina non si è capito più nulla…..Un caos assurdo..esodo e controesodo. Eppure il sabato e la domenica questo traffico potrebbe essere spostato a Tremestieri evitando alla città di subire come ogni anno questa tortura. Ma nessuno si adopera in tal senso….Peccato!

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  3. Sentivo oggi al Tg1 che c’erano due ore di fila al traforo del Montebianco in direzione Italia Francia, si potrebbe fare un ponte anche li

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  4. E chi se ne frega di 3 ore di fila per i vacanzieri da fare una volta all’anno.
    Se facessero il ponte noi soffriremo per 20 anni di fila.
    E pubblicatelo se avete coraggio

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  5. IL DIO PONTE RISOLVERÀ TUTTI I PROBLEMI…POTENZIAMENTO DI RFI E IL PORTO DI TREMESTIERI NO.

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  6. Lo sapete che un mercoledì o giovedì (non ricordo bene) di dicembre 2022 sono partito da Messina alle 15.30 e sono arrivato a Reggio Calabria alle 18.15, in ritardo alla riunione che era alle 18??? Per fare qualche Km quasi 3 ore!!!!
    Dovevo necessariamente portare la macchina per motivi di lavoro.
    Santo Ponte…..

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  7. Non facciamo nulla andiamo avanti con i NO, poi ci lamentiamo e bestemmiamo quando si rimane tre ore in fila che con i tempi di oggi è quasi mezza giornata! Che gente miope…

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  8. Vorrei ricordare ai messinesi che vogliono il ponte cos’era Messina quando c’erano i lavori del tram, com’è Messina con i lavori del viadotto Giostra )qualcuno si ricorda quando sono iniziati e chissà quando finiranno), i lavori della pista ciclabile, per non parlare del resto .
    Avremo un buco per cinquant’anni, la zona nord devastata, espropri inutili, viabilità impazzita per anni e anni altro …. che tre ore di coda per i traghetti di ferragosto. E tutto per far mangiare i soliti noti.
    Avremo una città distrutta più invivibile di oggi e senza risultato…..
    Qualcuno ha mai pensato quanta acqua dolce purissima ci vuole per il cemento del ponte? rinunceremo anche a lavarci pur i non fare tre ore di fila ai traghetti.
    Beata ignoranza e beati Salvini e co.

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  9. L’anno è composto da 365 giorni: se per 7 giorni si crea un pò di casino, vi sembra giusto sperperare denaro ( che poi pagheremo noi ), devastando un territorio così bello che il Buon Dio ci ha regalato? Nel futuro che benefici resteranno ai messinesi che avranno la ventura di vedere il ponte? La sua ubicazione farà si che i turisti (sia che vengano in Sicilia o che vadano via) salteranno la città di Messina, e allora niente più Campanile del Duomo, Cristo Re, granita, cannoli etc etc. Inoltre i pendolari che avranno la SFORTUNA di dover utilizzare l’auto per lavorare a Reggio (per i messinesi) o a Messina (per i reggini) sapete quanti chilometri dovranno fare per andare da una sponda all’altra? Ritengo che (forse) impiegheranno lo stesso tempo, però spenderanno molto di più in pedaggi e carburante.
    Buon ponte a tutti.
    Io, forse, per l’età che ho, vedrò solo la devastazione del territorio.
    i miei figli, grazie a Dio, vivono fuori Messina……

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