Stretto di Messina. Navi e treni moderni, le richieste dell'Orsa al Governo

Stretto di Messina. Navi e treni moderni, le richieste dell’Orsa al Governo

Marco Ipsale

Stretto di Messina. Navi e treni moderni, le richieste dell’Orsa al Governo

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giovedì 06 Maggio 2021 - 10:18

Incontro col sottosegretario Cancelleri. Chieste altre due navi oltre alla Messina e alla nuova Iginia

“Nei programmi di questo Governo c’è il rilancio del traghettamento nello Stretto di Messina e l’ammodernamento e potenziamento del trasporto ferroviario da e per la Sicilia. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) sono presenti investimenti per circa 400 milioni di euro destinati alle infrastrutture per la mobilità fra la Sicilia e la penisola”.

L’ha detto il sottosegretario ai trasporti, Gianfranco Cancelleri, nel corso di un incontro con una delegazione del sindacato Orsa, guidata dal messinese Mariano Massaro, insieme al deputato pentastellato messinese Francesco D’Uva.

Nuove navi e treni a lunga percorrenza

L’Orsa ha ribadito “l’esigenza di altre due navi a 4 binari in aggiunta alla nave Messina attualmente in servizio e alla nuova nave Iginia in allestimento ai cantieri Mariotti di Genova che presto solcherà le acque dello Stretto” e ha chiesto un modello a quattro navi ferroviarie, di cui due in linea, una di riserva e una in manutenzione.

Al momento, oltre alla Messina, sono in servizio la Villa e la Scilla, che hanno 37 anni di esercizio, mentre la Logudoro è ferma per sequestro.

L’Orsa ha chiesto anche il potenziamento dei treni a lunga percorrenza, col ripristino delle tracce verso Torino e Venezia, oltre a quelle attuali verso Roma e Milano.

Per il passaggio dei pendolari, invece, “è prevista la costruzione di tre mezzi veloci per la tratta Messina – Villa San Giovanni”. La Messina – Reggio invece, doveva andare in concessione a Rfi ma c’è in ballo un ricorso di Liberty Lines al Consiglio di Stato.

“La sensazione – dice Massaro – è che sta prendendo forma la proposta di rilancio dell’area dello Stretto e del diritto alla mobilità che i siciliani rivendicarono in piazza nel 2015 con la grande manifestazione ‘il ferribotte non si tocca’. La strada è ancora lunga ma i presupposti ci sono tutti anche perché il tavolo istituzionale odierno era composto, quasi per intero, da siciliani”.

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2 commenti

  1. Si continua a pubblicare articoli senza fondamento. Non esistono treni moderni. Se si esclude il frecciarossa che poi tanto moderno non è il materiale che circola in Sicilia è identico a quello di altre regioni. Per lo meno per quanto attiene i treni a lunga percorrenza. Per i treni regionali sono in continua consegna i nuovi pop come pubblicato da questo giornale. L’orsa e tutte le sue componenti sanno bene che da circa un decennio l’intento di fs, con l’avallo mascherato dei vari governi sinora succeduti, è smantellare il servizio a lunga percorrenza e in particolare i treni notte e ancor di più sa bene che l’intento di fs è ridurre il traffico della Sicilia a carattere regionale come accaduto per la Sardegna. L’orsa conosce bene la riduzione dei treni che c’è stata nei vari anni e a livello nazionale. Parimenti sa bene L’orsa che c’è stata una drastica riduzione del traghettamento anche questo servizio in odore di dismissione. I principali disagi in termini di orario si basano essenzialmente sulla riduzione del numero delle navi voluto da fs e non certo per l’età di navi e treni. Più che treni e navi nuove L’orsa sa bene che sarebbe più utile il ripristino delle officine in Sicilia e in particolare a Messina. Che senso ha possedere una macchina nuova e non avere il meccanico? Poi se come sempre si vuol raccontare la storia che l’asino vola è un altro discorso.

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  2. Meno male che c’è l’Orsa che tiene allo sviluppo del sud con la sostituzione dell’asino con il mulo ……un bel veloce passo avanti. Vi consiglio di andare in Giappone per capire cosa vuol dire ponti e trasporto veloce.

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