E' stato firmato tra il Comune, la Polizia Municipale, le Associazioni rappresentative dei cittadini disabili e l'Asp, il protocollo di intesa per facilitare la mobilità delle persone con problemi di disabilità con i criteri per l'assegnazione di stalli di sosta personalizzati. Grande soddisfazione per i disabili che però hanno dovuto affrontare un vero percorso a ostacoli per riuscire ad arrivare negli uffici all'interno del palazzo Atm.
Due anni di passione, scontri a muso duro, proteste, tanti disagi. Per i disabili messinesi sono stati due anni di battaglie e riunioni, momenti di sconforto e timore di essere invisibili agli occhi delle istituzioni. Due anni per riuscire a chiudere il cerchio sulla delicata e intricata questione del rilascio dei pass destinati ai disabili per la sosta personalizzata sulle strade cittadine. Oggi si sono messi tutti d’accordo: il Dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità, il Corpo della Polizia municipale, le Associazioni rappresentative dei cittadini disabili e l'Azienda sanitaria provinciale di Messina. Ed è nato un protocollo d’intesa per l'applicazione condivisa delle disposizioni previste dal codice della strada per facilitare la mobilità delle persone con problemi di disabilità. Un documento che detta le regole e i criteri per l'assegnazione di stalli di sosta personalizzati per disabili in zone ad alta densità di traffico e che allontana definitivamente tutte le ombre che in questi mesi avevano rischiato di penalizzare fortemente i disabili.
La firma si è tenuta presso il Dipartimento Mobilità che si trova nel palazzo dell’Atm in via La Farina. Ma gli auspici iniziali non erano stati certo dei migliori. I rappresentanti delle associazioni disabili che si sono presentati all’ingresso, perché naturalmente invitati all’incontro, si sono trovati di fronte un cancello chiuso perché all’Atm le regole dicono che non si può accedere all’interno del piazzale. Tutto intorno i parcheggi riservati a loro e delimitati dalle strisce gialle erano occupati da auto senza pass, tanto da costringere il comandante Calogero Ferlisi, presente per la firma, a chiamare una pattuglia che ha multato tutti i mezzi. Rassegnati hanno lasciato fuori i mezzi ma non è andata meglio una volta entrati all’interno. Molti di loro hanno dovuto scoprire che la rampa che porta ai locali dell’Atm è troppo ripida per essere affrontata da solo per chi si trova su una sedia a rotelle. Dentro lo stabile troppi ostacoli per chi non può muoversi in modo autosufficiente. Barriere architettoniche che a questo punto devono diventare la nuova priorità nell’agenda delle politiche destinate a migliorare la qualità della vita dei disabili. Perché ha avuto quasi il sapore della beffa dover affrontare tutte queste difficoltà per andare a siglare un atto che invece rappresenta per loro un grandissimo successo, proprio perché condiviso e basato sulle reali esigenze di coloro a cui è destinato.
“L'atto rappresenta un punto fondamentale nella definizione degli stalli dei disabili, che in passato hanno avuto alterne vicende di interpretazione, – hanno evidenziato il sindaco, Renato Accorinti, e l'assessore alla Mobilità e Viabilità, Gaetano Cacciola, – e nasce dalla condivisione tra l'Amministrazione comunale, il dipartimento competente, l'Asp di Messina e le Associazioni di categoria. E' nostra intenzione lavorare in perfetta sinergia con tutte le componenti. La firma di oggi è la conclusione di un percorso di dialogo e di incontri, anche di diversità di vedute, ma alla fine del raggiungimento di un obiettivo per il bene della collettività. E' la realizzazione di un diritto, che al di là dei principi certamente condivisi, oggi diventa coscienza e consapevolezza”.
Ma vediamo i punti salienti del protocollo per capire come cambiano le regole per l’assegnazione dei pass disabili (VEDI QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE). La condizione di sostanziale indeambulabilità sarà il parametro di riferimento al quale attenersi ai fini della concessione del beneficio e saranno comunque esclusi i soggetti che, pur indeambulabili come sopra, versino in condizioni tali da considerarsi allettati cronici e pertanto non soggetti a spostamenti ordinari. In ogni caso sarà affidata al tavolo tecnico la valutazione delle singole istanze, per un periodo sperimentale di sei mesi decorrenti dalla firma del protocollo. Trascorso tale intervallo di tempo, il tavolo tecnico provvederà ad esaminare le istanze che di volta in volta il dirigente del dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità deciderà di sottoporre. Alle riunioni del tavolo tecnico partecipano di diritto, oltre ai rappresentanti del dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità, del Corpo di Polizia municipale e dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina, tutte le Associazioni che hanno sottoscritto il Protocollo di intesa. Con periodicità semestrale, il dirigente del dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità provvederà a trasmettere alla Giunta municipale ed alle commissioni consiliari promotrici, una relazione sintetica sulle attività svolte. Trascorso il periodo sperimentale di sei mesi, il protocollo potrà essere modificato o aggiornato per iniziativa del dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità, del rappresentante dell’Asp o delle maggioranza di associazioni che fanno parte del tavolo tecnico.
Dunque ogni decisione sarà valutata e presa insieme, cercando di mettere sempre al primo posto le reali esigenze dei disabili.
Grande soddisfazione viene espressa da Lucia Cardillo, responsabile provinciale per le politiche sui disabili di Italia dei Valori, che ricorda quando tutto ebbe inizio, con quella famosa determina dirigenziale del 5 febbraio 2013 che chiedeva ai disabili la frequenza delle uscite sul territorio comunale per motivi di lavoro, salute o studio, limitando così fortemente la loro quotidianità. “Forse per arginare i numerosi abusi riguardanti l’uso dei pass e degli stalli personalizzati riservati alle persone con disabilità si ponevano grandi difficoltà per i veri portatori di disabilità; difficoltà che arrivavano sino alla revoca degli stalli personalizzati anche a persone in sedia a rotelle e con patologie molto importanti, che nonostante tutto erano riusciti a raggiungere una certa autonomia, non totale poiché in molti casi la disabilità non è dovuta alla propria condizione, bensì all’inadeguatezza delle strutture cittadine”. Ed proprio da qui che l’esponente di Idv vuole ripartire: “Si dovrebbe cominciare, come già da tempo attuato in altri Paesi la progettazione dell'Universal Design (Progettazione per tutti). Ci auspichiamo che la firma di questo protocollo non sia un punto di arrivo, ma un punto di partenza per il prosieguo di questo dialogo che si è riusciti ad instaurare tra le istituzioni, l’ASP e le associazioni rappresentative dei cittadini con disabilità, in alcuni casi rappresentate proprio da persone con disabilità che hanno così potuto dare le giuste soluzioni scaturite dal proprio vissuto. Dialogo che dovrebbe estendersi a tutte le problematiche che riguardano la disabilità: barriere architettoniche, viabilità, trasporto pubblico, servizi sociali, inserimento lavorativo, poiché proprio dal vissuto possono emergere esperienze utili alla collettività”.
Magari cominciando proprio dai palazzo istituzionali visto che, e lo hanno dovuto provare sulla loro pelle all’Atm, per un disabile riuscire a raggiungere un ufficio può diventare un vero percorso a ostacoli.
Francesca Stornante