La testimonianza dell'arch. Renato Arrigo, messinese che conosce bene l'isola ed era lì al momento dell'esplosione
“Iddu” non avverte, non dà alcun segnale. La spiaggia e il mare sono pieni di turisti. Quando alle 12.17 si sente il boato, tutti urlano e scappano. Subito la sensazione di panico è naturale, come per qualsiasi evento inatteso di tale portata. Ma gli strombolani sanno cosa fare, in questi casi. Tutti su, verso piazza San Vincenzo, il luogo più sicuro indicato dal piano di Protezione Civile.
“Eravamo a mare – racconta Renato Arrigo, arch. messinese che conosce bene l’isola – abbiamo sentito l’esplosione forte e abbiamo visto una nuvola di fumo enorme, nera e densa, che veniva fuori ad una velocità incredibile. Poi dei grandi massi rotolanti che, scendendo lungo il declivio, incendiavano la vegetazione. Sono subito scattate le sirene anti tsunami, che avvertono di spostarsi in posti sicuri”.
La paura, a quel punto, è inevitabile. “Sì – conferma –, però, dopo un primo momento, la gente ha lasciato il mare in modo ordinato e ci siamo riuniti tutti nel punto più alto dell’isola. C’era un po’ di agitazione, è normale, la Guardia Medica è stata presa d’assalto. In pochi minuti la cenere fredda ha ricoperto i tetti delle case e arrivava in testa, entrava negli occhi, non una bella sensazione. Il vociare era costante, però non sembrava di avvertire un pericolo reale”.
L’arrivo dei Canadair, degli elicotteri della Protezione Civile, della Guardia Costiera a mare. La macchina dei soccorsi è rodata e funziona bene. “La situazione è tornata sotto controllo in breve tempo, il paese è rientrato alla normalità ed anche la navigazione è ripresa senza intoppi”.
Sull’isola convivono due animi: quello dello strombolano fatalista, che sa di abitare accanto a quello che considera “un amico rispettoso, che non fa del male”, e quello del turista, che è combattuto tra la paura e la suggestione per lo spettacolo della natura a cui sta assistendo.
“E’ un’emozione forte e bellissima, i bagliori rossi illuminavano la luna, è un’espressione della natura che non si vede tutti i giorni. Ora è già tutto tornato alla normalità, stamattina alcuni sono andati via ma altri sono arrivati, è la solita turnazione vacanziera”.
(Marco Ipsale)