Stromboli. Incendio fiction Rai, 4 indagati per disastro ambientale colposo

Stromboli. Incendio fiction Rai, 4 indagati per disastro ambientale colposo

Redazione

Stromboli. Incendio fiction Rai, 4 indagati per disastro ambientale colposo

martedì 16 Aprile 2024 - 10:08

Anche una società di produzione cinematografica e una che realizza effetti speciali

I Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno notificato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura di Barcellona, nei confronti di quattro persone fisiche ritenute responsabili del reato di disastro ambientale colposo, di una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi e di una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, per responsabilità amministrativa.

L’incendio del maggio 2022

Il provvedimento è scaturito dalle indagini condotte dai Carabinieri di Stromboli, col supporto di consulenti nominati dalla Procura di Barcellona, iniziate subito dopo il vasto incendio che ha interessato l’isola nelle giornate del 25 e 26 maggio 2022, in un’area naturale protetta e sottoposta a vincolo ambientale, inserita nei siti “Unesco” e “Rete Natura 2000” e nella riserva naturale orientata/integrale “Isola di Stromboli e Strombolicchio”. Nell’occasione erano state evacuate diverse case e anche alcuni ristoranti.

Proprio ieri era stato stabilito che la fiction non andrà in onda fin quando non verrà definita la vicenda giudiziaria.

I 4 indagati

I quattro indagati sono il legale rappresentante ed il direttore di produzione di una società di produzione cinematografica, di video e programmi tv, il legale rappresentante di una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, un socio lavoratore deputato all’attuazione degli effetti speciali, che erano presenti sul set cinematografico.

Il lungo elenco di ipotesi di violazioni

Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, anche di violazioni della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ossia di non aver redatto un documento di valutazione dei rischi che tenesse adeguatamente conto del pericolo di incendio e di non aver attribuito specifico rilievo all’utilizzo di effetti scenici consistenti nella generazione di fuochi artificiali, mediante l’utilizzo di materiale altamente infiammabile, di non aver adottato alcuna adeguata misura atta a prevenire eventuali incendi, di non aver fornito ai propri dipendenti adeguata formazione in ordine ai rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, alle procedure relative al primo soccorso, alla lotta antincendio, all’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché nel non aver adeguatamente formato il direttore di produzione, indicato quale preposto e non aver garantito la formazione specifica dell’unico addetto antincendio. E ancora, di non aver escluso l’accesso al set cinematografico in relazione ai rischi derivanti dall’accensione di fiamme “controllate”, di non aver verificato eventuali deficienze di mezzi attrezzature di lavoro o di eventuali condizioni di pericolo, di aver utilizzato, per la riproduzione di effetti scenici e, segnatamente, per l’accensione delle fiamme “controllate”, attrezzature rudimentali, prive di libretti d’uso e manutenzione e dei requisiti previsti, nonché di averle utilizzate senza adeguata formazione ed addestramento e non tenendo conto delle condizioni metereologiche in atto e, in particolare, dei forti venti, in violazione dell’ordinanza sindacale che vietava l’accensione di qualsiasi tipologia di fuoco durante le giornate ventose, determinando, in tal modo, l’innesco di un incendio boschivo che ha interessato oltre 240 ettari complessivi e provocato un gravissimo disastro ambientale, oltre al danneggiamento di alcune case ed edifici di pubblica utilità.

3 commenti

  1. Se ci sono voluti 2 anni solo per le “indagini preliminari”, quanto ci vorrà per i 3 gradi di giudizio?
    Basteranno 20 anni?

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  2. Chi ha sbagliato deve pagare fino all’ultimo centesimo il danno che ha causato!

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  3. Gradiremmo – trascorsi questi 2 anni – non aspettare ancora per carezze pecuniarie notevoli per il danno psicologico (incendio e sommersi dal fango fino quasi al soffitto in pieno sonno- indimenticabile risveglio) e materiali per le case distrutte la cui rimessa in sesto ha comportato una notevole spesa imprevista.
    sequestrare e vendere all asta tutti i loro beni, strumenti di lavoro delle società finanche.
    Scusate l accorato sfogo.🙏nessuno si è preoccupato di mandarci uno psicologo e ancora oggi cerchiamo di elaborare rabbia rancore…..paure per ogni allerta meteo.
    Grazie per l opportunità di esprimermi. È liberatorio nella solitudine in cui ci hanno lasciati.

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