Alle pendici del vulcano, nella località di Terra Felice – Timpone, si susseguono eradicazione e tagli della vegetazione mediterranea originaria, realizzazione di vasche, piantumazione di essenze alloctone (Mandorli, Pini, Bouganvillea, ecc.), alterazioni dell’alveo del Torrente Vestio, realizzazione di alveari per le api introdotte sull’Isola
Ginostra è un raccolto borgo di pescatori sull’Isola di Stromboli, uno degli approdi più piccoli al mondo (il Pirtuso) sotto un vulcano ben attivo e noto fin dall’antichità. Niente autoveicoli, l’energia elettrica e l’acqua corrente sono arrivate solo nel 2004, un turismo colto e rispettoso dei luoghi.
L’Arcipelago delle Isole Eolie è stato dichiarato nel 2000 parte della “Lista patrimonio mondiale UNESCO”, l’intera Isola di Stromboli rientra nella Z.P.S. “Arcipelago delle Eolie” (codice ITB030044, direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali) e nella riserva naturale regionale “Isola di Stromboli e Strombolicchio” (decreto assessoriale 20 novembre 1997), mentre su tutta l’Isola vige il vincolo paesaggistico (decreto decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Eppure, ormai da qualche anno, nella parte alta di Ginostra, alle pendici del vulcano, nella località di Terra Felice – Timpone, si susseguono eradicazione e tagli della vegetazione mediterranea originaria, realizzazione di vasche, piantumazione di essenze alloctone (Mandorli, Pini, Bouganvillea, ecc.), alterazioni dell’alveo del Torrente Vestio, realizzazione di alveari per le api introdotte sull’Isola. Tutte attività vietate o soggette a rigide autorizzazioni in base alla regolamentazione prevista per la “zona B” della riserva naturale regionale “Isola di Stromboli e Strombolicchio”.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ricevute preoccupatissime segnalazioni e ha, quindi, inoltrato (14 agosto 2016), una documentata richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti ai Ministeri dell’ambiente e per i beni e attività culturali, alla Regione autonoma Siciliana (Presidenza, Servizio pianificazione paesaggistica), alla Soprintendenza regionale per i beni ambientali di Messina, alla Città metropolitana di Messina (Servizio parchi e riserve naturali), al Comune di Lipari, al Corpo forestale regionale, ai Carabinieri del N.O.E., informando per quanto di competenza la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto e la Commissione europea.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus auspica un rapido intervento da parte delle amministrazioni pubbliche competenti finalizzato a verificare la legittimità o meno degli interventi fatti su un ambiente tanto delicato quanto unico e irripetibile.