È avvenuto a Tortorici: prima la telefonata da "avvocato" e poi si è presentato in divisa per inscenare la truffa del falso incidente. Arrestato 21enne
TORTORICI – Truffa agravata nei confronti di un’anziana a Tortorici lo scorso dicembre. Stamattina, dopo le indagini, è stato arrestato un 21enne catanese, ora ai domiciliari.
Prima una telefonata in cui si è presentato come avvocato. E, per persuadere l’anziana, aveva inscenato un incidente stradale in cui sarebbe stata coinvolta la figlia, Il tutto con la richiesta di 15.000 euro o il corrispettivo in preziosi che la donna avrebbe dovuto consegnare, quale cauzione per evitare l’arresto della parente, a un “maresciallo dei carabinieri”. Spaventata, l’anziana avrebbe così assecondato le richieste del fantomatico avvocato e, poco dopo la telefonata, aveva consegnato la somma di 300 euro e svariati oggetti preziosi per un valore di oltre 5000 euro. 5000 euro a un giovane in uniforme, finto carabinierie. Una volta presi denaro e preziosi,si sarebbe allontanato con un’auto che dalle indagini risulta noleggiata.
Nelle prime ore della mattinata, a Catania, i carabinieri della Compagnia di Sant’Agata di Militello hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Patti, su richiesta della Procura. L’operazione è il risultato di un’attività investigativa condotta dai carabinieri della Stazione di Tortorici, coordinata dalla Procura della Repubblica di Patti, guidata dal procuratore capo Angelo Vittorio Cavallo.
Le indagini, sviluppate sulla scorta delle dichiarazioni rese dalla vittima e da alcuni familiari, corroborati dalle analisi dei sistemi di videosorveglianza, hanno permesso di accertare e documentare il modus operandi messo in atto dal truffatore. L’attività rientra inoltre nell’azione di contrasto da parte dei reparti del Comando provinciale carabinieri di Messina del fenomeno delle truffe agli anziani non solo attraverso le attività di indagine e controllo del territorio, ma anche e soprattutto attraverso campagne informative. “Nel caso in cui si viene contattati, è fondamentale chiamare nell’immediatezza il 112”, raccomandano i carabinieri.
