Stamane si decidono le iniziative da intraprendere a tutela della struttura. Unione tra tutti gli addetti ai servizi sociali. L’opinione di Reset
Assemblea dei lavoratori stamane a Casa Serena per decidere le iniziative a tutela del mantenimento del servizio della struttura. Al vaglio dei lavoratori e dei sindacati, in queste ore, vi è la possibilità di indire una grande mobilitazione di tutti gli addetti ai servizi sociali, degli utenti e dei loro familiari “che passerà attraverso il coinvolgimento del Prefetto per tentare tutte le strade percorribili per la prosecuzione di tutti i servizi sociali senza alcuna interruzione e disagio per gli utenti”.
Per risolvere la questione, arrivano le proposte di Reset in tema di servizi sociali, che saranno illustrate nel previsto incontro del 5 dicembre. “Non sono idee nuove o geniali – scrive Reset -, semplicemente proposte che stanno nei cassetti da anni in attesa di qualcuno che abbia voglia e capacità di fare qualcosa di nuovo, ma soprattutto di turbare gli equilibri clientelari. I servizi sociali costituiscono il biglietto da visita di una Città e offrire servizi alla persona, agli anziani, ai disabili, ai minori, agli emarginati è misura della civiltà di una Città e rappresenta un preciso dovere di ogni Amministrazione. La chiusura di Casa Serena avviene, come di consueto, senza che nessuno abbia mosso un dito per impedirlo. Non è chiaro ai più che l’economia di una città è come un domino: per ogni vertenza che si apre c’è un negozio che chiude, delle parcelle che non vengono pagate, nuovi figli che non possono essere iscritti all’Università. Noi di reset! crediamo che Messina non possa permettersi di perdere più un singolo posto di lavoro”.
Ecco le proposte del movimento:
• costruire un sistema di servizi sociali sul modello di quanto avviene in quasi tutte le regioni d’Italia: l’accreditamento di un determinato numero di cooperative, iscritte all’Albo Regionale, in possesso dei requisiti e degli standard adeguati per l’erogazione dei servizi e la fornitura agli utenti di “voucher” con i quali scegliere il proprio fornitore. Per diminuire il costo complessivo per il Comune, il costo dei vaucher per il singolo utente sarà modulato in base al reddito.
• I lavori necessari a Casa Serena potranno essere effettuati con accorgimenti e cautele, anche con i pazienti nella struttura. Poiché il Comune non ha i fondi necessari è opportuno ricorrere, mediante bando pubblico, ad un“project financing”, con il quale potrà essere assicurata la messa a norma e la gestione della struttura, per un certo numero di anni.
• È altresì un grave errore sospendere o interrompere la mensa scolastica o il trasporto gratuito degli alunni a mezzo scuolabus. Il commissario, trattandosi di una somma modica, non avrà difficoltà a reperirla. In tal senso, se richiesto, potremo dare adeguati suggerimenti in merito.
Caro commisario perche’ deve colpire assistenza sociale e non le consulenze!!!
BENE RESET. HA DIMOSTRATO DI CENTRARE IL PROBLEMA.- Concetti ben chiari, da applicare, con immediatezza, per salvare quello che resta di assistenza sociale in questa Città. RESET ha dimostrato di centrare uno dei problemi irrisolti di Messina. Se venissero attivati, così come suggerito, non ci sarebbero più manifestazioni di Operatori delle Cooperative, per mancato pagamento del salario; non ci sarebbero più rilievi e lamentele da parte dell’utenza, sulla qualità ed efficienza dei servizi prestati dalle varie Cooperative; il Comune non sarebbe più costretto a pagare il vuoto per pieno.