Targhe ai grandi eoliani come il giornalista Nino Randazzo
Il Coronavirus non ha fermato la festa degli eoliani nel mondo a Salina ideata dallo storico Marcello Saija. Un successo: dallo spettacolo offerto dai “Mandolini dei Nebrodi” e accuratamente preparato con rigore filologico dall’Etnomusicologo Mario Sarica che hanno proposto le musiche fruite dai siciliani d’America nei barber shops nei dinner& dance delle Società’ di Mutuo Soccorso, nelle feste piccole e grandi delle Little Italies statunitensi, al commovente musical Camicette bianche.
Da venerdì 4 a domenica 6 settembre musica, dibattiti, premi agli eoliani diventati grandi nel mondo.
Nella seconda serata in un piccolo salotto culturale il vicepresidente della Regione Siciliana prof Gaetano Armao e l’assessore al Turismo on Manlio Messina hanno presentato il volume curato da Marcello Saija ed edito da Edizioni di Storia, La sfida Migratoria. I modelli d’accoglienza americano ed europeo a confronto.
Le conclusioni della serata hanno visto ancora una volta i portici di Palazzo Marchetti tremare scossi dalla straordinaria e potentissima voce del contralto Giusi Schillirò accolta da una standing ovation. L’assessore Manlio Messina ha annunciato che sarà realizzato un volume sul museo dell’emigrazione di Malfa curato dal professore Saija.
A Malfa, nell’ultima serata, i collegamenti streaming con Australia America ed Argentina per la consegna delle targhe alla memoria del senatore Nino Randazzo di Salina e dei fratelli Turecamo di Lipari.
Nino Randazzo
Primo di quattro figli, nato a Valdichiesa (Leni) nel 1932, Nino Randazzo ha svolto i suoi studi dapprima nell’Istituto San Luigi di Messina e, successivamente, fino al conseguimento del diploma liceale, nel seminario di Acireale. Ha quindi continuato un percorso di studi teologici presso il seminario di Patti, ma il suo sogno rimaneva sempre quello di dedicarsi alla scrittura di poesie, romanzi e, principalmente, di arrivare al giornalismo.
Abbandonato il seminario, nel 1952 è emigrato in Australia per tentare di realizzare più facilmente i suoi desideri. Qui, anche se la nostalgia della sua terra lo accompagnava continuamente, ha sempre lottato con tenacia per ottenere i risultati ambìti. Con il trascorrere degli anni è riuscito ad affermarsi nel campo giornalistico, tanto da diventare direttore del quotidiano italo australiano “Il Globo”.
Nel frattempo, aveva già scritto libri storici e svariate commedie in italiano e in inglese, distinguendosi con successo nel campo teatrale. Non ha mai trascurato le relazioni con la politica australiana e ha ottenuto prestigiosi incarichi, tra cui la collaborazione alla stesura dell’accordo Italia-Australia per la concessione -da parte del governo australiano-della pensione agli immigrati italiani.
Nel 2004 è stato nominato componente del “Consiglio Generale all’Estero degli Italiani”. Nel 2006 è stato eletto Senatore della Repubblica Italiana in rappresentanza della circoscrizione Oceania-Africa-Asia-Antartide, mantenendo tale carica fino al 2013. A Melbourne, dove tornava molto spesso, la moglie e le sue tre figlie rappresentavano la famiglia formata con immenso amore e a cui dedicava ogni successo.
Sempre legato a Salina
Tutta la sua vita è stata segnata da un forte legame con la famiglia di origine e con l’isola di Salina. Valdichiesa, in particolare, era il suo “paradiso”, dove amava tornare non appena aveva del tempo a disposizione. Alla fine del 2015 è tornato in Australia, e poco dopo ha iniziato ad avere seri problemi di salute. È morto a Melbourne nel luglio 2019. Fino alla fine, il suo impegno per l’Italia e per gli italiani non è mai cessato, e ha lasciato un ricordo indelebile in tutti coloro che lo hanno conosciuto e lo ricordano come “un signore d’altri tempi”.
Il musical che ha chiuso la manifestazione
A conclusione della manifestazione, ieri, nella piazza principale di Malfa, il musical “Camicette Bianche” scritto e diretto da Marco Savatteri. Uno spettacolo corale che racconta le storie e i sogni di tanti emigranti di inizio Novecento e una grande tragedia: l’incendio alla Triangle Shirtwaist Company, il più grave incidente industriale nella storia di New York in cui, il 25 marzo 1911, persero la vita in 146: 123 erano donne, quasi tutte immigrate italiane.
Lo spettacolo in versione integrale sarebbe dovuto andare in scena alla Casa Italiana della Cultura di New York lo scorso 25 marzo, giorno della ricorrenza dell’incendio alla Triangle Shirtwaist dove venivano confezionate le camicette bianche che danno il titolo al Musical.
Lo spettacolo ha chiuso la serata e la festa in Piazza Immacolata di Malfa: una riduzione con venti interpreti, immagini storiche di archivio in sottofondo e la presenza in scena per l’accompagnamento al pianoforte, di Marco Savatteri.
Nei ruoli principali: Chiara Peritore (Clotilde Terranova) e Gerlando Chianetta (Salvatore Spadaro). Sul tragico evento del 1911, di cui a marzo prossimo ricorreranno i 110 anni, la “Festa degli Eoliani nel mondo” nel pomeriggio di ieri ha organizzato anche un dibattito con l’ideatore della tre giorni, lo storico fondatore del museo dell’Emigrazione, Marcello Saija, coadiuvato dalla dottoressa Federica Cordaro, alla presenza dell’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina.