Sul Pacifico arriva la Niña, ecco quando potrebbe finire l'emergenza idrica in Sicilia

Sul Pacifico arriva la Niña, ecco quando potrebbe finire l’emergenza idrica in Sicilia

Daniele Ingemi

Sul Pacifico arriva la Niña, ecco quando potrebbe finire l’emergenza idrica in Sicilia

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lunedì 26 Agosto 2024 - 16:20

Ecco quando si vedranno gli effetti del cambiamento nell'Isola

Oggi l’analisi degli indici climatologici, attraverso le cosiddette linee di tendenza stagionali, che pur trattandosi di previsionali ancora “sperimentali” ci permettono di conoscere l’andamento della circolazione atmosferica in quel mese o stagione, svelandoci per tempo se farà più caldo o più freddo della media, se il clima sarà più secco o più umido.

In Europa, solo per fare un esempio, la gestione delle risorse idriche dipende dall’analisi delle previsioni stagionali. Da una prima analisi si decide il razionamento delle risorse idriche, in base a previsioni di lungo periodo che ci indicano se la piovosità sarà più alta o più bassa della media climatologica. Da noi purtroppo si vive alla giornata e fin quando c’è l’acqua si eroga, se finisce si lasciano decine di migliaia di persone senza.

Sta arrivando la Nina, torneranno le piogge?

Intanto una prima buona notizia, o quantomeno un primo segnale interessante di lungo periodo, riguarda la fine del fenomeno di El Niño e l’affacciarsi della La Niña, che potrebbe finalmente portare quel tanto invocato cambiamento, atteso da oltre un anno.  

Tutte le grandi fasi siccitose avvenute da noi in Sicilia si sono accompagnate al fenomeno di El Nino, soprattutto durante la fase strong. Non è un caso se il grande ciclo siccitoso del periodo 1998-2002 ha fatto seguito al grande evento di El Niño del 1998, che favorì pure un rapido riscaldamento a carattere globale.

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Il raffreddamento delle acque superficiali del Pacifico tropicale indica l’avvento della Nina

Durante le fasi di El Nino strong succede che le perturbazioni atlantiche scorrono a latitudini più alte, verso l’Europa centrale e il Nord Italia, lasciando al riparo la Sicilia dalle piogge. Ciò si traduce in una amplificazione delle fasi siccitose, enfatizzate da periodi lunghi molto caldi, con temperature sopra medie per interi mesi (causa il riscaldamento dei mari indotto da Nino).

Ora sull’oceano Pacifico il pattern sta cambiando. Già in questi giorni il rafforzamento dei venti Alisei sta favorendo un raffreddamento delle acque superficiali oceaniche, spianando la strada per l’avvento del fenomeno inverso a El Niño, la Niña.

Quando si vedranno gli effetti della Niña in Sicilia?

Da noi gli effetti di questo cambiamento si vedranno non prima del prossimo inverno. L’autunno difatti sarà molto caldo, per via dei mari bollenti, ma ciò non toglie che nel frattempo si vedranno delle fasi piovose, inframezzate da lunghi periodi caldi e asciutti.

E con l’arrivo della Nina probabilmente, dopo ottobre/novembre, si rivedranno, con una maggiore frequenza rispetto lo scorso anno, quelle configurazioni con i minimi bassi di latitudine che passano fra la Sardegna, la Sicilia e Malta.

Per una risoluzione definitiva del problema idrico bisognerà aspettare la parte finale dell’autunno o il mese di dicembre, con il ritorno delle depressioni sul Canale di Sicilia e sulle coste di Tunisia e Libia, quelle capaci di farti rovesciare 250/300 mm di pioggia in 48 ore fra l’area di Fiumefreddo e Zafferana.

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Verso la parte finale dell’autunno potrebbero arrivare le grandi piogge

Solo con queste piogge l’acquedotto dell’Alcantara e del Fiumefreddo potrà ricaricarsi, riportando l’acqua a regime fino in città. Va detto che negli ultimi anni le piogge da levante e scirocco sull’area ionica ed etnea hanno subito una diminuzione del 70%, complice la mancanza di affondi perturbati fino alle latitudini siciliane.

Oltre il 65% degli apporti pluviometrici dell’ultimo anno, in Sicilia, hanno interessato le aree tirreniche, con le classiche piogge da maestrale. Ossia piogge cadute in aree dove non sono presenti grandi bacini idrografici, in grado di approvvigionare migliaia di persone.

Ma il ritorno della Nina, fra qualche mese, potrebbe essere quel fattore decisivo capace di rimescolare le acque, mettendo fine ad una fase siccitosa davvero tremenda per la nostra regione. Certo, bisognerà resistere nei prossimi due mesi, anche perché settembre sarà un mese di grandi sofferenze da un punto di vista idrico. Ma la strada sembra ormai tracciata.

2 commenti

  1. Daniele, mi fai tornare a scuola quando insegnavo all’ITC di Merano , geografia fisica ed economica … nel 1974/78… un fenomeno praticamente sconosciuto …

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  2. Chiedo per un amico, se negli ultimi anni sono arrivate quasi esclusivamente piogge tirreniche da maestrale senza che ci siano bacini di raccolta, perché questi non vengono fatti?????

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