Sula morta a Milazzo. Il biologo Isgrò: "viene da Les Etacs"

Sula morta a Milazzo. La conferma dal biologo Carmelo Isgrò: “viene da Les Etacs”

Salvatore Di Trapani

Sula morta a Milazzo. La conferma dal biologo Carmelo Isgrò: “viene da Les Etacs”

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sabato 19 Marzo 2022 - 14:39

Novità sul caso della Sula ritrovata morta sulla spiaggia di Pontente, a Milazzo. Il biologo Carmelo Isgrò ha potuto ricostruire la sua storia.

MILAZZO – Torniamo a parlare della Sula ritrovata priva di vita qualche giorno fa, sulla spiaggia di Ponente a Milazzo. Del caso si era interessato il biologo Carmelo Isgrò, fondatore del Museo del Mare di Milazzo e personalità di spicco nel panorama milazzese per quanto riguarda gli ecosistemi marini.

La Sula rinvenuta presentava, come raccontato dallo stesso Isgrò, un anello metallico riportante la dicitura “Museo di Jersey”.

Milazzo, una Sula morta rinvenuta sulla spiaggia di Ponente

Il dubbio, quasi una certezza in realtà, era che l’animale in questione fosse parte di un progetto di monitoraggio e studio. Adesso, dopo aver contattato il Museo di Jersey, giunge la conferma.

La storia della Sula inizia nel 2004

In un documento inviato al biologo Carmelo Isgrò, infatti, viene spiegato che “la Sula è stata inanellata “da pullo” (o pullus, cioè nata da poco) il 19/06/2004 a Les Etacs (Channel Islands, Alderney), un’altra isola del Canale della Manica nota per la presenza di una grande colonia di Sule, distante ben 1883 km! Inoltre si è potuto stabilire che è morta all’età di 18 anni”.

L’età della Sula risulta particolarmente interessante, Isgrò infatti spiega: «Da ricerche condotte sempre grazie agli inanellamenti, si sa che la vita media di una Sula è circa 17 anni, anche se sono stati catturati esemplari eccezionalmente vecchi, fino a 37 anni».

Il biologo Carmelo Isgrò ha poi spiegato che, al momento, non si conoscono le cause della morte della Sula: «Non conosciamo la causa della morte di questo animale ma spesso purtroppo le cause di morte degli uccelli marini non sono naturali ma sono legate all’ingestione di microplastica, o al bycatch (cattura accidentale durante le attività di Pesca). Per questo è importantissimo continuare a fare monitoraggi e a promuovere attività di divulgazione per ridurre al massimo, per quanto possibile, il nostro impatto».

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