Per Confesercenti l'ostacolo più grande è l'indisponibilità dei dirigenti comunali a trovare soluzioni condivise, le altre associazioni di categoria lanciano l'ennesimo grido d'allarme. In una seduta congiunta di III e X commissioni si è riaperto il dibattito sul regolamento Cosap. Si invoca unità di intenti. Pino annuncia un piano speciale di riduzione temporanea delle tariffe
Un unico obiettivo: riuscire a intraprendere la strada giusta per mettere in piedi quelle politiche necessarie per sostenere e dare respiro al commercio messinese. Un settore in crisi profonda che sta creando un deserto di vetrine impolverate e saracinesche che si abbassano. Nel 2015 hanno chiuso battenti 1015 attività e se non si prova a invertire immediatamente la rotta questi dati non potranno che peggiorare. L’ennesimo grido d’allarme è stato lanciato da associazioni e sindacati di categoria durante la seduta congiunta di III e X commissioni consiliari presieduta dai rispettivi presidenti Nora Scuderi e Daniele Zuccarello. Sul tavolo l’ormai famigerato regolamento Cosap, quell’atto che stabilisce criteri e tariffe dell’occupazione suolo pubblico e che negli ultimi anni è stata una delle cause delle più grosse mazzate inferte a esercenti e commercianti messinesi. A Messina si pagano tariffe da record e nonostante questo sia stato uno dei punti caldi finiti fin da subito sui tavoli dell’amministrazione Accorinti ad oggi non è cambiato nulla. Incontri, tavoli tecnici, proteste, discussioni, dibattiti. Fiumi di parole che non hanno portato a nulla. Per questo i consiglieri comunali hanno deciso di riaccendere i riflettori, vogliono inchiodare gli assessori competenti alle loro responsabilità, ma allo stesso tempo avviare il confronto con i dirigenti di Palazzo Zanca. Perché dalla discussione di ieri sembra essere proprio questo l’ostacolo più grande: dirigenti, in questo caso Ragioniere e dirigente del Patrimonio, e assessori, Pino e Panarello, evidentemente non riescono a mettersi d’accordo su come rimodulare le tariffe. “Abbiamo trovato assoluta indisponibilità da parte dei dirigenti di questo Comune a trovare soluzioni condivise” ha detto senza esitazioni il presidente di Confesercenti, Benny Bonaffini. E dunque anche per questo i consiglieri, ha ribadito a più riprese il presidente Zuccarello, vogliono essere in prima linea per trovare al più presto il bandolo di questa ingarbugliata matassa. Anche perché la presenza dell’assessore Patrizia Panarello non ha allontanato le preoccupazioni dei rappresentanti del settore. “Dobbiamo concordare i canoni Cosap con il Ragioniere generale” ha detto l’assessore al commercio, dimostrando dunque che è ancora tutto in una fase embrionale.
“I regolamenti del Comune di Messina sono obsoleti e solo tutti insieme possiamo sperare di andare avanti. Bisogna però rendersi conto che in questo momento ci sono meno soldi in giro e dunque è necessario capire come far tornare a spendere la gente nella nostra città” ha esordito Carmelo Picciotto, presidente di Confcommercio. Per Benny Bonaffini, numero uno di Confesercenti, è chiaro che il punto da cui partire sono indici e tariffe: “Al Comune non esistono elaborazioni statistiche sugli incassi dall’occupazione suolo pubblico, quindi non ci sono dati che fotografano in modo nitido quanti incassi si fatturano e da quali tipologie di commercianti. Senza questi non sarà possibile impostare nessuna azione mirata”.
Dalla Uiltucs un appello a ridurre delle tariffe che ad oggi portano poco e niente nelle casse del Comune perché troppo esose, ma anche una dura denuncia: “Messina si è ridotta ad un grande suk a cielo aperto, dove gli abusivi agiscono indisturbati mentre i commercianti vengono tartassati. Siamo stanchi, come sindacato, a firmare solo casse integrazioni e licenziamenti”.
Anche Confartigianato ha voluto rivolgere un messaggio al Ragioniere generale Cama: “Sediamoci tutti ad un tavolo e ragioniamo”.
Dai banchi si è levata la dura polemica del consigliere Nino Interdonato: “La Cosap è una questione che questa amministrazione non vuole affrontare ed evidentemente in giunta ci sono assessori forti che riescono a importi, come De Cola che è riuscito a far abbassare gli oneri concessori, e assessori vuoti che invece non sanno farsi ascoltare dagli uffici”.
Assente alla seduta l’assessore Pino che però ha voluto dare il suo contributo attraverso un comunicato stampa. Consapevole che il regolamento attualmente vigente ha comportato un aumento sconsiderato, di circa il 300 per cento, dei canoni per occupazione suolo che gravano in modo considerevole sui costi delle attività commerciali, Pino spiega che l'Amministrazione comunale ha avviato un confronto con le associazioni di categoria dei commercianti. “Si sono già svolte due riunioni, il 18 febbraio e l'1 marzo, nelle quali insieme agli assessori, al Commercio, Patrizia Panarello, ed al Marketing Territoriale, Tonino Perna, abbiamo comunicato ai rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato la volontà dell'Amministrazione comunale di adottare un piano speciale di riduzione delle tariffe dei canoni di occupazione suolo. L'articolo 18, comma 3 del regolamento Cosap consente infatti alla Giunta municipale, su proposta dell'assessore al Patrimonio, di approvare un piano speciale di riduzione temporanea delle tariffe di canone per occupazione suolo, al fine di conseguire ed agevolare specifici obiettivi di incentivazione, sviluppo, valorizzazione e riqualificazione di natura economica e sociale. Un'ulteriore, e si spera conclusiva, riunione – conclude Sebastiano Pino – sarà programmata per la prossima settimana. Sarà nostra cura tenere informata la X Commissione sull'evoluzione di questo percorso, che si ritiene sia il più rapido possibile per dare delle concrete risposte alle aspettative dei commercianti tenendo, ovviamente, conto dell'attuale situazione finanziaria del Comune di Messina”.
Insomma, le buone intenzioni sembrano esserci da tutte le parti, bisognerà capire quando si trasformeranno in azioni concrete.
Francesca Stornante
Bla, bla, bla …
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Interdonato, tu che hai studiato economia, perché non mostri a questi incapaci la curva di Laffer?
Interdonato, tu che hai studiato economia, perché non mostri a questi incapaci la curva di Laffer?
A CATANIA il suolo è classificato in 4 categorie, a Messina 3, la più pregiata è la 1^. Per un suolo di 1^ categoria la misura della tariffa annua per occupazione permanente di suolo pubblico, supponiamo un gazebo o un dehors di 30 mq, a CATANIA vale €53,60 x 30 mq = €1.608 annue; a MESSINA la tariffa base giornaliera è €0,24 x 1 (1^categoria) x 3 (moltiplicatore) x 30 mq x 365 giorni = €7.884. CATANIA ha incassato per canoni concessioni spazi e aree pubbliche, codice gestionale SIOPE 3210, nel 2014 €2.333.891, nel 2015 €2.346.235; MESSINA nel 2014 €1.667.663, nel 2015 €2.207.519. Quale può essere il punto di equilibrio per garantire le stesse risorse al Comune in caso di diminuzione delle tariffe? Far pagare gli abusivi, facile a dirsi!
A CATANIA il suolo è classificato in 4 categorie, a Messina 3, la più pregiata è la 1^. Per un suolo di 1^ categoria la misura della tariffa annua per occupazione permanente di suolo pubblico, supponiamo un gazebo o un dehors di 30 mq, a CATANIA vale €53,60 x 30 mq = €1.608 annue; a MESSINA la tariffa base giornaliera è €0,24 x 1 (1^categoria) x 3 (moltiplicatore) x 30 mq x 365 giorni = €7.884. CATANIA ha incassato per canoni concessioni spazi e aree pubbliche, codice gestionale SIOPE 3210, nel 2014 €2.333.891, nel 2015 €2.346.235; MESSINA nel 2014 €1.667.663, nel 2015 €2.207.519. Quale può essere il punto di equilibrio per garantire le stesse risorse al Comune in caso di diminuzione delle tariffe? Far pagare gli abusivi, facile a dirsi!
Il calo delle vendite interessa tutta l’Italia, di conseguenza il COMMERCIO è in difficoltà, anche in via Etnea le serrande sono desolatamente abbassate. Come si sta comportando il Comune di Catania con chi chiede in concessione temporanea o permanente il suolo pubblico? Prima di scrivere fesserie sono abituato ad informarmi. Vi propongo i due regolamenti,possiamo confrontare i canoni richiesti. Nel prossimo commento farò un esempio particolare. REGOLAMENTO COSAP di MESSINA. http://www.comune.messina.it/il-comune/regolamenti-comunali/documenti/cosap-28-04.pdf. REGOLAMENTO COSAP di CATANIA. http://www.comune.catania.it/informazioni/ufficio-per-le-relazioni-con-il-pubblico/allegati/ragioneria-generale/regolamento_cosap_delibera__n.24_2012.pdf
Il calo delle vendite interessa tutta l’Italia, di conseguenza il COMMERCIO è in difficoltà, anche in via Etnea le serrande sono desolatamente abbassate. Come si sta comportando il Comune di Catania con chi chiede in concessione temporanea o permanente il suolo pubblico? Prima di scrivere fesserie sono abituato ad informarmi. Vi propongo i due regolamenti,possiamo confrontare i canoni richiesti. Nel prossimo commento farò un esempio particolare. REGOLAMENTO COSAP di MESSINA. http://www.comune.messina.it/il-comune/regolamenti-comunali/documenti/cosap-28-04.pdf. REGOLAMENTO COSAP di CATANIA. http://www.comune.catania.it/informazioni/ufficio-per-le-relazioni-con-il-pubblico/allegati/ragioneria-generale/regolamento_cosap_delibera__n.24_2012.pdf