Supertruffa sui carburanti, sequestri a Reggio e a Catanzaro

Supertruffa sui carburanti, sequestri a Reggio e a Catanzaro

Redazione

Supertruffa sui carburanti, sequestri a Reggio e a Catanzaro

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venerdì 25 Novembre 2022 - 08:30

"Black Blend", in città e a Gioia Tauro prodotti energetici "allungati" con oli esausti. Tra i reati contestati, evasione fiscale e false fatturazioni

REGGIO CALABRIA – Supertruffa in materia di carburanti: sequestri delle Fiamme gialle a Reggio Calabria e Catanzaro oltre che – in Sicilia – a Palermo, Catania ed Enna.

I reati ipotizzati

I finanzieri del Comando provinciale di Catania (gruppo Tutela finanza pubblica del nucleo Polizia economico-finanziaria) e funzionari dell’Adm siciliana (in particolare, l’Operativo regionale antifrode dell’Agenzia per accise, Dogane e monopoli della Sicilia) hanno infatti sequestrato beni per 25 milioni di euro nei confronti di otto società, due ditte individuali e tredici indagati nell’ambito di un’inchiesta per una presunta truffa su carburanti.
Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale etneo, emesso su richiesta della Procura europea di Palermo, ipotizza i reati di sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa su prodotti energetici, infedele e omessa dichiarazione dei redditi, emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Le modalità operative dei raggiri

Ad agire illecitamente sarebbero stati due distinti gruppi.
Secondo l’accusa avrebbero commercializzato prodotti petroliferi illecitamente introdotti nel territorio nazionale per la successiva rivendita a basso costo, evadendo l’Iva e accise, e inoltre anche venduto gasolio uso agricolo e miscele non autorizzate fraudolentemente destinati all’uso autotrazione.

Carburanti a basso costo tramite l’evasione fiscale

Un primo gruppo avrebbe introdotto illecitamente in Italia ingenti quantitativi di prodotti energetici da Austria, Germania, Repubblica Ceca, Romania e Slovenia formalmente indirizzati a due depositi in provincia di Verona e Catania, ma di fatto destinati ad altri siti etnei di stoccaggio gestiti dagli indagati e avrebbe poi ceduto a basso costo i carburanti a imprese di autotrasporto e distributori stradali in Sicilia. La competitività dei prezzi praticati sarebbe stata assicurata dall’evasione delle imposte con fatture per operazioni inesistenti.

A Reggio e Gioia Tauro gasolio ‘allungato’ con olio esausto

Il secondo gruppo, con base nel Catanese, avrebbe effettuato cospicui acquisti di gasolio per uso agricolo e prodotti energetici “allungati” con oli esausti di scarsa qualità in tre depositi di Reggio Calabria, Gioia Tauro e Palermo per poi commercializzarli in Sicilia senza versare le imposte.
Durante le indagini sono stati sequestrati oltre 125mila litri di carburanti d’illecita provenienza, oltre ai mezzi e alle attrezzature utilizzate per trasporto e stoccaggio.

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