Una relazione dell'Arpa ha convinto la Procura di Barcellona a porre i sigilli all'Esi, una ditta di smaltimento del gruppo che ha sede nell'area industriale del milazzese. Avvisato Gench.
Le sostanze inquinanti derivate dalla lavorazione del materiale di scarto finivano nel depuratore consortile di Giammoro, non trattate, e così com'erano si riversavano nel mare di Milazzo.
Lo ha scoperto l'Arpa analizzando i rifiuti dell'Esi Spa- Ecological Scrap Industry – Industria dei Rottami Ecologici, un'azienda del gruppo Franza che recupera batterie esaurite.
La relazione dell'ente regionale è finita sul tavolo della Procura di Barcellona ed il procuratore capo Emanuele Crescenti insieme al sostituto Matteo De Micheli hanno fatto scattare i sigilli per l'impresa, avvisando il rappresentante legale Luigi Genchi.
Due le contestazioni, due reati ambientali, che cristallizzano in sostanza come gli scarti del procedimento di fusione delle batterie non venissero smaltite a dovere e finivano per riversarsi direttamente nel depuratore consortile.
Il provvedimento è stato siglato dla Gip Fabio Gugliotta e ad eseguire il sequestro sono stati i carabinieri della Compagnia di Milazzo.