I sindacati duri dopo le parole del sindaco metropolitano contro il polo industriale: "Si mostrino i dati a sostegno delle tesi ambientaliste, perchè i nostri sono diversi. Siamo stufi di essere oggetto di una politica ciarliera. Le parole vanno accompagnate da elementi concreti"
“A tutti coloro che, per meri interessi politici, continuano a sostenere che bisogna azzerare l’esperienza del settore industriale della valle del Mela, proponendo fantasiose alternative non ben definite, diciamo che le proposte vanno accompagnate da elementi concreti, investitori, modelli, strutture, strumenti e garanzie occupazionali. Siamo stufi di essere ancora considerati oggetto di una politica ciarliera che specula sulla sorte e sui bisogni di una comunità”. È forte la presa di posizione di FEMCA CISL e FIM CISL sulle parole pronunciate dal sindaco metropolitano Renato Accorinti a proposito della situazione ambientale nella valle del Mela, dove insiste un polo industriale. Da tempo gli ambientalisti chiedono che l’area venga smantellata, sostituendo all’attività industriale un’economia fondata su turismo e agricoltura.
“Il sindaco faccia conoscere la validità delle sue fonti perché noi, che da decenni seguiamo la tematica industriale e la connessa vicenda ambientale, non abbiamo contezza di tali dati” – sostiene il segretario provinciale della Femca Cisl, Stefano Trimboli – “la nostra modesta esperienza in tema d’industria e impatto ambientale ci insegna che la tutela reale dell’ambiente e della salute pubblica non può che avvenire dalla reale conoscenza del problema sotto tutti gli aspetti, da quello sanitario a quello epidemiologico e statistico, e successivamente dalla necessaria azione di sorveglianza e denuncia a carico dei soggetti che svolgono le loro attività fuori dai limiti di legge imposti da una normativa ambientale come quella italiana, che è una delle più stringenti del mondo”.
Per la Cisl il vero inquinamento è quello che non si vede. “L’industria pesante non sfugge ai controlli e ai rigidi vincoli ambientali, anche in virtù di un collaudato sistema di relazioni sindacali e industriali che prescrivono controlli alla fonte da parte anche degli stessi lavoratori e rappresentanti sindacali, oltre che degli organi preposti come Asp e Arpa” – insistono i sindacalisti – “la produzione industriale sul nostro territorio è caratterizzata da cicli di lavoro regolare e contrattualmente definito, con elevati standard sia in termini di sicurezza, sia in termini di controllo delle emissioni di sostanze inquinanti, generando importanti flussi economici attraverso attività sostenibili rispetto al loro inevitabile impatto sull’ambiente. Le cause dei problemi ambientali nella Valle del Mela, quindi, non sono da identificare con la presenza dell’industria ma vanno ricercate anche altrove”.
L’importanza del polo industriale del Mela per l’economia locale non può essere sottovalutata. “Il sindaco della Città Metropolitana, piuttosto che rilasciare dichiarazioni che danno alibi agli speculatori per penalizzare il comparto dell’industria a Giammoro, si dovrebbe impegnare in maniera forte e concreta a supportare il rilancio dello sviluppo industriale del territorio” – aggiunge il segretario provinciale della Fim Cisl, Antonino Alibrandi – “l’industria è l’unica realtà che garantisce occupazione e reddito e produce ricchezza redistribuendola sul territorio. Accorinti si impegni a rendere appetibile il territorio per gli investitori bonificando tutte quelle aree dismesse che sono patrimonio comune della collettività ed eviti di ripetere sul territorio lo scempio dello smantellamento della cantieristica navale della zona falcata con tutte le ricadute sociali e occupazionali”.
“Riteniamo che il comparto industriale, che su questo territorio ha una presenza significativa, non deve essere smantellato ma valorizzato, ambientalizzato, innovato e messo in rete” – sottolinea Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina – “Accorinti non liquidi la questione industriale con leggerezza e approssimazione, e tenga sempre presente che la società attuale, e il nostro territorio in particolare, non può fare a meno della produzione industriale sostenibile. A meno che il sindaco metropolitano non abbia nel suo programma di voler rinunciare allo sviluppo e alla necessaria programmazione economica, accettando di far ripiombare indietro di mezzo secolo la Valle del Mela. Le sfide di un mondo globalizzato, dove la competizione economica è su scala mondiale, non si vincono favoleggiando di irrealizzabili ritorni al passato, ma piuttosto con la pianificazione attenta e diversificata di attività economiche che possano coesistere fra di loro e con l’ambiente che le ospita”.
ecco il sindacato appiattito sugli interessi dei grandi gruppi. a casa
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