Il presidente dell'Unione dei Comuni Prestipino: "Troppi ritardi e incertezze. La classe politica non ha fatto niente affinché sul territorio si sviluppasse un dibattito concreto. Ma dobbiamo rimboccarci le maniche..."
Serpeggia sfiducia e senso di abbandono dalla politica tra i sindaci del comprensorio jonico messinese dopo il tavolo tecnico promosso dal commissario dell’ex Provincia, Filippo Romano, su Masterplan per il Sud. Un contributo determinante dovrà essere fornito dalla Città metropolitana che di fatto ancora non c’è. Parliamo di uno strumento per lo sviluppo del territorio, un’opportunità per fare rete. I tempi sono strettissimi e le risposte al Governo nazionale dovrebbero essere date, con tanto di elaborati, entro la fine dell’anno in corso. Tecnicamente impossibile. Venerdì ha avuto luogo un incontro a Messina con i primi cittadini, nel salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni. Ma ancora manca una visione strategica sub comprensoriale. Tante le assenze ed evidenti divergenze di vedute. Sull’argomento è intervenuto il presidente dell’Unione delle Valli joniche dei peloritani, che abbraccia dodici Comuni jonici (nonché sindaco di Pagliara), Domenico Prestipino.
“La sensazione – esordisce – è che noi sindaci non eravamo informati di niente e non abbiamo avuto il tempo per pianificare un progetto di un certo spessore. Anche se ci daranno una proroga di sei mesi alla scadenza di fine anno – prosegue – non ce la faremo”. Ma a suo avviso non c’è più tempo da perdere: “Non possiamo più aspettare e fare dei progetti solo quando escono i bandi. E’ necessario programmare in modo adeguato, per tempo, perché ritengo che le opportunità di intercettare risorse per lo sviluppo del territorio ci siano. Ma è necessario intanto spogliarci del senso di piccolo territorio, dai campanilismi, ed allargare la mente ad una veduta comprensoriale, più ampia possibile che vada oltre i confini della stessa Unione dei Comuni”. Prestipino va oltre: “A livello di rappresentanza politica – chiosa – c’è un vuoto totale. E probabilmente si utilizzeranno i progetti che ci sono e che non sono passati da chi amministra il territorio, da chi è in prima linea come lo sono i sindaci in questo momento. Chi li ha fatti per tempo, questi progetti, potrà inserirli. Non è il nostro caso”.
Prestipino punta l’indice su “chi a monte sapeva, la classe politica, e non ha fatto niente affinché sul territorio si sviluppasse un dibattito concreto. Mi riferisco ad un paio di anni addietro, non all’oggi. E a partire dalla Regione. Noi ancora non siamo stati inseriti tra le Città metropolitane che possono attingere finanziamenti in quanto la legge nazionale non lo prevede per le regioni a statuto speciale. Sicuramente il nostro territorio rischia di restare nuovamente indietro. L’Unione dei Comuni si deve inserire proprio in questo contesto, immediatamente, per svolgere un ruolo propulsivo. Se restiamo fuori dalle scelte di adesso – conclude il presidente Prestipino – non lo dobbiamo rimanere per il futuro. Oggi ci sentiamo soli e abbandonati dalla politica”.
Carmelo Caspanello
tranquillo,c’è sempre tempo per morire !ora è Natale e pensa o panettone.
tranquillo,c’è sempre tempo per morire !ora è Natale e pensa o panettone.
Siamo alla barzelletta, preciso che sto utilizzando la forma spregiativa di questa parola, ebbene il presidente dell’unione dei Comuni, sindaco di Pagliara, uomo politico con un incarico di coordinamento importante, dichiara “OGGI CI SENTIAMO SOLI E ABBANDONATI DALLA POLITICA”. Si avete letto bene, ABBANDONATI DALLA POLITICA, praticamente ha abbandonato se stesso. La frase è proprio una barzelletta per far ridere, ah ah ah ah ah ah ah ah
Siamo alla barzelletta, preciso che sto utilizzando la forma spregiativa di questa parola, ebbene il presidente dell’unione dei Comuni, sindaco di Pagliara, uomo politico con un incarico di coordinamento importante, dichiara “OGGI CI SENTIAMO SOLI E ABBANDONATI DALLA POLITICA”. Si avete letto bene, ABBANDONATI DALLA POLITICA, praticamente ha abbandonato se stesso. La frase è proprio una barzelletta per far ridere, ah ah ah ah ah ah ah ah