Questa la soluzione prospettata per consentire il posizionamento del braccio meccanico sull’autostrada. L’Anas farà le verifiche di carico insieme ai tecnici dell’Università, giovedì prossimo la decisione definitiva. L’apertura dello svincolo però potrebbe slittare
«Incontro molto positivo». Così il sindaco Giuseppe Buzzanca giudica il vertice tenutosi nel tardo pomeriggio di oggi a Palazzo Zanca con i rappresentanti del Cas, dell’Anas e della facoltà di Ingegneria dell’Università. L’incontro è positivo perché si va delineando la soluzione (che poi pare l’unica possibile) che consentirà di eseguire i lavori finali per il completamento dello svincolo di Giostra. Il nodo riguarda il posizionamento del grande braccio meccanico che consentirà la collocazione dell’impalcato che farà da scheletro alla bretella stradale. L’ultimo tratto, di fatto, da completare per rendere effettivamente operativo lo svincolo, all’altezza del viadotto Ritiro. La soluzione, dunque: si pensa di disporre il doppio senso di circolazione nel tratto autostradale che va da Boccetta a Tarantonio, lato monte. Per far sì che la soluzione divenga definitiva, però, sarà necessario effettuare delle verifiche di carico, anche perché è presumibile che in quel tratto, in piena stagione estiva, il traffico sarà notevole. Di questo si occuperanno i tecnici dell’Anas in sinergia con quelli messi a disposizione dalla facoltà di Ingegneria dell’Università. Giovedì prossimo è previsto un nuovo summit, prevalentemente tecnico, per giungere ad una decisione finale. La disponibilità delle parti c’è, il passaggio chiave sarà verificare se il tutto sarà realmente fattibile.
Intanto, anche se nessuno si sbilancia ufficialmente, sembrerebbe poter slittare l’apertura dello svincolo, inizialmente annunciata (forse con un po’ troppo ottimismo) per il 21 luglio. E’ probabile che per quella data i lavori non saranno ultimati, quindi non è ormai più da escludere un rinvio dell’apertura (in una prima fase in direzione Catania) ad agosto se non addirittura a settembre.
Susate, non sono un tecnico, ma penso che “Prove si carico”, significhi simulare un carico per verificare se la struttura è in grado di reggere o meno.
E se i risultati fossero negativi?
Si procederebbe lo stesso o si fermerebbe tutto?
Spero, comunque, che, nel periodo che verrò istituito il doppio senso, la polizia stradale vigili rigidamente sugli automobilisti catanesi.
Gli etni hanno sulla coscienza i morti causati dagli incidenti da essi provocati nel tratto a doppio senso vicino a Milazzo.
In ogni caso, un bel muro di New Jersey non guasterebbe.
Susate, non sono un tecnico, ma penso che “Prove si carico”, significhi simulare un carico per verificare se la struttura è in grado di reggere o meno.
E se i risultati fossero negativi?
Si procederebbe lo stesso o si fermerebbe tutto?
Spero, comunque, che, nel periodo che verrò istituito il doppio senso, la polizia stradale vigili rigidamente sugli automobilisti catanesi.
Gli etni hanno sulla coscienza i morti causati dagli incidenti da essi provocati nel tratto a doppio senso vicino a Milazzo.
In ogni caso, un bel muro di New Jersey non guasterebbe.
Susate, non sono un tecnico, ma penso che “Prove si carico”, significhi simulare un carico per verificare se la struttura è in grado di reggere o meno.
E se i risultati fossero negativi?
Si procederebbe lo stesso o si fermerebbe tutto?
Spero, comunque, che, nel periodo che verrò istituito il doppio senso, la polizia stradale vigili rigidamente sugli automobilisti catanesi.
Gli etni hanno sulla coscienza i morti causati dagli incidenti da essi provocati nel tratto a doppio senso vicino a Milazzo.
In ogni caso, un bel muro di New Jersey non guasterebbe.