Espresse perplessità nel merito e nel merito della vicenda. Contestati i tempi e il mancato coinvolgimento dei soggetti interessati. Chiesto il rinvio del provvedimento
Il Pd non ci sta e contesta il piano di dimensionamento scolastico voluto dal governo nazionale e in qualche modo definito dal Comune. Il Partito Democratico ha espresso una valutazione negativa nel metodo e nel merito della vicenda. Nel merito per la valutazione solo numerica-finanziaria dei rapporti tra tagli e utilità didattica delle unità scolastiche, ma anche per il mancato riordino dei cicli scolastici. Nel metodo, invece, contestati i tempi inidonei ad un confronto approfondito con i soggetti interessati. Sotto accusa anche il mancato coinvolgimento nell’iter legislativo delle regioni. Queste ultime, come è noto, hanno recentemente presentato ricorso alla Corte Costituzionale per l’applicazione nei singoli territori delle disposizioni auto-prodotte sul dimensionamento della rete scolastica.
Il Pd, riunito in conferenza, ha chiesto il rinvio del provvedimento ed ha annunciato l’avvio di costituzione del coordinamento organizzativo territoriale che dovrebbe strutturarsi nel prossimo mese. All’incontro con la stampa il segretario provinciale, Nino Bartolotta, il segretario cittadino Giuseppe Grioli, il capogruppo Pd alla Provincia Pippo Rao e il responsabile del settore scuola del Partito Democratico Pippo Caliri.