Piano di dimensionamento: la Regione sopprime 143 autonomie scolastiche

Piano di dimensionamento: la Regione sopprime 143 autonomie scolastiche

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giovedì 09 Febbraio 2012 - 22:33

L’assessore Centorrino: “Questo enorme sforzo organizzativo costituisce nell’immediato il massimo di contrazione possibile”. Restano le critiche mosse dalla Provincia di Messina

E’ stato inviato al Ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca il piano di dimensionamento imposto dalle ultime disposizioni del governo nazionale per la stabilizzazione finanziaria con legge 15 luglio 2011, n.111, con effetto dall’inizio dell’anno scolastico 2012-2013. Il piano di dimensionamento collega l’autonomia scolastica dei singoli istituti al rispetto di determinati parametri numerici. Il piano di intervento comportera’, gia’ a decorrere dall’inizio del prossimo anno scolastico, la soppressione di 143 autonomie scolastiche. “Questo enorme sforzo organizzativo – ha detto l’assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino – costituisce nell’immediato il massimo di contrazione possibile, al di la’ della quale si rischierebbe di incidere negativamente sull’efficacia dei processi educativi nell’ambito regionale, e soprattutto in quei contesti in cui l’istruzione e’ il piu’ avanzato strumento di contrasto alle carenze socio-economiche e alle devianze comportamentali”.

I parametri numerici tenuti in considerazione, cosi’ come previsto dalla direttiva del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, sono stati quelli fissati dalla legge regionale n.6/2000. I limiti quantitativi entro i quali sono stati computati anche gli alunni delle scuole materne regionali e comunali autorizzate, affidate alla responsabilita’ organizzativa e funzionale dei dirigenti scolastici, sono stati utilizzati soprattutto per cercare di mantenere in vita quelle autonomie scolastiche ritenute essenziali nei singoli territori per assicurare un servizio scolastico efficace, in particolare in quelle realta’ periferiche o con presenza di evidenti forme di disagio sociale. Anche se non sempre è stato così, viste le critiche arrivate da vari angoli del territorio.

Come si ricorderà, la Provincia Regionale ha criticato aspramente il piano regionale per aver tenuto conto solo marginalmente del piano redatto da palazzo dei Leoni in collaborazione con gli istituti locali della provincia di Messina. L’assessore provinciale all’Istruzione, Pippo Di Bartolo, si è espresso così: «L’attenta analisi del territorio e la conseguente proposta di un piano di razionalizzazione della rete scolastica messinese, che prevedeva non solo la salvaguardia dell’attuale numero di dirigenze ma anche l’istituzione di una nuova presidenza da parte della Provincia regionale di Messina, è valsa a ben poco di fronte alla rigida posizione di un tavolo tecnico regionale indetto dall’assessore Mario Centorrino che, calpestando per l’appunto le istanze provenienti dal territorio, non solo ha determinato la perdita di due importanti presìdi istituzionali della nostra provincia attraverso l’accorpamento del Marconi – Majorana al Verona Trento a Messina e la fusione del Borghese e del Gepy Faranda a Patti ma, al contempo, ha bocciato la proposta di realizzazione di un grande polo tecnologico nell’area di Barcellona-Milazzo-Pace del Mela (attraverso la fusione degli istituti tecnici Ferrari e Ferraris) che, nel rispetto della vocazione industriale del territorio, avrebbe consentito sviluppi formativi di alto profilo e una più proficua sintesi tra il mondo della scuola e quello dell’impresa in questa vasta area territoriale».

Va infine evidenziata una precisa scelta relativa ad una gran parte degli attuali Licei artistici che promanano dai preesistenti Istituti d’arte; per questa tipologia di istituzioni scolastiche si e’ ritenuto di non procedere ad interventi di dimensionamento, poiche’ si procedera’ in tempi brevissimi alla verifica della possibilita’ di attivare provvedimenti di accorpamento con gli Istituti d’arte regionali, insistenti nei medesimi territori, per i quali e’ gia’ stata avanzata al Ministero, una richiesta di statizzazione, e al tempo stesso, assicurare la possibilita’ di mantenere invariata la tradizionale offerta formativa con l’attivazione di corsi di istruzione e formazione professionale, in coerenza con le consolidate vocazioni artistiche e produttive dei singoli territori.

Un commento

  1. Sempre e solo tagli per la provincia coloniale di Messina.

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