La Regione riduce i fondi, il Comune aspetta di parlare con Crocetta. Le reazioni

La Regione riduce i fondi, il Comune aspetta di parlare con Crocetta. Le reazioni

Eleonora Corace

La Regione riduce i fondi, il Comune aspetta di parlare con Crocetta. Le reazioni

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venerdì 30 Maggio 2014 - 11:19

Dopo la notizia del taglio ai fondi regionali stanziati per il risanamento di alcune aree di Messina, che passano da oltre 10 milioni a 7,5, intervengono il presidente del V Quartiere, Santino Morabito e il consigliere comunale Libero Gioveni. Accorinti attende di parlare con Crocetta

In principio erano 10 milioni per il risanamento delle aree degradate di Messina. Questo l’accordo tra Comune e Regione, più volte ribadito dal Presidente Rosario Crocetta. Evidentemente, però, era troppo bello per essere vero. Una volta che la progettazione, inviata dal Comune e passata al vaglio dell’Assessorato alle Infrastrutture, è approdata al Bilancio, qui – per il principio della coperta troppo corta che se non scopre la testa, scopre i piedi – il finanziamento è stato ridotto a 7,5 milioni di euro. Resta qualcosa, ma non abbastanza per una città che aspetta il risanamento da vent’anni. I 3,4 milioni che così vengono a mancare, pesano sulla realizzazione dell’intero progetto ideato dal Comune – nella fattispecie dall’assessorato all’urbanistica e risanamento capeggiato dall’Assessore De Cola – che si basava su una disponibilità di fondi maggiore. Come ha già dichiarato De Cola quando la notizia è scoppiata come un fulmine a ciel sereno mercoledì scorso, se la Regione non dovesse tornare indietro, il Comune dovrebbe rivedere l’intera programmazione, ridimensionandola e riadattandola alla nuova disponibilità economica. Insomma, qualcosa si potrà comunque fare, ma non tutto e non nelle modalità previste dal piano originario. Inoltre, una riprogettazione avrebbe come conseguenza di far ricominciare l’iter burocratico da capo, con il conseguente slittamento dell’inizio delle operazioni di risanamento sul territorio. I 10 milioni servivano, tra le altre cose, a porre fine a due grandi problemi di risanamento che insistono sul territorio di Messina da troppo tempo: quello delle baracche di Fondo Fucile e la bonifica del Complesso Casa Nostra con annessa la realizzazione di un parco urbano sulla collina di Tremonti.

A questo proposito interviene con una nota il Presidente del V Quartiere, Santino Morabito: “Il primo effetto tangibile dell’estromissione dal governo regionale dell’Assessore messinese Nino Bartolotta rischia di avere ricadute pesantissime sulla città di Messina. Il taglio di 3,4 milioni di euro dai fondi del risanamento suona come una beffa inaccettabile per quei territori della nostra città che da anni attendono queste risorse per avviare un percorso di riscatto urbanistico e sociale. L’amministrazione non può e non deve porgere la guancia dinanzi all’ennesima ‘carezza’ del Governo Crocetta alla città. Auspichiamo un sollecito chiarimento tra il Sindaco e il Presidente Regionale. Qualora gli esiti non dovessero essere positivi, ci aspettiamo che la Giunta mantenga gli impegni presi in campagna elettorale e, successivamente, innanzi all’intera comunità di Tremonti. Un’eventuale contrazione delle risorse disponibili non deve pregiudicare il processo di risanamento dell’area residenziale di Casa Nostra e la realizzazione del Parco Urbano”. A questo proposito il Consiglio circoscrizionale, insieme ad una delegazione di cittadini ha chiesto un incontro immediato con il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici.

Intanto non si conoscono neppure le ragioni di una simile riduzione del finanziamento. Ieri, la Giunta ha interloquito con l’assessore Rita Sgarlata. Il Sindaco attende, comunque, di chiarire direttamente con il Presidente Crocetta.

Propone di convocare una seduta straordinaria del consiglio comunale a Palazzo d’Orleans, il consigliere comunale in quota Udc, Libero Gioveni. L’ordine del giorno di una simile seduta verterebbe sull’emergenza Messina. L’idea, spiega Gioveni, nasce dall’esigenza di: “affrontare concretamente e definitivamente, senza falsi proclami o annunci ad effetto, come purtroppo il nostro Governatore ci ha abituati, i grandi problemi e le numerose emergenze della nostra città, che non riguardano solo le problematiche di Risanamento”. Pertanto Gioveni invita a “istituzionalizzare le nostre richieste direttamente in casa del Governatore. Faremo senz’altro sentire da vicino il fiato di 245.000 messinesi, sempre più stanchi delle promesse e delle buone intenzioni di chi finora, purtroppo, ha fatto solo chiacchiere”. Ora la parola passa alla Regione, per fare marcia indietro o, quantomeno, fornire spiegazioni.

Preoccupati, anche i consiglieri circoscrizionali Paolo Barbera – V Circoscrizione – Alessio Mancuso – IV Circoscrizione – e Andrea Aliotta – III Circoscrizione, che scrivono: “I 10 milioni e 900 mila euro destinati a Messina furono frutto del lavoro di tessitura e vigilanza operata dall'ex assessore al territorio Nino Bartolotta (che ogni giorno ringrazieremo per la dedizione, l’attenzione e l’impegno profuso verso la città e la provincia di Messina), lavoro che evidentemente il neo assessore, nominato in rappresentanza del territorio messinese, ha dimostrato di non essere in grado di adempiere. Verremmo tanto sbagliarci, ma è probabile che alla luce di questo nuovo episodio di immobilismo politico i baraccati di Fondo Fucile dovranno attendere ancora per lungo tempo prima di poter accedere a un alloggio dignitoso, così come ancora tanto tempo dovremo aspettare prima di veder riqualificata la zona nella quale ricade il complesso Casa Nostra. Considerato che i fondi erano destinati principalmente a questi due tipi di intervento”.

Eleonora Corace

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