Una politica indiscriminata è quella prevista secondo la bozza del Piano Sanitario Regionale che la Segreteria Generale di Messina della FpCgil e le Rsu Aziendali Savoca denunciano a gran voce
Altri tagli per la Provincia, è quello che emerge dall’analisi della bozza del Piano Sanitario Regionale che prevede, fra l’altro, una drastica contrazione di posti letto, circa 50, presso il S. Vincenzo di Taormina, ex (è il caso di dirlo!) fiore all’occhiello della Sanità Messinese.
A lanciare l’allarme sono Clara Crocè, Segretaria Generale della FpCgil, Carmelo Pagana, Segretario Provinciale Sanità e Antonino Trino, Coordinatore Sanità, che insieme alle Rsu Aziendali Savoca, Giusto e Calandrino, minacciano battaglia.
“È inammissibile – tuonano- Crocè, Pagana e Trino – perché i pazienti e le relative famiglie vengano sballottate a destra e a manca alla disperata ricerca di posti letto, con gravissimi disagi; bisogna ricordare anche, che per la sua ubicazione in un territorio fortemente votato al turismo, il P.O. S. Vincenzo eroga assistenza ad una variegata platea di “avventori”, con grande risalto a livello mondiale ed il tutto è facilmente dimostrabile dai circa 13610 ricoveri su base annua”.
“Sarebbe invece auspicabile – continuano le Rsu Savoca, Giusto e Calandrino – che si potenziasse ulteriormente questa struttura, che serve un bacino di utenza molto vasto, rappresentato dalla zona ionica della provincia e non solo. Le professionalità presenti andrebbero adeguatamente supportate ed eventualmente affiancate da altre specialità, al fine di allargare la risposta assistenziale all’utenza, invece in atto sono mortificate da questa politica sanitaria rispondente esclusivamente a criteri di tipo “economico”, basata su tagli e risparmi, che non mette assolutamente al centro il vero protagonista della scena sanitaria: il paziente!”.
“Per tutto ciò questa Segreteria Generale dice basta – prosegue la nota -. Non si accetteranno più altri “scippi” che danneggerebbero inesorabilmente una comunità già in ginocchio per via della crisi e che vede la disoccupazione raggiungere livelli oltre l’umana immaginazione. Non si può più accettare una riorganizzazione della rete ospedaliera e della Sanità Regionale senza un vero e proprio tavolo di concertazione “serio”, che valuti con obiettività domanda e offerta assistenziale, criticità logistiche, peculiarità territoriali, know how disponibile, inutili “doppioni” fonti di spreco di risorse, integrazione ospedale/territorio, valutazione della “concorrenza” pubblico/privato (generalmente più favorevole per quest’ultimo) e che si regoli di conseguenza, senza criteri che non corrispondano alle legittime aspettative del popolo siciliano nella sua interezza, mettendo una volta per tutte il paziente al centro del SSR per poter fornire finalmente una risposta assistenziale a 360°”.
Utopia o realtà? Per la FpCgil sarà questa la battaglia per l’anno appena iniziato,che la normalità prenda il posto dell’utopia e divenga realtà tangibile.