Presente una delegazione messinese alla manifestazione nazionale a Roma

Presente una delegazione messinese alla manifestazione nazionale a Roma

Presente una delegazione messinese alla manifestazione nazionale a Roma

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sabato 24 Novembre 2012 - 09:51

Piazza Faranda è il luogo scelto per la protesta nazionale dei lavoratori delle scuole. La Flc Cgil ha organizzato la protesta dopo l'incontro non soddisfacente avuto il 22 novembre scorso. Da Messina la delegazione è partita con un pullman alle 20.30 di eiri sera e sta protestando dalle prime ore di questa mattina

A Piazza Farnese a Roma si sta svolgendo in questo ore lo sciopero della scuola.Promossa dai sindacati in seguito all’insoddisfazione nata dall’incontro avuto con il governo lo scorso 22 novembre, durerà fino alle 13. La manifestazione nazionale vede delegazioni da tutte le città italiane, compresa Messina.

“Alle sette del mattino il nostro striscione era già appeso – dichiara Assunta Blandino, collaboratrice scolastica e Rsu presso l’IC Cannizzaro Galatti di Messina -. Siamo qui dall’alba, arrivati con un pullman partito ieri sera alle 20,30 da Messina pieno di studenti, insegnanti e personale Ata, perché non ci può bastare l’accontentino promesso dal ministro Profumo di coprire lo scatto del 2011”.

Anche il Prof. Riganello, partito dal liceo classico di S. Teresa di riva, sottolinea: “Temiamo che l’aumento non retribuito dell’orario di insegnamento (da 18 a 24 ore) uscito dalla porta rientrerà dalla finestra, perché all’incontro del 22 novembre con i sindacati era presente il ministro del tesoro Grilli che rispetto alla “concessione “ dello scatto in cambio della riduzione del fondo di istituto (FIS), ha imposto l’apertura di una trattativa sulla cosiddetta “produttività” nella scuola. La secondaria da 18 a 24, ma la primaria e l’infanzia come aumenteranno le 25 e 22 ore di lezione? E il personale Ata farà gratis più delle 36 ore previste da contratto?”

Anche gli studenti esprimono il loro scatto d’orgoglio. Francesco Mantarro, del liceo scientifico di S. Teresa, dichiara: “Attraverso l’impoverimento della scuola pubblica, dopo averci beffato come “sfigati”, come “schizzinosi”, adesso ci sottraggono l’unico strumento democratico per l’accesso al futuro: la possibilità di formarci in una scuola gratuita di qualità. Già con le leggi Gelmini abbiamo meno tempo a scuola, meno laboratori, minore accesso al recupero e all’approfondimento perché i professori non hanno ore di compresenza e adesso si riducono anche i progetti o le gite pagate con il fondo di istituto”.

Graziamaria Pistorino, segretario generale della Flc Cgil di Messina, dichiara: “Sui tagli alla scuola in questa provincia, confermiamo il nostro allarme sociale perché si è proceduto al licenziamento in tronco di una buona parte del precariato storico: oltre 1700 lavoratori, che corrispondono a 1700 professionisti in meno nelle scuole di questa provincia, per la formazione dei nostri figli. E’ stato come chiudere una grande fabbrica, mettendo a rischio la regolare erogazione del servizio pubblico, ma adesso, già in quest’anno scolastico, con la sottrazione di un terzo del fondo di istituto si produrrà la riduzione generalizzata dei servizi agli alunni e di supporto alla didattica. Che succederà – ha concluso la Pistorino – nelle scuole quando, seguendo questo metodo, lo scatto del 2012 annullerà completamente la possibilità di svolgere attività aggiuntive all’orario di servizio: il governo chiede alla scuola di diminuire i propri servizi o di lavorare gratis?”.

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