#ilferribottenonsitocca all'assessore regionale Pizzo: "Sembra una trottola impazzita"

#ilferribottenonsitocca all’assessore regionale Pizzo: “Sembra una trottola impazzita”

Rosaria Brancato

#ilferribottenonsitocca all’assessore regionale Pizzo: “Sembra una trottola impazzita”

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giovedì 12 Marzo 2015 - 06:51

"Una tempesta in un bicchiere d'acqua", così l'assessore regionale ai trasporti Pizzo si era espresso in merito alla vicenda dei tagli ai treni. Immediata la replica del movimento #ilferribottenonsitocca: "Gli atti ufficiali ci sono eccome. Piuttosto è l'assessore che ci sembra una trottola impazzita"

“L'assessore Pizzo dichiara tutto ed il contrario di tutto e si dimostra fermo come una "trottola impazzita". Non si fa attendere la replica del movimento #ilferribottenonsitocca alle dichiarazioni dell’assessore regionale ai trasporti che a proposito dei tagli ai treni ha commentato “non c’è alcun atto ufficiale, è una tempesta in un bicchiere d’acqua” (vedi articolo allegato). Secondo il movimento, che ha già iniziato il percorso di assemblee e incontri sul territorio che porteranno alla manifestazione del 25 marzo, le affermazioni dell’esponente della giunta Crocetta palesano un’impreparazione sulle tematiche dei trasporti che non lascia ben sperare sul futuro del diritto alla mobilità.

“L'Assessore mente quando dichiara che non esiste alcun atto ufficiale- si legge nella nota del movimento- da parte dei vertici Fs. Il piano di smantellamento del servizio universale da e per la Sicilia è stato presentato a Roma ai sindacati il 2 febbraio da FS, rappresentata Stefano Savino, direttore centrale delle Risorse Umane e Organizzazione, che non è l’ultimo dei ferrovieri, come vorrebbe far credere il nostro assessore, ma il numero due a capo della Holding Ferrovie dello Stato. Nessun presagio astrale quindi, sono stati i vertici di FS in una riunione ufficiale a presentare l’atto che Pizzo prova a sminuire quando potrebbe inviare al Ministro Lupi il dissenso ufficiale della Regione, unico atto utile a fermare il progetto di “rottura carico” e tutto ciò che ne consegue. Non è necessario essere “astrologi” per comprendere il motivo per cui Pizzo non ha preso carta e penna per ufficializzare a Lupi che la Sicilia dice no al Piano di Ferrovie, è evidente che l’assessore il 23 dicembre, nella riunione con FSI e Ministero ha dato il suo passivo assenso al progetto di “ri-funzionalizzazione” che nei fatti si riduce all’eliminazione del traghettamento per far risparmiare al ministero la cinquantennale sovvenzione. La smetta Pizzo di criminalizzare il servizio essenziale per sponsorizzare fantasiose promesse alternative, tapirulan e mezzi veloci servono e li pretendiamo per i milioni di pendolari dell’area integrata dello stretto, mentre i treni a lunga percorrenza sono la garanzia di un servizio universale”.

Per il movimento #ilferribottenonsitocca non è possibile derubricare la battaglia come a una scelta di “conservazione” e ribadisce come la proposta alternativa presentata comporti ammodernamento del servizio a costi irrisori “ma l’assenza di autorevolezza della politica regionale fa si che nell’isola non arrivino neanche i rimasugli delle sovvenzioni che il Governo elargisce al nord, ai 140 miliardi di euro spesi per l’alta velocità da Roma in su, sono corrisposti solo 4 miliardi per il sud. Non siamo certo alieni scesi da Marte, eviti di proporci l’alternativa dei mezzi veloci al traghettamento dei treni, sono servizi diversi per una diversa tipologia di utenza, entrambi indispensabili”. Per il movimento vanno garantiti entrambi i servizi e non può un servizio escludere l’altro. Quanto al fatto che nel viaggio da Palermo a Roma,come racconta Pizzo,sia stato venduto un solo arancino,è la prova di una strategia perseguita negli anni trascorsi e che punta,secondo #ilferribottenonsitocca a far mancare l’offerta per non far esistere la domanda in modo da rendere inutilizzabile il servizio stesso.

“Archiviato l’alibi del ponte per evitare gli investimenti- conclude il comunicato- la nuova proposta è il tapirulan del futuro. Non ci intimidiscono le illazioni dell'assessore volte a criminalizzare il movimento.Pizzo deve rendersi conto che la continuità territoriale è un diritto costituzionale e il territorio ha deciso di difenderlo con ogni strumento, non lo si può eliminare nel silenzio come una semplice casa di cura…”.

Insomma è ormai scontro aperto tra l’assessore regionale Pizzo e #ilferribottenonsitocca e siamo solo alle prime puntate di una battaglia che durerà nei prossimi mesi.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Il traghettamento è una spesa inutile, che lo Stato non può sopportare.
    Gli investimenti vanno fatti nel Nord Italia, dove le ferrovie hanno una ragion d’essere, movimentando al giorno milioni di utenti.
    Bene fanno le ferrovie a tagliare un servizio arcaico, a dispetto di chi fa battaglie di retroguardia, al solo fine di salvaguardare gli stipendi di dipendenti che sarebbe stato giusto licenziare anni fa.
    Gli unici treni che rendono sono i Freccia, che lo Stato e le ferrovie si guardano bene dal portare in Calabria e Sicilia, terre culturalmente ed economicamente depresse, con bacini di utenza scarsi.
    Per il traffico locale, sarebbero più che sufficienti un paio di barconei a motore, con costo a totale carico degli utilizzatori.
    George

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  2. Il traghettamento è una spesa inutile, che lo Stato non può sopportare.
    Gli investimenti vanno fatti nel Nord Italia, dove le ferrovie hanno una ragion d’essere, movimentando al giorno milioni di utenti.
    Bene fanno le ferrovie a tagliare un servizio arcaico, a dispetto di chi fa battaglie di retroguardia, al solo fine di salvaguardare gli stipendi di dipendenti che sarebbe stato giusto licenziare anni fa.
    Gli unici treni che rendono sono i Freccia, che lo Stato e le ferrovie si guardano bene dal portare in Calabria e Sicilia, terre culturalmente ed economicamente depresse, con bacini di utenza scarsi.
    Per il traffico locale, sarebbero più che sufficienti un paio di barconei a motore, con costo a totale carico degli utilizzatori.
    George

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