Nadia Terranova presenta “Gli anni al contrario”

Nadia Terranova presenta “Gli anni al contrario”

Laura Giacobbe

Nadia Terranova presenta “Gli anni al contrario”

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domenica 22 Marzo 2015 - 18:14

Un romanzo estremamente umano, raccontato in prima persona dal punto di vista di un personaggio d’eccezione, con cui il lettore si trova a tu per tu solo nelle battute finali.

Successo per l’autrice messinese Nadia Terranova, romana d’adozione, che dopo aver pubblicato prevalentemente letteratura per ragazzi, oggi, con il suo primo romanzo compie un salto deciso in direzione del pubblico adulto.
“Gli anni al contrario”, recentemente presentato a Messina presso le librerie Feltrinelli point e La Gilda dei Narratori – Mondadori, racconta una storia privata che si dipana all’interno della Storia con la “s” maiuscola.
Siamo alla fine degli anni Settanta, anni di un grande fermento politico che trova voce potente nella rivolta studentesca. Nelle grandi città d’Italia, le università si trasformano in luoghi d’incontro e di dibattito, mentre nelle piazze le parole si fanno concrete e gli ideali diventano azione. Lo scenario della vicenda che Nadia Terranova racconta, però, non è quello di una grande città. Non è Bologna, Roma o Milano, ma una piccola città del sud d’Italia, la nostra Messina, dove i tumulti arrivano attutiti come echi lontani. Arrivano, però, e la realtà giovanile locale le coglie e le cattura, con inevitabile entusiasmo.
Dentro questi fermenti, più o meno accesi, troviamo Aurora e Giovanni, i protagonisti di questa storia. Due ventenni, due vite ancora acerbe e vogliose di sperimentare, con la forza travolgente delle loro passioni inespresse che scalpita per venire fuori. Li osserviamo mentre si innamorano, e si lanciano senza paracadute nell’avventura della vita adulta, mossi dal desiderio dirompente di lasciare il guscio, formare una famiglia propria e trovare il proprio posto nel mondo. O magari crearne uno nuovo, di mondo. Un posto diverso e migliore di quello dove sono cresciuti. Ma non appena varcato l’uscio della casa d’origine, il sogno dorato lascia il posto alla vita vera e la quotidianità rivela il peso delle difficoltà e di tutti i piccoli disagi che l’amore, da solo, non basta a lenire. La mancanza di indipendenza economica, l`invadenza delle famiglie, le piccole incomprensioni che diventano silenzi prolungati, contribuiscono a deformare in negativo l’immagine rosea che avevano costruito del loro futuro. Anche quegli ideali nei quali avevano creduto ciecamente, sui quali desideravano impostare la loro vita insieme, non trovano espressione diretta nella piccola realtà distaccata di una cittadina del sud. Di essi non restano che parole, vuote e ridondanti, simbolo di incompiutezza e di frustrazione.
La piega che prende poi la storia, tuttavia, dà testimonianza di una volontà, da parte dei due protagonisti, di non arrendersi e di non contravvenire alla promessa fatta a se stessi di trovare la propria identità.

“Gli anni al contrario” è senza dubbio una storia di lotta; la lotta armata sognata per cambiare il mondo, che non avviene direttamente ma si trasforma in scontro generazionale, nella contesa tra una generazione e quella che l’ha generata, della quale cerca di scardinare i dogmi per sostituirli con idee nuove. Ma è anche la lotta intima dei protagonisti con se stessi e con i propri limiti, la presa di coscienza della propria fragilità e la volontà strenua di mettersi ancora alla prova, nonostante i tanti fallimenti, ricominciando ogni giorno da capo.
E’ un romanzo estremamente umano, raccontato in prima persona dal punto di vista di un personaggio d’eccezione, con cui il lettore si troverà a tu per tu solo nelle battute finali.
Solido nella costruzione, delicato e toccante nel finale. La prova della Terranova è un esperimento decisamente riuscito.

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