Guasto alla discarica, 100 tonnellate di rifiuti per strada. Clima rovente tra i lavoratori

Guasto alla discarica, 100 tonnellate di rifiuti per strada. Clima rovente tra i lavoratori

Francesca Stornante

Guasto alla discarica, 100 tonnellate di rifiuti per strada. Clima rovente tra i lavoratori

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martedì 25 Ottobre 2016 - 15:47

Ieri i mezzi di Messinambiente sono rimasti fermi davanti la discarica senza poter scaricare per diverse ore, oggi i segni ben visibili su strade e marciapiedi. Non va meglio sul fronte occupazionale, incandescente assemblea dei lavoratori della Fp Cgil pronta a scrivere all'Anac per anomalie nella gestione degli avanzamenti di carriera.

Tredici ore senza poter scaricare i rifiuti. E i segni sono già ben visibili sulle strade. Come al solito basta poco per mettere in crisi la raccolta dei rifiuti in città. Ieri i mezzi di Messinambiente sono rimasti fermi davanti ai cancelli della discarica di Motta S. Anastasia per ore, non hanno potuto scaricare per un guasto del macchinario che separa i rifiuti. Discarica off limits e autocompattatori rimasti pieni per ore. In città è saltato un turno di raccolta. E anche se oggi Messinambiente ha cercato di recuperare sono rimaste a terra circa 100 tonnellate di spazzatura. Adesso ci vorranno altri giorni per smaltire tutto. Il solito circolo vizioso in cui cade la raccolta rifiuti quando salta anche un solo tassello di tutto l’ingranaggio.

E se nei servizi le difficoltà non mancano mai, resta caldo il clima anche sul fronte occupazionale. Questa mattina si è riunito il direttivo aziendale dei lavoratori di Messinambiente della Fp Cgil per discutere del futuro della società e delle criticità dell’organizzazione del lavoro.

Il segretario di settore Carmelo Pino ha ripercorso l’iter seguito da Palazzo Zanca per la nuova società, non nascondendo forti timori per la messa in mobilità dei lavoratori: “Nonostante il piano ARO sia approvato da tempo, l’inversione di marcia dell’Amministrazione rispetto alla mobilità tra le partecipate ha comportato che dopo la prima versione della delibera della nuova società, approvata dalla Giunta in data il 23 settembre, è stata necessaria una modifica e una nuova delibera che ieri è stata trasmessa alla Corte dei Conti”. Possibilità che la Fp Cgil smentisce, considerato che la Regione ha approvato la pianta organica delle SRR nella quale sono previsti tutti i lavoratori della Messinambiente e dell’ATO ME3 .

Durante il dibattito i lavoratori hanno rappresentato l’enorme difficoltà a rendere un vero servizio alla città . “Ormai la misura è colma, soprattutto dal punto di vista dell’organizzazione della raccolta” dicono i lavoratori che contestano anche l’ultima ordinanza con cui il sindaco vieta di gettare i rifiuti il sabato sera. Secondo i lavoratori la raccolta dovrebbe essere sospesa la domenica, oppure operare con delle squadre di supporto il sabato sera per evitare il nascere di piccole discariche o cumuli di immondizia intorno ai cassonetti. “Un’organizzazione del lavoro che fa acqua da tutte le parti, con lavoratori che lamentano di svolgere delle mansioni diverse rispetto alla categoria di appartenenza” è stato dichiarato in assemblea.

I lavoratori hanno espresso stanchezza e preoccupazione rispetto ai tempi per la nuova società. Il 31 dicembre 2016 è dietro l’angolo e i tempi della burocrazia sono biblici.

La segretaria generale Clara Crocè ha poi detto senza mezzi termini che nessun posto di lavoro potrà e dovrà essere perso. Del resto la tutela sta proprio nel Contratto nazionale di lavoro e nella L.R. 9 del 2010. “E’ chiaro che chiederemo un confronto immediato con l’Amministrazione per stabilire il passaggio del personale alla nuova società che dovrà avvenire mantenendo lo stesso contratto e mantenendo lo status giuridico ed economico. Successivamente si discuterà con chi sarà deputato alla gestione della nuova società la giusta collocazione dei lavoratori in funzione del servizio e delle mansioni svolte. Se in questi anni o negli ultimi mesi ci sono state delle storture, o per meglio dire delle disparità rispetto al riconoscimento dei livelli, qualcuno prima o poi dovrà rendere conto agli organi competenti, considerato che una azienda in liquidazione non può riconoscere livelli o avanzamenti di carriera a nessuno sia esso quadro che operaio”. E’ per questo motivo che la Fp Cgil ha chiesto la visione e l’estrazione in copia di numerosi atti. “Stranamente questi atti non vengono forniti in violazione delle relazioni sindacali regolate dal CCNL e dalle leggi. Chiediamo atti che dovrebbero essere pubblicati sul sito della Società, è per questo che scriveremo all’ANAC”.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Forse è arrivato il momento di alleggerire la partecipata dai troppi esuberi già a suo tempo calcolati da Ciacci.
    Non ci crederò mai finché non lo vedrò, ma sperare non costa nulla a questo punto.
    La signora Croce’ come al solito dica quello che vuole, io da contribuente non voglio farmi carico degli esuberi creati a scopi elettorali, ne tantomeno farmi carico degli stipendi di chi non serve in azienda se non a mantenere la massa d’impatto degli iscritti ai sindacati.

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  2. Forse è arrivato il momento di alleggerire la partecipata dai troppi esuberi già a suo tempo calcolati da Ciacci.
    Non ci crederò mai finché non lo vedrò, ma sperare non costa nulla a questo punto.
    La signora Croce’ come al solito dica quello che vuole, io da contribuente non voglio farmi carico degli esuberi creati a scopi elettorali, ne tantomeno farmi carico degli stipendi di chi non serve in azienda se non a mantenere la massa d’impatto degli iscritti ai sindacati.

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  3. zorro giallorosso 25 Ottobre 2016 21:08

    Arcistufo, lei fa un’analisi confusa. Da buon contribuente, ha pagato i vizi di Ciacci, la cui utilità è stata pari a zero. Esuberi di che? Su quali basi? E per favore non dica che a Milano o Parma ci sono meno dipendenti, perchè pulire Messina è un’altra cosa. I sindacati hanno il dovere di tutelare i lavoratori, non di fare i mediatori quindi la Crocè sta semplicemente facendo il suo lavoro.

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  4. zorro giallorosso 25 Ottobre 2016 21:08

    Arcistufo, lei fa un’analisi confusa. Da buon contribuente, ha pagato i vizi di Ciacci, la cui utilità è stata pari a zero. Esuberi di che? Su quali basi? E per favore non dica che a Milano o Parma ci sono meno dipendenti, perchè pulire Messina è un’altra cosa. I sindacati hanno il dovere di tutelare i lavoratori, non di fare i mediatori quindi la Crocè sta semplicemente facendo il suo lavoro.

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  5. Che ci siano esuberi è evidente, che i sindacati lo capiscano pure.

    Eppure mi chiedo, chi è che deve amministrare? Il comune, il cda della società, o i sindacati?

    Mettere uno stop agli stipendifici creati a scopi elettorali dovrebbe essere uno degli obiettivi primari date le evoluzioni.

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  6. Che ci siano esuberi è evidente, che i sindacati lo capiscano pure.

    Eppure mi chiedo, chi è che deve amministrare? Il comune, il cda della società, o i sindacati?

    Mettere uno stop agli stipendifici creati a scopi elettorali dovrebbe essere uno degli obiettivi primari date le evoluzioni.

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  7. Io ritengo che l’analisi di Ciacci sia molto più attendibile delle solite rivendicazioni a senso unico dei soliti sindacati, ciechi e sordi a qualunque inadempienza dei propri iscritti.
    La tutela dei posti di lavoro non può piegare la legge della domanda e dell’offerta.
    Lei confonde la tutela col privilegio.
    Nessuna confusione, solo l’esperienza dei fatti passati.
    Mi stia bene

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  8. Io ritengo che l’analisi di Ciacci sia molto più attendibile delle solite rivendicazioni a senso unico dei soliti sindacati, ciechi e sordi a qualunque inadempienza dei propri iscritti.
    La tutela dei posti di lavoro non può piegare la legge della domanda e dell’offerta.
    Lei confonde la tutela col privilegio.
    Nessuna confusione, solo l’esperienza dei fatti passati.
    Mi stia bene

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