Castiglione: «Macché Arena di Verona, noi abbiamo il più bel teatro del mediterraneo»

Castiglione: «Macché Arena di Verona, noi abbiamo il più bel teatro del mediterraneo»

Castiglione: «Macché Arena di Verona, noi abbiamo il più bel teatro del mediterraneo»

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venerdì 05 Luglio 2013 - 12:53

Intervista al direttore artistico della stagione musicale del Teatro Antico. «Mi auguro che la politica regionale si accorga di noi e riconosca il merito di chi porta risultati concreti». E ci dice in esclusiva: «Nei prossimi due anni porteremo in scena la Carmen e la Bohéme»

Mancano poche ore all’inizio della stagione musicale del Teatro Antico di Taormina che si protrarrà sino a Settembre. Si parte con Rigoletto (7 e 9 luglio), poi Cavalleria Rusticana e Carmina Burana (8 e 12 agosto) e Pagliacci (10 e 14 Agosto). A dirigere il cartellone, che conta tanti altri appuntamenti, Enrico Castiglione. Nato a Roma da genitori di origine siciliana, è oggi considerato a livello internazionale uno dei più conosciuti ed apprezzati registi di teatro musicale della sua generazione, già fondatore e direttore artistico di prestigiosi festival, nonché instancabile animatore della vita musicale italiana. Tempostretto.it l’ha intervistato.

Qual è la caratteristica principale del suo "Rigoletto"?

La caratteristica principale la impone il palcoscenico di Taormina, perché è un palcoscenico molto grande inserito in un teatro molto particolare, in cui bisogna sempre, a mio avviso, avere un’idea scenica forte che non sia tradizionale, ma che si adatti a quella realtà. Il palcoscenico di Taormina non permette la costruzione di strutture imponenti e non permette di poter cambiare scenografia da un atto all’altro. Quando ho messo in scena l’Aida, per esempio, ho immaginato una grande piramide schiacciata che abbracciasse tutto il palcoscenico. Per ciò che concerne il Rigoletto e la sua storia, mi è venuta l’idea del labirinto, che nel mito greco era visto come una prigione. Qui si svolge tutta la vicenda come archetipo della nostra civiltà, dove tutte le passioni, tutti i desideri dei nostri protagonisti, che sono personaggi eterni, sono prigionieri del nostro stesso essere uomini con i nostri limiti e dove la continua ricerca dell’amore si perde quando i personaggi perdono la purezza e la bontà dell’amore stesso e cercano altre vie di dissolutezza.

L'opera verrà trasmessa, il 9 luglio, la seconda data dello spettacolo, in diretta in oltre 700 sale cinematografiche di tutto il mondo e poi il 16 luglio in prima serata su Rai 5. Pensa sia questa la strada giusta da perseguire per far conoscere le nostre bellezze?

Sì, come ha detto il Sindaco di Taormina, Eligio Giardina, che ringrazio molto, la capacità mediatica di tali eventi è enorme. Dal 2007 ho messo in scena delle opere che poi la Rai ha trasmesso: quell’anno la Medea, nel 2008 la Tosca, nel 2009 l’Aida, nel 2010 la Turandot e la prima mondovisione nel 2011 con il Nabucco. La seconda mondovisione con la Norma, l’anno scorso. E adesso la terza con Rigoletto. Se è vero che il Teatro Antico è conosciuto e non ha bisogno di pubblicità, è anche vero che vederlo con l’opera lirica a Berlino, a Parigi, a New York, a Madrid mostra ancora di più la sua bellezza e fa venire il desiderio di venire qui in vacanza. Una pubblicità enorme.

Oltre aRigoletto”, il pubblico avrà la possibilità di assistere a “Cavalleria Rusticana” e “Carmina Burana” e “Pagliacci” . C’è un filo conduttore che lega queste opere?

Apriamo con Rigoletto, il cui protagonista è un buffone di corte, e chiudiamo con Pagliacci il cui protagonista è il pagliaccio Canio. Quindi, c’è l’aspetto della giocosità apparente che in realtà nasconde, dietro questo carattere allegro, il dramma della vita dei personaggi. E poi, certamente, ciò che lega tutte le opere è il fatto che finalmente a Taormina siamo riusciti a creare una stagione lirica estiva stabile, un po’ come avviene all’Arena di Verona.

E, a proposito dell’Arena di Verona, abbiamo da invidiarle qualcosa?

Non abbiamo da invidiare nulla, perché abbiamo il teatro più bello del Mediterraneo, un’acustica naturale, abbiamo alcuni tra i cantanti più famosi al mondo, abbiamo le dirette della Rai. Abbiamo veramente tutte le carte in regole per essere il vero festival della lirica della Sicilia, di grande prestigio, con risultati imbattibili sino ad oggi. L’augurio è che la politica regionale si accorga finalmente di questi risultati e, anziché sprecare soldi con gli amici degli amici, riconosca il merito di chi porta risultati concreti.

Insieme a “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni, andranno i scena i “Carmina Burana” di Carl Orff. Come mai ha scelto questo abbinamento?

Per la modernità della musica. Carl Orff è un compositore moderno, Leoncavalli pure. La strumentazione di Pagliacci è una strumentazione molto cinematografica, se così si può dire, quella di Carl Orff è spettacolare. C’è tantissima richiesta di biglietti, perché non capita spesso nella stessa serata di poter vedere due capolavori così importanti della musica abbinati. Quindi, è un mix di sicuro successo.

Che “Cavalleria Rusticana” vedremo?

Metterò in scena il capolavoro di Mascagni, tratto da Verga, con un carattere molto forte, molto drammatico, esaltando la Sicilia con le sue contraddizioni. Avremo per questo un debutto di lusso, cioè quello di Daniela Dessì, una delle più grandi cantanti del mondo, che vestirà i panni di Santuzza e, in via del tutto straordinaria, canterà insieme al marito, un altro tenore famoso, Fabio Armiliato. C’è grande attesa e sono molto orgoglioso, perché, avendo io origini siciliane, mettere in scena Cavalleria Rusticana a Taormina è veramente il massimo.

Può fare qualche anticipazione sui prossimi eventi in esclusiva per i lettori di Tempostretto.it?

Siamo riusciti a programmare con largo anticipo le prossime stagioni. La stagione del 2014 è già pronta e la presenteremo, insieme al Sindaco Giardina, nelle prossime settimane. L’anno prossimo, il titolo di punta sarà la Carmen di Bizet, mentre, nel 2015, la Bohème di Puccini. (CLAUDIO STAITI)

Enrico Castiglione, nato a Roma da genitori di origine siciliana, è oggi considerato a livello internazionale uno dei più conosciuti ed apprezzati registi di teatro musicale della sua generazione, già fondatore e direttore artistico di prestigiosi festival, nonché instancabile animatore della vita musicale italiana.

Autore di uno stile di regia passionale e realistico caratterizzato da una forte dimensione visiva di chiaro impianto cinematografico, sempre aderente a soluzioni scenografiche spettacolari e sorprendenti, tra le sue regie teatrali di opere liriche che hanno riscosso maggior successo, registrate con la sua stessa regia televisiva e più volte trasmesse dalla RAI e dalle maggiori reti televisive internazionali ed oggi edite in dvd, ricordiamo: la Tosca del Centenario di Giacomo Puccini, trasmessa in mondovisione dalla RAI, La Trilogia dell'Amore, ovvero le tre opere composte da Wolfgang Amadeus Mozart, Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte, la riscoperta de Le Villi e soprattutto di Edgar, ovvero le prime due opere ingiustamente dimenticate di Giacomo Puccini, la riscoperta de L'impresario teatrale di Mozart.

Ma accanto alla costante rilettura dei capolavori operistici di Mozart, Puccini, Mascagni e in genere del tardo romanticismo, non è certamente trascurabile il successo ottenuto con il teatro del Novecento, in primis con Mass/A Theatre Piece for singers, players and dancers di Leonard Bernstein, l'opera-musical rappresentata integralmente per la prima volta in forma scenica nel 2000 nell'Aula Paolo VI in Città del Vaticano con un cast di sedici celebri star del teatro musicale di Broadway (trasmessa dalla RAI in mondovisione), proseguendo poi nella valorizzazione della musica di Leonard Bernstein con la regia dell'opera comica Candide, da lui diretta e registrata al Teatro Argentina di Roma, firmando il primo dvd del capolavoro del grande compositore americano.

Se pur non è possibile riassumere in poche righe l'attività come regista teatrale e scenografo, impressionante è certamente anche l'attività di regista televisivo e di produttore di grandi concerti con artisti del calibro di José Carreras, Lorin Maazel, Montserrat Caballé, Katia Ricciarelli, Cecilia Gasdia, Renato Bruson, Mstislav Rostropovich, nonché del fondatore e direttore artistico di festival e stagioni concertistiche di rilevanza internazionale. Fondatore, presidente e direttore artistico del Festival Euro Mediterraneo (Roma), fondatore, presidente e direttore artistico per molti anni del Festival di Pasqua (Roma e Città del Vaticano), fondatore e presidente dell’Orchestra Nazionale Italiana Jazz, tra i suoi numerosi incarichi è stato nel 2004 membro della commissione del Parlamento Europeo per la scelta delle città capitali della cultura europea, nel 2000 direttore artistico de “I Concerti del Giubileo”, direttore artistico della Stagione Lirica 2000 del Teatro Petruzzelli di Bari, direttore artistico del Festival di Pasqua dal 1998 al 2002, presidente del Premio internazionale “Una Vita per la Musica” ed è attualmente presidente e direttore artistico del Concorso Lirico Internazionale "Montserrat Caballé" di Andorra, in Spagna.

Oltre ai più di cento dvd delle sue regie teatrali e televisive, tutte oggi disponibili in dvd, tra i suoi libri ricordiamo le conversazioni con Leonard Bernstein, Una vita per la musica (1989, tradotto in dodici lingue), la più completa edizione dell'Epistolario di Wolfgang Amadeus Mozart (1991, otto edizioni) e le Lettere di Gioachino Rossini (1992, tre edizioni)

2 commenti

  1. calma con le sparate

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  2. invelatosempre 6 Luglio 2013 09:47

    “Un palermitano era solito ripetere sempre la solita frase: Palermo è una piccola New York!

    Gli amici finalmente spazientiti gli chiesero: Ma tu ci sei mai stato a New York?

    Il palermitano, senza scoraggiarsi, candidamente rispose: No, ma ho visto Palermo!”

    Mi spiace, ma alle mie orecchie così risuona quest’intervista. Un ‘intervista ad un uomo che dimostra di non essere mai stato a Verona e soprattutto, mai aver visto una rappresentazione all’Arena. A parte il fatto che l’Arena batte il nostro meraviglioso teatro anche per capienza, ma il Sig.Castiglione ha mai provato a comprendere come abbia fatto l’organizzazione dell’Arena a crescere anno dopo anno in termini di qualità, mentre la nostra ha perso in credibilità ed efficacia?.
    Il Sig.Castiglione spera che la Regione Sicilia si accorga del Teatro, della Manifestazione e del suo lavoro. A Verona è la Regione Veneta che spera di essere accreditata presso la manifestazione per avere lustro.
    La differenza sta negli uomini che gestiscono i due eventi. A Verona sono artisti e laureati alla Bocconi che gestiscono l’evento col fine di ricavare Arte e profitto. Qui speriamo nei fondi regionali per ripianare i buchi economici che la gestione produrrà a fine manifestazione.
    Per finire consiglio al Sig. Castiglione di vedere la registrazione dell’Aida veronese di quest’anno e di ammirarne il coraggio e con altrettanto coraggio di eliminare la muffa parrocchiale e provinciale che avvolge la nostra manifestazione. Ecco se riuscirà a fornire una organizzazione poco poco più laica forse riuscirà ad invertire la caduta della manifestazione.
    Sa il Sig. Castiglione, che alla Bocconi c’è un corso di Laurea che prepara alla gestione economica e dell’immagine manifestazioni come questa? Questi giovani partono tutti per l’estero dove gestiscono, apprezzati e valorizzati, Musei e manifestazioni artistiche. Non so a voi, ma a me fa ridere che si debba andare all’estero per vedere manifestazioni culturali ed artistiche, produttive economicamente e gestite da italiani.
    Detto questo, nel mio interesse di cittadino messinese le porgoi miei più fervidi auguri, ma sinceramente non penso che questi e il suo apporto possano bastare.

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