Conferenza delle Avvocature del Mediterraneo, sostegno a Lampedusa per il Nobel per la pace

Conferenza delle Avvocature del Mediterraneo, sostegno a Lampedusa per il Nobel per la pace

Conferenza delle Avvocature del Mediterraneo, sostegno a Lampedusa per il Nobel per la pace

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venerdì 06 Settembre 2013 - 16:08

La Conferenza internazionale delle Avvocature del Mediterraneo, che si è aperta a Taormina, ha approvato all’unanimità una delibera per sostenere la candidatura dell’isola di Lampedusa al premio Nobel per la Pace come riconoscimento dell’esempio di accoglienza e solidarietà umana

La Conferenza internazionale delle Avvocature del Mediterraneo, che si è aperta a Taormina per iniziativa del Consiglio Nazionale Forense, del Conseil National des barreaux francese e del Consejo General de la Abogacía Española, ha approvato all’unanimità una delibera per sostenere la candidatura dell’isola di Lampedusa al premio Nobel per la Pace come riconoscimento dell’esempio di accoglienza e solidarietà umana; candidatura già avanzata dal premio Nobel Mario Vargas Llosa, sostenuta da tanti rappresentanti della cultura e della politica e oggi
rilanciata dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, che ha sottolineato “l’opportunità di tale riconoscimento anche come esempio per altre nazioni a valorizzare il messaggio di altruismo venuto dall’isola”.

E il sostegno delle Avvocature non è mancato. Tutte le delegazioni presenti (Turchia, Andorra, Serbia, Albania, Romania, Marocco, Grecia, Montenegro, Palestina, Algeria, Spagna, Francia, Italia; anche Messico e Brasile), hanno aderito convintamente. “Siamo soddisfatti di questo importante, primo risultato raggiunto dalla Conferenza – commenta il vicepresidente del CNF con delega agli affari internazionali, Carlo Vermiglio”. Gli avvocati riuniti hanno garantito l’impegno a favorire l’affermazione e la tutela dei diritti fondamentali degli immigrati.

“Cooperazione e lavoro, integrazione sociale, lotta alla discriminazione sono le parole chiave del programma di Stoccolma delineato dall’Unione europea – ha detto Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale forense -. L’Avvocatura intende fare la sua parte: una parte significativa visto che per risolvere i problemi degli immigrati occorrono strumenti politici, economici ma anche giuridici, prima di tutto, una comune cultura dei diritti umani”.

Il presidente Alpa ha citato dati che illustrano la complessità del fenomeno (immigrati regolari, immigrati umanitari, immigrati irregolari), che richiede soluzioni altrettanto complesse e articolate: 4 milioni di persone migranti nei Paesi Ocse; migranti in cerca di asilo politico aumentati del 7% nel 2012; stupisce che il Paese europeo nel quale si registra la maggiore emigrazione è proprio l’Italia (85mila cittadini tra il 2001 e 2007); si registra una recrudescenza della immigrazione umanitaria, a un ritmo di 25mila persone l’anno, dai paesi del Mediterraneo. In ogni caso “la costruzione del sistema delle regole deve essere indirizzata anche a promuovere i valori della persona – sottolinea Alpa”.

E intanto il presidente dell’Unione regionale degli Ordini della Sicilia, Francesco Marullo di Condojanni, ha annunciato che presto una delegazione dell’Unione si recherà a Lampedusa, come ulteriore segnale di vicinanza.

Bertrand Debosque, presidente della commissione internazionale del Conseil National des barreaux, ha analizzato le opportunità che derivano dalle nuove tecnologie, che possono favorire l’accesso alle informazioni e alla difesa, oltre che la cooperazione tra le avvocature.

Josep Canicio Querol, presidente della commissione internazionale del Consejo general de la Abogacia Espanola, si è soffermato sulla necessità di salvaguardare l’autonomia e la indipendenza degli avvocati anche al fine di realizzare una difesa effettiva dei diritti delle persone.

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