Il Monumento e TaoArte sono stati i temi del primo incontro a Catania tra il sindaco Eligio Giardina e l'Assessore regionale al Turismo , Antony Barbagallo che proseguirà e sarà approfondito il 5 dicembre a Taormina
Taormina Arte e la gestione del teatro Antico sono stati due temi al centro di un incontro che ha avuto luogo a Catania, tra il sindaco della città turistica, Eligio Giardina e l’assessore regionale al Turismo, Antony Barbagallo. Un incontro informale, durante il quale sono state solo sfiorate le delicate questioni che attanagliano la Capitale del Turismo siciliana. Due situazioni critiche su tutte, la Kermesse e il Monumento, dalle quali bisogna uscire per rilanciare la qualità della proposta culturale e le asfittiche casse dell’Ente locale.
Giardina e Barbagallo si sono dati appuntamento al 5 dicembre prossimo, quando l’assessore regionale sarà ospite a Taormina in occasione di un evento espositivo. “L'assessore regionale – ha esordito il sindaco – vuole avere contezza di cosa sta accadendo a TaoArte. L’obiettivo primario, lo ribadisco, è la trasformazione in Fondazione. C’è da affrontare – ha aggiunto – anche il tema della gestione del Teatro antico, una questione delicata e complessa”. Che ha visto contrapposti i due enti interessati: Comune e Regione. Parliamo di un sito che nel 2015, fino al 31 ottobre scorso, ha richiamato 659mila persone per un incasso che supera i 4 milioni e 350mila euro (secondo i dati registrati dal Dipartimento regionale ai Beni culturali).
Dati che confermano il trend del 2014, che fanno salire l’Antico Teatro sul podio dei luoghi più ambiti dai turisti. Numeri che fanno capire quanto questo bene sia importante non solo per l’economia di Taormina bensì per l’immagine turistica dell’intera Sicilia. L’assessore regionale Barbagallo ha mostrato di essere molto addentro alle questioni taorminesi e disponibile ad aprire innanzitutto un dialogo con il sindaco e l’Amministrazione che rappresenta. Un punto di partenza. Per il resto, servono fatti concreti. E Taormina non può più attendere.
Carmelo Caspanello