Il sindaco mostra ottimismo: "Il Decreto Rilancio mette i conti comunali in sicurezza, ma non siamo tranquilli. Deve ripartire il turismo, che porta lavoro vero"
TAORMINA – Conti del Comune di Taormina in sicurezza e rischio fallimento scongiurato grazie al decreto per il riparto delle somme previste dal decreto legge del 19 maggio (cosiddetto Rilancio), emanato dal ministero dell’Interno. Prevede un intervento di 3 miliardi a favore dei comuni che nel 2020 avranno minori entrate. La perdita stimata sul gettito delle entrate del Comune di Taormina ammonta a 2 milioni 910 mila e 238 euro, al netto dell’imposta di soggiorno che riguarda un altro articolo del Dl rilancio ed esattamente il 180. “Il ministero – spiega il sindaco della Capitale siciliana del turismo – ha versato 578mila e 685 euro per il ristoro delle minori entrate Imu alberghiera (425mila e 592 euro) e di Tassa occupazione suolo pubblico (153mila e 92 euro).
Calcolando una serie di decurtazioni per circa 100 mila euro – prosegue il primo cittadino – il Ministero riconosce al Comune di Taormina una stima di ulteriore perdita di 2 milioni e 223 mila euro, assegnando un milione e 679mila euro, che sommati ai precedenti ristori coprono l’intera perdita.
Adesso – spiega Bolognari – restiamo in attesa del nuovo decreto legge di agosto con il quale ci è stato assicurato che verrà aumentata la dotazione dell’articolo 180 sul ristoro della imposta di soggiorno. Questa assicurazione viene da fonti autorevoli sia governative, sia dell’Anci (associazione nazionale comuni italiani). Se il criterio di ripartizione tra i comuni turistici sarà confermato, il comune di Taormina avrà circa 1 milione e mezzo, che sarà sommato ai 500 mila euro già decretati. Con questa manovra – sottolinea il sindaco – i conti del Comune sarebbero in sicurezza e non possiamo che esprimere la profonda soddisfazione dell’Amministrazione per quanto lo Stato ha fatto finora, sempre che tutto sia confermato. Manca la parte relativa alla manovra della Regione Siciliana. Oltre al fondo perequativo ordinario, al Comune di Taormina spetta una riserva di 2 milioni di euro destinati ai quattro comuni non capoluogo di provincia che abbiano superato mezzo milione di presenze turistiche nel 2019”.
Il criterio di ripartizione concordato tra l’Anci e la Regione siciliana dovrebbe destinare al comune di Taormina una cifra che sarebbe importantissima poter andare incontro alle famiglie e alle nostre aziende così duramente colpite dalla crisi Covid-19. Ulteriori misure arriveranno attraverso il Gal (direttamente agli imprenditori) e gli altri ammortizzatori sociali.
“Tutto ciò – conclude Bolognari – non ci autorizza ad essere tranquilli. Dobbiamo recuperare il movimento turistico che porta il vero lavoro e il vero fatturato. In autunno e in inverno Taormina dovrà rimanere aperta e cercare di recuperare almeno in parte quanto perduto durante il lockdown e in questa ripresa lenta”.