Festival in tilt per Ellen Pompeo. La bellezza di Dolci. Nastassia Kinski, una di noi

Festival in tilt per Ellen Pompeo. La bellezza di Dolci. Nastassia Kinski, una di noi

Giuseppina Borghese

Festival in tilt per Ellen Pompeo. La bellezza di Dolci. Nastassia Kinski, una di noi

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martedì 16 Giugno 2015 - 15:42

Quarto giorno di Festival: organizzazione in tilt per l’arrivo dell’americana Ellen Pompeo; un commovente e bellissimo documentario sulla vita di Danilo Dolci e di quella Sicilia che mai si è arresa e mai lo farà.

Un Taormina Film Fest dai due volti: solidarietà e impegno civile da un lato, disorganizzazione e cattiva gestione degli ospiti, nonché della stampa, dall’altro.

Al quarto giorno di Festival, l’arrivo dell’attrice americana Ellen Pompeo, protagonista della serie tv Grey’s Anatomy e la relativa gestione dell’evento da parte dell’organizzazione del Festival, fa spazio ad alcune riflessioni in merito alla kermesse: una passerella che vede il succedersi di personaggi al limite dell’anonimato, volti che si assiepano nelle folte schiere di un nulla telematico dalle proporzioni cosmiche: youtuber, blogger, outsider di qualcosa. Diana Del Bufalo, I soldi Spicci, Frank Matano sono alcuni dei nomi. Poi, i soliti idioti. Fabrizio Biggio ma anche Raoul Bova, Asia Argento, Fiammetta Cicogna e tutte quelle persone che se vai a vivere a Milano per un anno ti ritrovi accanto mentre fai la fila alla cassa dell’Esselunga.

Se la patinatura della passerella stenta ad acquisire un livello decoroso, assomigliando sempre di più ad una di quelle feste scalcagnate di provincia dove non è possibile accedere senza invito scritto, il cinema si riaffaccia timidamente al Festival, con un focus sul cinema cubano e, soprattutto, con l’interessante e per nulla valorizzata sezione “Filmmaker in Sicilia”. La proiezione di oggi, il meraviglioso documentario “Dio delle zecche: storia di Danilo Dolci in Sicilia”, per la regia di Leandro Picarella e Giovanni Rosa, con la partecipazione di En Dolci, figlio dello stesso Danilo.

Un’opera struggente su una delle figure più belle che la nostra terra abbia avuto l’onore di conoscere: l’antropologo triestino che decise di trasferirsi a Partinico per dare vita ad una nuova rinascita sociale e culturale, lottando, con la non violenza, per i diritti dei lavoratori. 60 minuti di narrazione corale, attraverso interviste/dialogo a cura dello stesso En che, con la medesima arte della maieutica adoperata dal padre, ha dato vita ad un eccelso ritratto visivo del poeta. Un’opera appassionata che porta in sé, accanto alla bellezza visionaria della vicenda biografica di questo uomo straordinario, il complesso lavoro anche emotivo del figlio che si rimette sul cammino paterno.

Uno squarcio di luce nel buio di un Festival sottotono.

Ad oggi, l’istantanea che meglio restituisce l’atmosfera di questa 61esima edizione del Taormina Film Fest è quella della premiazione al Teatro Antico dell’attrice Nastassia Kinski. Il suo disagio e la sua goffaggine la rendono – come avrebbe osservato Tod Browling in “Freaks” – “una di noi”.

Giuseppina Borghese

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