Il popolare attore pugliese ha parlato ai numerosi giovani presenti, rispondendo alle domande del direttore editoriale del Festival, Mario Sesti
Taormina. C'era davvero il tutto esaurito alla prima del Campus al Palazzo dei congressi di Taormina, nell’ambito del Taormina Film Fest. Ospite d’onore della
giornata di sabato 23 giugno è stato l’attore Michele Placido, che ha parlato ai numerosi giovani presenti, rispondendo alle domande deldirettore editoriale del Festival, Mario Sesti.
“A me piace lavorare – ha spiegato Placido ai ragazzi – e soprattutto mi piace non sprecare neanche mezz’ora della mia giornata”. Placido si è soffermato anche su “Re Lear” di William Shakespeare. “Il teatro mi dà felicità – ha spiegato Placido – perché il piacere di stare intorno a un tavolo per40 giorni, insieme a registi, attori e addetti ai lavori è immenso. In questi giorni sto facendo una fatica enorme. Avrei bisogno di un giovane che mi controlli e che mi segua. Mi piace l’idea di soffrire insieme a un’altra persona nella creazione di un personaggio. Ovviamente preferisco qualcuno della new generation e non un mio coetaneo, perché i giovani hanno una visione più contemporanea della realtà. Fare Shakespeare è davvero una sensazione unica”. Mario Sesti gli chiede del suo primo ciak, “Pummarò”, del 1990. “Pummarò è stata la mia prima esperienza dietro la macchina da presa, sono passati già 22 anni. Sottolineo che il film è stato girato nello stesso posto dove poi è stato girato Gomorra”. Anche un po’ di gossip nelle domande incalzanti di Mario Sesti. “In passato un flirt con Jodie Foster? All’epoca mia moglie era incinta. Jodie comunque mi guardava e io capivo che era uno sguardo malizioso. In ogni caso, mi era stato chiesto di accompagnarla a una cena e io l’ho fatto. Vi assicuro che era una cosa
innocente, dico davvero. All’uscita dal ristorante, mentre ci incamminavamo per andare in auto, incontriamo mia moglie. Ecco, mi fermo qui. Il resto ve lo racconto la prossima volta».