Un grande successo di pubblico per l’incontro con la regista e attrice libanese Nadine Labaki, protagonista al Campus del Taormina Film Fest.
La giovane star del mondo cinematografico ha tenuto un incontro con i giovani liceali e universitari che stanno seguendo con passione il Festival del cinema taorminese. «Quando ero piccola – ha spiegato la regista di Caramel – trascorrevo parecchio tempo a casa a causa della guerra e stavo molto davanti alla tv. Per me la televisione era un motivo per sfuggire alla noia. Quando ero bambina dicevo a tutti che un giorno avrei girato dei film e che sarei andata anche a Cannes. Alla fine ci sono riuscita. Sono stata sempre spronata a costruire nella mia vita. Mi piace esprimermi al massimo delle mie possibilità. Se sapessi dipingere o scolpire, lo farei, per trasmettere più emozioni possibili al pubblico. Non è importante sapere che lingua parla il ballerino per capire le emozioni che trasmette».
Nadine Labaki si è soffermata poi sulla sua terra: «In Libano non c’è un’industria cinematografica, giriamo 3 o 4 film al massimo. Non conosco una famiglia o una sola persona, in Libano, che non abbia una tragedia collegata alla guerra. In passato, ho lavorato molto con attori non professionisti, molti di loro temono la cinepresa e le indicazioni del regista. Recitando, riesco a capire tutto fino in fondo. Il cinema è un’arma molto potente, non violenta, e permette di combattere per poter apportare cambiamenti. Il cinema in Sicilia? In questa straordinaria isola sono stati girati diversi film che apprezzo. Ricordo sempre con piacere Nuovo Cinema Paradiso».