Il sindaco, Mario Bolognari, scrive al Soggetto attuatore del commissario di governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Sicilia: "Gli intendimenti devono essere fortemente volti alla esclusiva riqualificazione ambientale costiera"
TAORMINA. Il sindaco Mario Bolognari e l’intera Amministrazione comunale hanno espresso “forti perplessità” in merito ai paventati interventi ad Isola Bella. Perplessità motivate dettagliatamente e contenute in un circostanziato documento inviato dal primo cittadino al Soggetto attuatore del commissario di governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Sicilia (Maurizio Croce) e per conoscenza al ministero dell’Ambiente, al presidente della Regione, alla Soprintendenza, al Parco archeologico, al Wwf, al Cutgana e a Legambiente.
E proprio Legambiente lo scorso luglio lanciò un monito esponendo uno striscione (Giù le mani dalla costa) nell’ambito della battaglia in difesa del paesaggio storico, ribadendo il secco “no” a un progetto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che mette a disposizione della Regione Sicilia e del Comune di Taormina un finanziamento di 2 milioni e 900 mila euro per un piano di interventi di riqualificazione ambientale dell’Isola Bella. “Il tutto – disse Legambiente – motivato da un presunto processo erosivo in atto e basato su ripascimento artificiale”.
Bolognari fa riferimento al progetto per una somma pari a 161mila e 734 euro. Concernente “opere di salvaguardia e restauro geoambientale della spiaggia di Isola Bella”, monumento di interesse storico-artistico di pregio dal 1984, Riserva naturale orientata dal 1998 e tra i siti di interesse comunitario dal 2005.
“Da un punto di vista sedimentologico – esordisce il sindaco Bolognari – va evidenziato come la Baia di Isolabella non abbia mai “sofferto” di un problema conclamato di erosione della spiaggia, in quanto l’equilibrio in atto, tra i sedimenti presenti nella baia, rappresenta proprio la peculiare caratteristica della stessa Isolabella, collegata a fasi alterne alla terra ferma dal sottile istmo generato dallo spostamento dei sedimenti in funzione della marea e delle correnti”.
Il professore passa poi alle considerazioni in cui tiene “conto anche delle interlocuzioni verbali avute con i rappresentanti delle associazioni ambientalistiche, dell’ente gestore e delle autorità preposte alla tutela, che leggono per conoscenza, i quali hanno avuto modo di rappresentare allarme in merito alla progettazione in corso di redazione. Infatti, ancorché a conoscenza del fatto che la proposta progettuale scaturisce da una scheda Rendis proposta dall’Amministrazione di Taormina in passato.
Oggi gli indirizzi e gli intendimenti devono essere intesi come fortemente volti alla esclusiva “riqualificazione” ambientale costiera. Questa Amministrazione non può non esprimere forti perplessità sull’ipotesi avanzata.
Infatti – spiega Bolognari – gli eventuali interventi potrebbero mettere in serio pericolo i fondali di Isolabella, interessando, direttamente o indirettamente, le praterie di Posidonia oceanica ivi presenti mediante l’immissione di sedimenti che, a causa dell’equilibrio oramai conquistato dalla linea di costa, andrebbe ad interessare i fondali prospicienti la baia e quindi quelli “protetti” dalla riserva e dai siti Rete Natura 2000 o, in diversa collocazione, far avanzare la linea di costa sino a far perdere la connotazione storica della baia.
È quindi volontà di questa Amministrazione – scrive il sindaco nel documento inviato al Soggetto attuatore del commissario di governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Sicilia – rappresentare la necessità di un approfondimento delle tematiche qui evidenziate, nell’ottica di una azione di salvaguardia utile e ambientalmente compatibile con il sito in argomento, anche in un eventuale incontro di chiarimento e approfondimento per il quale ci si dichiara fin d’ora disponibili”.