Chiesto un "accertamrno su legittimità, ammissibilità e sicurezza". Il documento inviato anche al Ministero e alla Regione
TAORMINA – Le modifiche all’assetto viario entrate in vigore lo scorso 8 marzo a Taormina sono state oggetto di un esposto al Prefetto inviato dall’ex presidente del Consiglio comunale Antonio D’Aveni, oggi consigliere di minoranza. Quest’ultimo chiede un “accertamento su legittimità, ammissibilità e sicurezza”. Della questione sono stati interessati anche il ministero dei Trasporti, il questore di Messina, l’assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità della Regione siciliana, l’assessorato agli Enti locali e la Città metropolitana. Le modifiche interessano la Circonvallazione, via Da Vinci, piazza S. Pancrazio e viale S. Pancrazio. L’ordinanza, disponendo il senso unico di marcia obbligatorio “prevede di fatto il cambio totale della viabilità non solo del centro urbano della cittadina turistica ma del comprensorio, interessando la Strada provinciale 10 e il Comune di Castelmola”.
D’Aveni ricorda le tappe che hanno portato alla istituzione del nuovo provvedimento sostenendo che l’Amministrazione lo ha “adottato senza dotarsi di un piano urbano del traffico redatto da uno o più esperti nella materia, iscritti nell’ albo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. E senza predisporre una segnaletica verticale e orizzontale conforme alla normativa stradale. Detto operato – prosegue il consigliere – è pertanto del tutto illegittimo perché in contrasto con il codice della strada”. Ma non è tutto. “Secondo il senso di marcia imposto – chiosa D’Aveni – l’Amministrazione sta facendo altresì utilizzare obbligatoriamente anche la galleria Monte Tauro , di circa1km, che connette il versante sud della città con quello nord, nonostante sia ben consapevole che la sua percorrenza deve essere inibita ai grandi flussi viari. Allo stato, infatti, la galleria è carente di un impianto di ventilazione forzata adeguata, di un piano di illuminazione, di sicurezza e di evacuazione adeguati. Così come è del tutto carente di zone di sosta per emergenze ogni 150 metri, di sistemi di sorveglianza, di comunicazione d’emergenza, banchine pedonali d’emergenza e di uscite ogni 500 metri. Ancora – prosegue l’esponente della minoranza – l’attuale assetto viario determina un aggravio di spese per i cittadini in termine di spreco di carburante così come un negativo impatto ambientale per la produzione di maggior smog che ne consegue. Senza parlare poi del fatto che non si è tenuto in nessun conto della ricaduta economica che la modifica di viabilità avrà sulle piccole e medie attività commerciali ed artigianali, quali macellerie, tabacchini generi alimentari e così via”.
Viene inoltre ricordato che “contro il senso di circolazione imposto si sono espressi negativamente 600 cittadini, i quali hanno firmato una petizione che ho presentato in occasione del consiglio comunale del 2 febbraio scorso”.
D’Aveni chiede al Prefetto ed agli altri organi ai quali è stato inviato il documento di valutare “gli eventuali profili di illegittimità, improcedibilità ed inammissibilità” del piano viario ed eventualmente “adottare ogni opportuno provvedimento , anche di natura temporanea”.