Gli allievi dell'Istituto superiori al rientro dalle vacanze hanno trovato i termosifoni spenti nelle sedi di Trappitello e Furci. Il preside Napoli: "Vi spiego cosa sta accadendo, la responsabilità non è della scuola"
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Carmelo Caspanello
TAORMINA – Secondo giorno di sciopero all’Istituto d’istruzione superiore “Pugliatti” di Taormina. Gli studenti della sede centrale di Trappitello e di quella staccata di Furci hanno incrociato le braccia anche oggi. Ieri, al rientro delle vacanze, hanno trovato entrambi i plessi freddi. I riscaldamenti sono rimasti spenti ed è scattata la protesta. Le motivazioni del non funzionamento dei termosifoni sino diverse. A Furci bisogna riattivare la caldaia e si attende un tecnico che deve inviare la Città metropolitana. E’ atteso per oggi e pertanto, nella sede staccata furcese, la situazione potrebbe sbloccarsi in giornata. A Taormine, invece, la situazione è più complessa, bisogna fare lavori per riattivare l’impianto. “Ma – spiega il preside, Luigi Napoli – non possiamo anticipare altre somme”. Il dirigente ha spiegato cosa sta accadendo in una intervista rilasciata a Tempostretto. Napoli parla di una situazione “delicata e precaria, sotto il profilo economico, che va al di là dei termosifoni” e che rientra in una più ampia vicenda di competenze che investono direttamente l’ex Provincia.
Gli studenti del “Pugliatti” di Trappitello questa mattina si sono recati a Taormina centro ed hanno incontrato il sindaco, Mario Bolognari, al quale è stato chiesto di sensibilizzare la Città metropolitana in modo da risolvere il disagio in tempi rapidi. “Il Pugliatti sciopera, Provincia dove sei”, hanno scritto gli studenti su un lenzuolo mostrato sul corso davanti al Palazzo dei Giurati, sede del Comune della Perla dello Jonio.