Tanti gli episodi accertati dagli inquirenti, in cui la coppia di rapinatori non esitava a utilizzare armi per minacciare e mettere a segno, senza intoppi, i loro piani.
Erano ormai una rodata coppia di rapinatori, con un modus operandi preciso e puntuale, quella composta da Salvatore Bonaventura, 35enne catanese, e Camilla Adriana Duci, 30enne messinese. Una coppia nella vita, ma soprattutto nel crimine, il cui epilogo si è però verificato ieri con lo stato di fermo e le pesanti accuse di rapina aggravata dall’uso delle armi, sequestro di persona, tentata estorsione in concorso.
Le loro vittime, secondo quanto ricostruito dalle indagini, erano sempre donne, sole e al volante, principalmente nelle ore serali. La coppia di “Bonnie e Clyde” aveva sempre lo stesso approccio: prima si avvicinava alla preda con una scusa, talvolta simulando un malore o tamponandola al semaforo, e poi la rapinava, non disdicendo l’uso delle armi.
Diversi gli episodi su cui hanno indagato, in questi ultimi mesi, gli inquirenti, la maggior parte dei quali nella provincia di Catania. A novembre, ad esempio, ad esser presa di mira era stata una donna rimasta in panne a Giardini Naxos, sulla via Consolare Valeria. In quel caso la Duci le si era avvicinata a bordo di un’Alfa Romeo 147, l’aveva costretta ad aprire la portiera e, sotto la minaccia di una pistola, l’aveva spinta a seguirla in un luogo isolato. Lì, insieme a Bonaventura, l’aveva poi rapinata di cellulare e borsa, per poi accompagnarla a casa e farsi consegnare altri 1000 euro per la restituzione della macchina.
In un altro caso, ad Aci Sant’Antonio, la vittima era stata raggiunta in auto e anche lì minacciata con la pistola. La Duci, infatti, approfittando di una breve assenza della sua preda, si era introdotta nella sua macchina stendendosi nei sedili posteriori e “ricomparendo” con una pistola puntata alla tempia non appena la donna aveva messo in moto. Tutti episodi in cui la coppia di rapinatori non aveva comunque esitato a utilizzare armi per minacciare e mettere a segno il loro piano. Adesso, su disposizione della Procura di Messina, i due si trovano rinchiusi nel carcere di Gazzi. (Ve. Cro.)
Speriamo ci restino a lungo.
Speriamo ci restino a lungo.