Un anno fa l'inchiesta di Panorama sulla Galassia della formazione alla siciliana

Un anno fa l’inchiesta di Panorama sulla Galassia della formazione alla siciliana

Rosaria Brancato

Un anno fa l’inchiesta di Panorama sulla Galassia della formazione alla siciliana

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mercoledì 17 Luglio 2013 - 08:58

Un anno fa, il 27 luglio 2012, su Panorama venne pubblicata l'inchiesta sulla Galassia siciliana della formazione. In quelle pagine c'erano i nomi di quegli Enti e di quei protagonisti, che hanno portato, nel corso dei mesi, alle diverse inchieste della magistratura, fino al terremoto di oggi, che interessa i due ultimi ex sindaci di Messina, di segno politico opposto, ma uniti dalla stessa vicenda.

E’ trascorso un anno. Il 27 luglio del 2012 un’inchiesta di Panorama accendeva i riflettori sulla galassia degli Enti di formazione in Sicilia, divenuti, col tempo, come dichiarò in quei giorni il deputato Pino Apprendi, una sorta di bancomat clientelare.

Un’estate rovente, quella dello scorso anno, scandita dalle polemiche in piena campagna per le regionali. A novembre scoppiò ufficialmente il primo caso, quello dell’Ancol. A seguire vennero tutti gli altri, sia a livello regionale, come il Ciapi, che locale, Aram e Lumen.

In realtà la vicenda segue due binari paralleli: da un lato c’è la Regione, che ha, in seguito a inchieste e denunce (alcune presentate dallo stesso Crocetta e dall’assessore Scilabra) congelato fondi, bloccato Enti, mentre l’Unione Europea chiudeva i rubinetti, e dall’altro la magistratura, con i provvedimenti restrittivi.

Il 10 novembre 2012 finisce sotto inchiesta per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche l’ex assessore comunale alla viabilità della giunta Buzzanca, Melino Capone (Pdl), nella qualità di ex commissario regionale dell’Ancol. Secondo l’accusa l’Associazione nazionale delle Comunità di lavoro, onlus senza scopo di lucro, avrebbe percepito indebitamente 13 milioni e 600mila euro dalla Regione Siciliana dal 2006 al 2011. All’Ancol Sicilia nel corso degli anni erano stati assunti numerosi parenti di esponenti politici. In realtà a Capone già dal 2005 era stata revocata la carica di commissario regionale dell’Ancol dalla sede nazionale ma lui aveva continuato ad operare. I fatti, tra l’altro, erano stati anche segnalati alla Regione spiegando come a Capone fosse stata revocata la carica e che in Sicilia non esistevano più sedi regionali dell’Ancol. La lettera però, secondo quanto accertato dai finanzieri, fu archiviata frettolosamente a Palermo, senza darne comunicazione ai dirigenti della Regione. L’ex assessore pertanto continuò a presentare progetti formativi regolarmente finanziati, dal 2006 al 2011, dalla Regione per un totale di 13 milioni e 600 mila euro. Le indagini hanno accertato che Capone ha assunto il padre, con uno stipendio medio di 3500 euro mensili, la madre, il fratello, la moglie del fratello e tre cugini. Ma hanno ottenuto un posto di lavoro nell’ente anche mogli e familiari di vari esponenti politici tutti della stessa area politica dell’ex assessore. Tra gli assunti anche la moglie dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, Daniela D’Urso. Quando scoppiò il clamore, a novembre, Capone non era più assessore, dal momento che a fine agosto, con le dimissioni di Buzzanca, che stava per candidarsi alla Regione, il Comune è stato commissariato.

L’autunno, l’inverno, la primavera successive sono state scandite da tutte le altre inchieste, da Messina a Palermo, passando per Catania, sui singoli Enti di formazione.

Alla Regione, sull’onda delle polemiche, vengono bloccati i fondi, “congelati Enti” e all’Ars si dà il via libera alla norma antiparentopoli (che in queste ore è all’attenzione della commissione prima del voto dell’Aula).

La magistratura non ha mai smesso di lavorare ed a fine giugno, con la richiesta di proroga d’indagine, arriva il terremoto: 11 indagati dalla Procura per associazione a delinquere finalizzata al peculato, alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Nel mirino anche le compravendite o le cessioni di rami d’azienda tra i vari Enti negli anni 2007-2013. Tra gli indagati il parlamentare del Pd Francantonio Genovese, il cognato, Franco Rinaldi, deputato regionale Pd, la moglie di Genovese Chiara Schirò e la sorella Giovanna Schirò, la sorella di Genovese Rosalia Genovese, Marco Lampuri, Nicola Bartolone, Grazia Feliciotto, Salvatore Natoli, Roberto Giunta e Concetta Cannavò ( tesoriera del Pd che successivamente si è dimessa). L’inchiesta riguarda, tra gli altri, gli Enti di formazione Aram e Lumen. Due settimane dopo, oggi, gli arresti, tra le quali alcune delle persone finite al centro delle indagini di questi mesi, come Melino Capone, Grazia Feliciotto (ed il marito Elio Sauta ex consigliere comunale), Chiara Schirò, Daniela D'Urso, Nicola Bartolone, Concetta Cannavò.

I tre centri di formazione, paradossalmente vicini ad alcuni esponenti delle due aree politiche opposte, Pdl e Pd, sono al centro delle indagini. I Ai domiciliari sono le due mogli dei due ex sindaci degli ultimi 8 anni, Giuseppe Buzzanca e Francantonio Genovese. Dal 2005 ad oggi, con vicende alterne e due commissariamenti (per motivi diversi), Buzzanca e Genovese hanno guidato Messina. Le loro mogli, Daniela D’Urso e Chiara Schirò, sono state raggiunte oggi dai provvedimenti restrittivi, coinvolte nella stessa inchiesta-terremoto che riguarda gli Enti di formazione.

E’ trascorso un anno, anzi era il 27 luglio 2012, quando l’inchiesta di Panorama (ma chiaramente i magistrati erano già al lavoro) del giornalista Antonio Rossitto accendeva i riflettori sulla formazione alla siciliana (Vedi articolo correlato), dove nel solo 2012 erano attesi dall’Unione europea 455 milioni di euro.

Panorama parlava di vera e propria “galassia familiare”, spiegando come al leader del Pd facessero riferimento, attraverso parenti e persone vicine, “4 società, che nell’ultimo anno hanno incassato quasi 2 milioni di euro di conti pubblici”. I nomi degli Enti emersi dall’inchiesta giornalistica sono via via finiti al centro delle indagini della magistratura. L’Aram, ad esempio, che aveva incassato per i corsi 3 milioni e 400 mila euro, guidata dall’ex consigliere comunale Pd Elio Sauta (la moglie è Grazia Feliciotto, indagata a giugno), la Lumen un milione di euro. Nell’inchiesta veniva citata l’Ancol di Capone, ma anche l’Ial, l’Anfe.

Nelle stagioni successive quasi tutti gli Enti citati sono finiti sotto i riflettori della magistratura, dell’Unione europea, della Regione stessa che ha bloccato i fondi. E’ trascorso un anno, scandito da polemiche, scontri in Aula. Nel frattempo il quadro che è venuto fuori è quello di una Regione (e di una città, Messina) che non ha saputo cogliere un’occasione, trasformando un’opportunità di sviluppo e di crescita, una finestra di vita per i nostri giovani, in un sistema vecchio come il mondo, che serviva solo ad autoalimentarsi. Certo, fa clamore, che le mogli dei due ultimi ex sindaci, di segno politico opposto, siano uniti dalla stessa inchiesta, ma è la prova di un sistema che si è ammalato e che ha trasformato i fondi dell’Unione Europea e della Regione da strumenti di crescita in tutt’altro, una sorta di gabbia per non cambiare mai.

Rosaria Brancato

29 commenti

  1. Il vizio
    Volevano rimanere con le mani in pasto!
    Questa xxxxxxxxx!

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  2. che schifo… se quanto si legge verrà provato bisognerà dare delle risposte ad una cittadinanza presa in giro per anni.

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  3. A questo esito si giunge grazie ad un articolo di Panorama e alla denuncia di Crocetta, perchè se avessimo dovuto aspettare le iniziative autonome della magistratura messinese…..
    Tanto nonostante il clamore tutto finirà a tarallucci e vino, a farlo ci penserà il rito peloritano….

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  4. Possiamo anche non credere al comico, “millantatore”,”populista”,”demagogo”,”guru”,”fascista”,”neocomunista”..ecc…ecc…ecc…Beppe Grillo, ma quando dice che PDL e PD(menoelle) sono due facce della stessa medaglia non ha poi tanto torto…a Messina come a Roma…

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  5. Un piccolo commento non al contenuto dell’articolo ma alla forma. E in particolare vorrei chiedere all’incaricato di “selezionare i caratteri in neretto” di fare attenzione. Capisco la velocità con la quale si deve scrivere l’articolo ma anche l’occhio vuole la sua parte.

    Per quanto riguarda il contenuto dell’articolo che dire… mi vengono i brividi a pensare che questi personaggi potrebbero far cadere il sindaco per un ricorso e ritornare a governare… povera Messina!

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  6. GABBIA PER NON CAMBIARE MAI!!!!
    Mai nessuna definizione era stata più azzeccata, complimenti alla Brancato!
    Hanno cercato e sono riusciti ad imprigionare la città di Messina all’interno delle sbarre dell’inerzia, concussione e corruzione politica….fortunatamente un pò alla volta ne stiamo venendo fuori.
    Ci siamo riappropriati del NOSTRO COMUNE come primo passo verso la civiltà…..e speriamo che i magistrati lancino un occhio (così diciamo, quasi per caso…) anche sugli altri avamposti della fortezza della corruzione messinese……Università e Aziende Ospedaliere varie!!!

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  7. Malato di Messinesita' 17 Luglio 2013 09:51

    Niente di nuovo sotto il Sole,
    mi rivolgo ai Messinesi puri, e di buona volontà… E’ questo che volete per la vostra Città? per Voi? per i Vostri Figli?

    grandissime prese per il ….?
    Tutti da destra a sinistra!! MANGIANO TUTTI!

    Votiamoli! Ancora una volta!! Forse è rimasto qualche spiccio in qualche cassetto o sotto qualche poltrona! diamogli la possibilità di prendersi anche quelli!!
    Tanto loro poi vanno in vacanza a Cuba o alle Mauritius… quelli che restano senza Tram, senza Autobus, con la fogna per le strade, con i treni soppressi, senza lavoro, senza speranza… SIAMO NOI! che mandiamo i nostri figli a studiare fuori… a lavorare fuori!!! Viviamo come dei criceti nella ruota corriamo sempre, per poi vedere i nostri cari una volta l’anno se ci va bene!
    Questa gente deve essere bandita dalla città! non deve mai più metterci piede!! Vergogna per chi vota questi soggetti… siete Colpevoli come loro!

    COLPEVOLI COME LORO!!

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  8. Giovanni D'Arrigo 17 Luglio 2013 10:32

    I felici sono felici per il possesso della giustizia e della temperanza e gli infelici, infelici per il possesso della cattiveria.

    PLATONE

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  9. “Parentopoli….o la fa Pinco o la fa Pallino, basta che la fanno bene…si può fare….. Non è tanto importante chi la fa….l’importante è che venga fatta bene” (Felice Calabrò) da:
    ( minuto 4, 36 )
    http://www.youtube.com/watch?v=dFdKMCqw98k

    Chi ha votato Pd e Pdl ha votato per questi soggetti diversi, accomunati da un interesse esclusivo: SOLDI E POTERE. Ricordiamoci tutti che un popolo di ignoranti è più facile da governare. L’unica pena cui dobbiamo pensare non è il carcere, ma la restituzione totale di tutti i soldi finora INDEBITAMENTE sottratti alla Comunità.

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  10. SaltaLaMacchia 17 Luglio 2013 11:40

    Bisogna indagare anche all’universita’!
    Quanti parenti fanno i professori e non sanno neanche scrivere!

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  11. Inserito da Elio4president il Mar, 16/07/2013 – 11:12.
    Non importa se il ricorso lo fa pinco o lo fa panco, l’importante è che sia ftto bene …
    rispondi>>>>

    Inserito da giacomoprimo il Mar, 16/07/2013 – 14:59.
    ah ahy ah ah ah m’inchino alla sua visione parentopolistica del ricorso, ma minchino anche
    modifica|rispondi>>>>

    Non mi aspettavo che a distanza di poche ore ih ih ih

    L’ho sempre detto “A Messina il massone è (o era) felice tra la gente” perché a Messina non ha (o non aveva) bisogno di nascondere nulla. E si può (o si poteva?) permettere di rilasciare dichiarazioni allucinanti.
    Spero che stavolta l’indagine…. sia fatta bene

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  12. >>>Inserito da luigi_l il Mer, 17/07/2013 – 11:16.
    che schifo… se quanto si legge verrà provato bisognerà dare delle risposte ad una cittadinanza presa in giro per anni.>>>
    Si è uno schifo, ma ancora più schifo è che “la cittadinanza presa in giro per anni” queste cose le sapeva benissimo, le tollerava e anzi ci andava pure a nozze.
    E’ questo che mi fa più schifo , che debba essere una rivista, e non si sa per quali fini a scoperchiare le xxxxxxx che non erano sotterranee, ma evidenti e .. programmatiche.

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  13. Come mi ha detto stamattina una persona a me cara..
    chi se la ricorda la scena del film di Cetto Laqualunque quando gli arrestano il figlio per non aver fatto scontrini al ristorante che gli aveva intestato??

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  14. Bravo!

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  15. …vabbè, qualcuno ha già proceduto i dieci arrestati di oggi…

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  16. conccrdo con molti, chi li ha votati sino a ieri è complice

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  17. Meglio fare finta di niente, no?

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  18. Giovanni Sicari 17 Luglio 2013 13:35

    Che bello cominciare a vedere qualcuno che va in galera(per ora domiciliare, ma nutriamo forti speranze che presto diventi l’hotel Gazzi).
    Viva l’attesa di un mondo nuovo.
    Viva Crocetta.
    Viva Accorinti.

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  19. MessineseAttento 17 Luglio 2013 14:14

    Queste due donne è chiaro che hanno avuto il torto di mettere delle firme senza nemmeno chiedersi cosa stavano avallando. Non credo che fossero la mente, bensì solo il braccio di un’organizzazione facente capo di certo non alle signore in foto.
    Quello che non capisco è il perchè, famiglie già straricche, che hanno spolpato la città in tutti i modi possibili, accumulando patrimoni mobili ed immobili degni di un sultano, arrivano ad essere talmente ingorde da alterare anche le fatture delle pulizie che venivano svolte nei centri di formazione.
    Oggi sarebbe troppo facile inveire contro tutti quelli che fino a ieri difendevano a spada tratta il “sistema”, moltissimi in malafede, alcuni no. E’ chiaro che chi lavorava per questi signori, oggi li difenda, com’è chiaro che chi puntava ad un posto di lavoro, per se o per un parente, e che ora vede il castello sgretolarsi, inveisca contro chi sta facendo perdere loro l’occasione di una vita: il lavoro! Invece di inveire, invitiamo queste persone a ragionare ed a combattere le logiche clientelari che, se è vero che possono dare una sistemazione in una terra con il 50% di disoccupazione, distruggono il tessuto sociale logorandolo con logiche di spartizione che non permetteranno mai a nessuno di uscire dal disagio sociale in cui stiamo affondando.
    Gli eventi di questa mattina sono la dimostrazione che anche un castello apparentemente inattaccabile si può sgretolare, io invito tutti, anche quei commentatori di TS che si ostinano a difendere questo tipo di politica, a partecipare alla costruzione di un nuovo castello, le cui fondamenta siano costituite dalla legalità, dalla collaborazione e dalla voglia di uscire dal fango in cui, questi signori, ci hanno tenuto per anni.

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  20. possono fare presentare ricorso a qualche elettore e dichiarare che non sanno nulla….

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  21. Elio4president 17 Luglio 2013 14:58

    Grazie per la Felice citazione

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  22. Malato di Messinesita' 17 Luglio 2013 15:06

    che il carcere è formativo!

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  23. invelatosempre 17 Luglio 2013 15:07

    A me sorge una domanda, sicuramente sciocchina per molti, ma pur sempre una domandina è e cioè:
    ” Come mai la denuncia nasce da un’indagine di un giornale nazionale (Panorama) e non da uno dei tanti mezzi d’informazione cittadini?”

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  24. Hai raggggione!!!
    Ma adesso non mi dire che non conosci nessuno che li ha votati, nessun “amico”, nessun “amico degli amici”, nessun “compare”…i leccapiedi, i portaborse, i portavoti, sono in mezzo a noi!!!
    Sono anche qui su TS a commentare, a gettare fango su chi vuole risollevare questa città, su chi vuole PULIZIA!!!(parlo dei messinesi ONESTI, tanti ma sempre ancora POCHI…).
    Questa gente (parlo dei votanti di questi “signori”…) deve essere emarginata, non deve più avere amici tra le persone PERBENE, da chi, come hai ben detto, lavora come criceti nella ruota ogni giorno, ogni santo giorno e deve andarsene da Messina per poter lavorare!!!

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  25. GENOVESE e BUZZANCA, due facce della stessa moneta MAI spesa per l’interesse generale dei messinesi, SEMPRE destinata all’interesse di pochi, parenti ed amici di partito, un tradimento dei loro elettori, quelli animati da una sincera passione politica. Prevedo un cataclisma politico nel PARTITO DEMOCRATICO, i numeri delle ultime elezioni comunali per GAROFALO e anzitutto SCOGLIO, ci dicono di un’altro cataclisma già avvenuto nel CENTRODESTRA. E’ una delle risposte alla schiacciante vittoria di R E N A T O sindaco, l’uomo con la maglietta e i sandali francescani, come un necessario passaggio per disintossicare la politica della nostra città. Saprai, caro Felice CALABRO’, dare una svolta radicale vera al PARTITO DEMOCRATICO, smantellare il sistema di interessi che soffochi Messina, formazione professionale, cooperative sociali, interessi fondiari e immobiliari, destinazioni d’uso, spesa legale, per citare quelli più consistenti.

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  26. Poverine mi dispiace!!!!! Soldi e potere ,

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  27. Mah, me lo sono sempre chiesto anch’io…e guarda, NON VOGLIO TROVARE UNA RISPOSTA…perché temo di avere più qualche sospetto!!!

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  28. dolcestilnuovo 17 Luglio 2013 19:23

    Io ho votato Calabrò e lo rifarei mille volte perché lo ritengo persona per bene e onesta. Qualcuno può dubitare dell’onestà di Felice? Lo dica tranquillamente e ne dia una motivazione plausibile. Che non mi si venga a dire che fa parte di un gruppo bla… bla… bla… perché sarebbe la dimostrazione di mancanza di motivazioni. Sarebbe la frase fatta di coloro che non sanno cosa rispondere.
    Per il resto, non vedo, tra gli indagati, nessun altro candidato, quindi nessuno da votare.
    Non conosco, se non per nome o per averli visti in Tv, i personaggi oggetto dell’inchiesta. Sono abituato a giudicare i fatti e attendo, se ci sarà, un loro rinvio a giudizio, prima, e un’eventuale condanna, dopo. Per il momento mi limito a leggere le cronache ed a prendere atto della sola “campana” alla quale è stata data voce. Generalmente, giudico dopo aver sentito le due parti. Ma so che questa cosa farebbe passare il piacere del facile commento a molti.

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  29. Senza prove nessuno può affermare che un altro sia disonesto, specie pubblicamente.
    Ma dell’ONESTA’ INTELLETTUALE di Calabrò si può dubitare, eccome.
    I GALANTUOMINI hanno UNA SOLA PAROLA. Punto!
    E non si nascondono DIETRO AD UN DITO.

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