Tari, il retroscena dello scontro tra Giunta e Consiglio tra politica e tecnica

Tari, il retroscena dello scontro tra Giunta e Consiglio tra politica e tecnica

Giuseppe Fontana

Tari, il retroscena dello scontro tra Giunta e Consiglio tra politica e tecnica

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giovedì 08 Luglio 2021 - 09:27

Battaglia più politica che tecnica a Palazzo Zanca. Continua il braccio di ferro sulla Tari e l'aumento del 9%

Sul “gong” il Consiglio comunale sferra un gancio all’Amministrazione e manda ko il piano economico della Tari, bloccando di fatto quell’aumento del 9% medio che avrebbe gravato ulteriormente sulle tasche dei cittadini. Sono bastati dieci voti contrari su diciannove consiglieri presenti per respingere una proposta di delibera che già la scorsa settimana aveva infiammato Palazzo Zanca, portando poi a uno scontro, quello di ieri, che dal pomeriggio si è protratto fino alle 22.35. Cinque ore di lavori che hanno portato a uno scontro più politico che tecnico, con la bocciatura di una delibera su cui, però, l’Amministrazione non vuole mollare la presa.

Le delibera sarà ripresentata

Non può esserne felice la Giunta De Luca, che ha già annunciato tramite le parole dell’Assessore Dafne Musolino di voler ripresentare a breve la stessa delibera, identica in ogni sua caratteristica. Una mossa che aprirebbe altri scenari e dimostrerebbe, in caso di un ribaltamento di voti, come ieri sia andato in scena uno scontro politico più che tecnico. Si andrà, quindi, ai supplementari e in ballo ci sono non solo 150 posti di lavoro a rischio rinnovo, quelli del personale addetto al porta a porta che non potrà essere confermato senza quest’ulteriore aumento di capitale in ingresso, ma anche i 100 nuovi assunti previsti per far fronte al servizio di spazzamento.

I motivi del “no” dell’opposizione

Decisivi, ieri, i “no” di M5S e centro-sinistra (a cui si sono aggiunti quelli di La Fauci e Pagano del centro-destra), che hanno chiesto un cambio di rotta sulla gestione dei rifiuti, evidenziando come la città si trovi in uno stato di degrado urbano dovuto all’assenza di un servizio di spazzamento adeguato, dovuto all’All-In dell’Amministrazione sul porta a porta. Dieci i contrari in totale, contro gli otto favorevoli e un solo astenuto, in una serata in cui l’ago della bilancia è diventato il centro-destra, con due voti a favore e due contro. Lo scontro è più vivo che mai e nel braccio di ferro tra Amministrazione e Consiglio nessuno dei due protagonisti vuole mollare la presa. Basterà, anzi basterebbe, una redistribuzione delle risorse attuali per garantire ai messinesi un servizio fondamentale e basilare, o si arriverà, alla fine, all’approvazione di questo aumento del 9% per fronte ai 6 milioni di euro in più di spesa previsti per il 2021 nella proposta della Giunta?

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5 commenti

  1. I cittadini non dovrebbero pagare la tari. Disobbedienza civile.

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    1. Complimenti!!! spero che Lei abiti al piano terra così quando i rifiuti le arriveranno alla finestra ripenserà a quanto ha scritto.
      I cittadini devono innanzitutto sporcare meno e fare srupolosamente la differenziata e lo devono fare per dovere civico e per le future generazioni.
      Stiamo dando un esempio veramente degradante ed i giovani che crescono in queste condizioni saranno forse ancora peggiori di noi, perché cresceranno nella cultura dell’immondizia dovunque, della merda di cane per le strade (mi perdoni il termine ma molti evidentemente non comprendono il significato della parola “deiezioni” scritta sugli appositi raccoglitori), del parcheggio selvaggio, del mancato rispetto delle regole, della prevaricazione, della maleducazione, e l’elenco potrebbe essere così lungo da costruirci un ponte che ci collega non con la civile Europa, ma con le peggiori favelas.

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  2. Ma poi mi chiedo: chi ha assunto ed assumerà queste 250 persone? Messina Servizi o qualche società esterna di dubbia costituzione a cui si vuole appaltare o si sono già appaltati (vedi scerbatura) i servizi? Quali sono i criteri di assunzione? Come quelli di Messina Social city, il carrozzone creato dallo zampognaro, che aveva promesso invece di ridurli, col solito intento clientelare?

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  3. A Messina la tassa rifiuti la paga un cittadino su 3 . La Tari ha un tasso di evasione del 70%, ma non lo scrive nessuno.

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  4. Dopo questa bocciatura un Sindaco con senso di responsabilità dovrebbe dimettersi invece no: verrà ripresentata uguale!,,,L’ennesima sfida a chi ce l’ha…..! Così va in questa città! Non so come dire diversamente perché altrimenti vengo censurato. Non ho ancora capito: il babbio viene pubblicato regolarmente le opinioni per nulla offensive su questa amministrazione così così……dipende!

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