L'aula aggiorna i lavori a dopo il CdM che dovrebbe spostare il termine a fine luglio. La Giunta: "tatticismi a spese dei cittadini"
E’ cominciato e praticamente subito finito il primo consiglio comunale per discutere della nuova Tari a Messina. Dopo una lunga fase preliminare sulle procedure, il consiglio ha approvato la mozione di Massimo Rizzo di rinviare tutto alle 19 di oggi. Nel pomeriggio infatti il Consiglio dei Ministri dovrebbe sdoganare il PEF con il rinvio del termine ultimo per il pagamento dell’imposta dal 30 giugno al 31 luglio. Un margine che i consiglieri messinesi giudicano utile per esaminare la proposta dell’amministrazione, arrivata in aula soltanto a ridosso della scadenza.
Qualche giorno fa proprio il presidente Cardile aveva ribadito la necessità per il consiglio di esaminare il documento. La mozione di Rizzo è passata con soli 4 voti contrari. Si torna in aula perciò stasera. L’ira della Giunta però è stata immediata. Per l’assessora Dafne Musolino e la vice sindaca Carlotta Previti si tratta di tatticismi “che sacrificano il diritto dei cittadini di avere una città sempre più pulita”.
“La proroga che il CdM pare abbia intenzione di concedere è infatti destinata ad aiutare quei Comuni che non sono arrivati in tempo a predisporre il PEF, ma non avrebbe dovuto avere alcun effetto per quegli Enti, come il Comune di Messina, che dimostrando serietà ed efficienza, avevano già pronto il Piano, munito dei relativi pareri di legge e degli enti di controllo (ARERA e SRR).”, sostengono le due esponenti dell’esecutivo De Luca.
“La mancata approvazione del PEF 2021- come spiegato in Aula – provocherà gravi danni al servizio, impedendo alla Società di potenziare l’organico per lo spazzamento e la scerbatura, mantenere i livelli occupazionali necessari a raggiungere la quota del 65% di Raccolta Differenziata (obiettivo di legge) necessario ad innescare il meccanismo virtuoso che consentire l’applicazione della tariffa puntuale grazie alla quale ogni cittadino pagherà per la quantità effettiva dei rifiuti che produce. Inoltre, e non meno importante, senza l’approvazione del PEF 2021 tutte le spese necessarie all’esecuzione di interventi di tutela ambientale (rimozione discariche, bonifica siti inquinati, pulizia e rimozione rifiuti torrenti e spiagge) compresi gli interventi da effettuare in emergenza graverebbero sul bilancio comunale determinando l’insorgere di debiti fuori bilancio e la conseguente contestazione da parte della Corte dei Conti per danno erariale. Nonché la mancata approvazione del PEF comporterà l’impossibilità per la società di procedere alla nomina del suo direttore generale in un momento così strategico per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.” concludono Musolino e Previti.