Servizi non resi e riduzioni, la giunta cambia le regole. Lo Presti e Sturniolo: "Diritti negati ai cittadini"

Servizi non resi e riduzioni, la giunta cambia le regole. Lo Presti e Sturniolo: “Diritti negati ai cittadini”

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Servizi non resi e riduzioni, la giunta cambia le regole. Lo Presti e Sturniolo: “Diritti negati ai cittadini”

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martedì 16 Febbraio 2016 - 00:13

La giunta Accorinti ha inserito una serie di modifiche al Regolamento Tari, tra cui un emendamento che condiziona la possibilità di ottenere l’abbattimento al 20% del tributo solo nel caso in cui l’interruzione del servizio di gestione dei rifiuti “abbia durata continuativa superiore a 30 giorni”. I due consiglieri comunali all'attacco.

«Quella che avrebbe dovuto essere, nell’enunciato, la Giunta dell’estensione dei diritti si è trasformata nell’espressione più palese della negazione degli stessi». Un commento duro, spietato, un nuovo attacco sferrato all’amministrazione Accorinti dai consiglieri Gino Sturniolo e Nina Lo Presti. Una considerazione che arriva alla luce di una recente disposizione messa nero su bianco dalla giunta di Palazzo Zanca in materia di Tari, l’odiatissima e contestata tassa rifiuti che ogni anno ha scatenato immani polemiche e che anche sotto questa esperienza amministrativa è via via cresciuta, a fronte di un servizio che invece non è mai migliorato e che anzi ha regalato alla città le solite e cicliche emergenze spazzatura.

Con una delibera datata 21 gennaio 2016, quindi freschissima, la giunta ha deciso di inserire una serie di modifiche al Regolamento Tari approvato dal Consiglio Comunale lo scorso 8 settembre 2014. Tra queste compare un emendamento che condiziona la possibilità di ottenere l’abbattimento al 20% del tributo solo nel caso in cui l’interruzione del servizio di gestione dei rifiuti “abbia durata continuativa superiore a 30 giorni”. Un emendamento che, spiegano i consiglieri introduce un termine non previsto dalla norma (art. 656 della Legge 147/2013 istitutiva della Tari). Senza interpellare l’aula, che invece sui regolamenti comunali dovrebbe sempre avere l’ultima parola, l’amministrazione ha rivisto il regolamento Tari, intervenendo in particolare su un aspetto che più volte è finito sotto i riflettori e su cui pochi mesi fa proprio i consiglieri Lo Presti e Sturniolo avevano fondato una battaglia di “giustizia” nei confronti dei cittadini che nel 2015 si sono ritrovati con una tassa rifiuti che ha superato i 45 milioni di euro. Insieme all’avvocato Aura Notarianni, i due consiglieri ex accorintiani avevano promosso un’iniziativa volta a tutelare le tasche dei messinesi, ritenendo ingiusto quel costo così alto per un servizio che invece è stato tutt’altro che efficiente. Presentando un modulo i cittadini avrebbero potuto chiedere una riduzione sulla Tari, appellandosi all’articolo del regolamento che prevede questa possibilità in caso di conclamata situazione di emergenza a seguito di un servizio evidentemente non svolto alla perfezione. Iniziativa che destò molta curiosità da parte dei cittadini, tanto che in tantissimi presentarono la richiesta di sgravio, scatenando anche una pesante risposta dall’amministrazione che prontamente provò a smentire e smontare questa ipotesi. Adesso però arriva questa modifica al regolamento che di fatto blinda questa opportunità per i cittadini di dire no, con strumenti legali, al pagamento totale del servizio rifiuti nel caso in cui questo non venga espletato nel modo corretto. E per i consiglieri è un chiaro segnale.

«E’ evidente che, se pagare le tasse è un dovere, è sicuramente un diritto ricevere un servizio degno e avere la possibilità di rivendicare la riduzione del tributo laddove ricorrano le condizioni previste per legge (nel nostro caso l’interruzione del servizio e l’acclarato stato di emergenza sanitaria). L’emendamento proposto dalla Giunta impedirebbe l’esercizio di un diritto o lo riconoscerebbe solo in casi di danni ambientali e sanitari catastrofici. L’interruzione del servizio per più di 30 giorni continuativi causerebbe, infatti, un danno talmente grave alla città da far ritenere lo stesso abbattimento del tributo al 20% elemento insignificante».

Per Lo Presti e Sturniolo è chiaro che il fine della manovra della Giunta sia sfuggire, evidentemente, alla notevole mole di contenzioso che si è verificato a seguito di un servizio non reso ai cittadini. Una giunta che appunto toglie diritti piuttosto che estenderli. Anche quando si tratta di spazzatura.

F.St.

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