2 euro per accedere all'antiquarium e all'area archeologica di palazzo Zanca

2 euro per accedere all’antiquarium e all’area archeologica di palazzo Zanca

2 euro per accedere all’antiquarium e all’area archeologica di palazzo Zanca

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mercoledì 28 Novembre 2012 - 12:29

Il commissario Croce ha poi deliberato di intitolare il plesso scolastico di S. Margherita al poeta Antonio Saitta (Messina 1903 – Messina 1987). Saitta dal 1917 operò alla libreria Ferrara, la prima sorta dopo il terremoto, luogo di incontro degli intellettuali messinesi e non come Cardile, Rino, Vann'Antò, Jannelli, Nicastro, Pugliatti, Bottari, Natoli, Quasimodo e Pignato

Con delibera del commissario straordinario, Luigi Croce, è stato approvato il disciplinare istitutivo di una tariffa per l’accesso all’Antiquarium ed all’area archeologica di palazzo Zanca. Il ticket sarà di due euro ridotto ad un euro per gruppi di almeno 20 visitatori paganti; per gli adulti superiori ai 65 anni ed i ragazzi da 6 ai 14 anni. Saranno esonerati i bambini al di sotto del sesto anno, i gruppi scolastici, i portatori di handicap e gli accompagnatori di gruppo scolastici e guide turistiche.

L’Antiquarium di palazzo Zanca, che fu aperto ufficialmente nel febbraio del 2009, offre un percorso culturale unico ed ampio al centro della città, da proporre a turisti e non, per la fruizione e la conoscenza del patrimonio archeologico di Messina. La sua componente strutturale è caratterizzata da un palinsesto di elementi edilizi sedimentatisi lungo un arco cronologico di diciannove secoli, pertinenti rispettivamente ad un importante complesso monumentale della Messana di epoca romana e ad un tratto dell’abitato della Messina medievale e moderna, fino all’ultima urbanizzazione antecedente il terremoto del 1908.

Il commissario Croce ha poi deliberato di intitolare il plesso scolastico di S. Margherita al poeta Antonio Saitta (Messina 1903 – Messina 1987). Saitta dal 1917 operò alla libreria Ferrara, la prima sorta dopo il terremoto, luogo di incontro degli intellettuali messinesi e non come Cardile, Rino, Vann’Antò, Jannelli, Nicastro, Pugliatti, Bottari, Natoli, Quasimodo e Pignato. Dal 1950 quando passò a dirigere la libreria Ospe , alla quale affianca subito la galleria d’arte “il Fondaco”, dando vita ad una serie di iniziative culturali che, ispirate soprattutto da Vann’Antò e Pugliatti, ne faranno per anni l’autentico centro – motore della vita intellettuale cittadina. Datano dal 1920 le sue prime prove di giornalista e collabora come pubblicista a vari quotidiani vincendo diversi premi e precoce anche il suo impatto con la letteratura , risalente 1922. Alla poesia in dialetto ed in lingua ritornerà più tardi, a cinquant’anni, con un più maturo impegno che nel ’53 gli porta, ex aequo, il premio Sicilia per la poesia dialettale.

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