Per il prestito promesso da Crocetta bisognerà attendere ancora qualche giorno. "Svincolate" le risorse per la messa in sicurezza del viadotto e si va verso un accordo sulla via del mare
Tre questioni fondamentali per la città di Messina sono state al centro del tavolo regionale che si è tenuto Palermo. Nel lungo incontro pomeridiano, che ha visto la partecipazione “alternata” del presidente della Regione Rosario Crocetta, dell’assessore regionale ai trasporti, il messinese Nino Bartolotta, dell’assessore regionale al bilancio Luca Bianchi, del commissario straordinario del Comune, Luigi Croce, del commissario del Cas Nino Gazzara e del presidente di Rfi Dario Lo Bosco, si è discusso della messa in sicurezza del viadotto Ritiro, propedeutica all’apertura dello svincolo di Giostra; delle aree Rfi e di tutta la zona Falcata; e della situazione economica di Palazzo Zanca, con riferimento a quei 40 milioni di euro promessi , a titolo di anticipazione da restituire in 20 anni, dal presidente della Regione Crocetta al commissario Croce la scorsa settimana, in una precedente riunione.
Su quest’ultimo fronte trapela pochissimo, ma è certo che Croce non tornerà a Messina con quei 40 milioni di euro che lui considera indispensabili per chiudere il bilancio previsionale 2012, senza il quale il Comune di Messina sarà condannato al dissesto, nonostante l’adesione al Fondo di rotazione previsto dalla Legge salva-comuni. Il commissario straordinario ha illustrato al governatore siciliano il piano di riequilibrio del bilancio, che prevede anche tagli ai servizi e ai lavoratori. Per dare il via libera al prestito promesso, passerà tempo perché dovranno essere seguite tutte le procedure burocratiche del caso, ma sembra che ci sia la volontà del governatore di fare il prima possibile per consentire al Consiglio comunale di approvare il documento contabile entro la fine dell’anno.
Buone notizie emergono dal tavolo palermitano in merito alle altre due questioni. Iniziamo dal Viadotto Ritiro: l’approvazione del bilancio del Cas ha liberato le risorse necessarie per la messa in sicurezza del tratto autostrade, che nella prima fase prevede il miglioramento sismico. Il Consorzio autostradale avrà a disposizione 3,7 milioni di euro e potrà decidere se affidare i lavori attraverso la procedura ordinaria, con gara d’appalto, o con procedura d’urgenza, con l’affidamento diretto.
Per quanto riguarda la discussione sulle aree Rfi in fase di dismissione e sulla zona Falcata, l’assessore Bartolotta si dice soddisfatto ed assicura che entro Gennaio si arriverà alla sottoscrizione di un accordo tra Regione, Rfi , Comune ed Autorità portuale per il recupero e la valorizzazione di quell’importante fetta del territorio messinese, che dovrebbe trasformarsi nella famosa via del mare, rimasta ad oggi solo un progetto su carta. Sull’iter di dismissione di Rfi, l’esponente della giunta Crocetta ha chiesto espressamente a Lo Bosco di intervenire presso Ferrovie dello Stato affinché vengano garantiti tutti livelli occupazionali. in questo momento più che in altri, Messina non può permettersi di perdere altri posti di lavoro. (Danila La Torre)
Con calma, eh….nessuna fretta, tanto le file chilometriche la mattina mica se le fanno loro…. Avevano detto che entro fine anno avrebbero sistemato tutto. Siamo a fine anno e ancora non hanno ancora fatto la gara per assegnare i lavori!D’altro canto ci saremmo stupiti del contrario. Intanto l’asfalto all’interno della galleria Telegrafo si è deteriorato, E non oso immaginare cosa potrebbe succedere in caso di incidente o peggio incendio. O forse aspettano un’altra tragedia come successo nel traforo del monte bianco anni addietro?
VIADOTTO RITIRO E’ FORSE PIU’A RISCHIO DI ALTRI TRATTI DELL’AUTOSTRADA?
LA MESSINA PALERMO – CHIUSA NEL TRATTO BROLO ROCCA DI CAPRILEONE – E’ TUTTA INTERRUZIONI.
IL C.A.S. E’ TUTTO DA RIFONDARE. E INFATTI DEVE APPRENDERE DA ALTRI LE CRITICITA’ DELLA SUA INFRASTRUTTURA.
A QUANDO RISALGONO I MANUFATTI REALIZZATI SOTTO IL VIADOTTO?
ART.21 COSTITUZIONE. Sono mesi che TempoStretto e i suoi lettori non trattano, con continuità, i gravi problemi legati al consumo del TERRITORIO e alla sua URBANIZZAZIONE. Delle LINEE GUIDA di Corvaja e dell’assessore non si sa più nulla, l’iter del nuovo PRG è come l’araba fenice, siamo assorbiti dal dissesto dei conti di Palazzo Zanca e abbiamo trascurato le scelte di DESTINAZIONI D’USO,che indirizzano quelle economiche di una città. Chi governerà Messina dovrà sbrogliare la matassa dell’Area Urbanistica, una palla di piombo al piede dello sviluppo della buona edilizia, e a proposito di BUONA EDILIZIA, quella della demolizione e poi ricostruzione degli edifici fatiscenti e pericolosi sotto l’aspetto strutturale, che va avanti con concessioni edilizie assentite, che mai saranno istruite e quindi verificate sotto l’aspetto delle altezze rispetto ai fabbricati adiacenti, guardate il link, quel palazzo, a ridosso dello spazio progettato da Nino Principato sul torrente Trapani, è stato già demolito, resterà a futura memoria in google maps. http://img827.imageshack.us/img827/4800/buonaedilizia.png
Ai ai, ma se ultimano i lavori degli svincoli non si potranno più chiedere soldi…. No no, le opere devono restare incompiute, così si potrà continuare a “mangiare” ancora per un bel po’ di anni….