Gianluca Guidi è don Silvestro, il ruolo che nel 1974 fu del padre Johnny Dorelli. Con lui Enzo Garinei e Marisa Laurito. Due repliche straordinarie
È lo spettacolo della stagione più popolare e più atteso dal pubblico, tanto da -costringere- l’Ente Teatro di Messina a programmare due repliche in più fuori abbonamento; è la commedia musicale italiana per eccellenza: -Aggiungi un posto a tavola- arriva al Vittorio Emanuele dal 14 al 19 dicembre carico di onori e gloria teatrale, conquistati in 36 anni di vita. Le due repliche fuori abbonamento sono quelle di martedì 14 (ore 21) e giovedì 16 (ore 21,30).
Diventata oramai un classico, -Aggiungi un posto a tavola- è stata rappresentata per la prima volta nel 1974 ed è nata dalla penna di Garinei e Giovannini con la collaborazione di Jaja Fiastri e dalla partitura di Armando Trovajoli.
Spettacolo unico e particolarissimo trova il suo successo, oltre che nelle invenzioni del testo e delle musiche, nella perfetta macchina teatrale inventata da Giulio Coltellacci che firmò scene e costumi. La canonica, la piazza con il sagrato, l’Arca si succedono in maniera continua grazie ai due girevoli che danno vita a cambi di scena che spesso hanno strappato l’applauso a “scena aperta”.
In questa versione ritroviamo le coreografie di Gino Landi, tra i più apprezzati e conosciuti coreografi italiani e storico collaboratore della ditta G&G e autore delle coreografie originali.
La regia è quella originale di Garinei e Giovannini rimessa in scena da Johnny Dorelli che nella prima edizione del ’74 interpretò il ruolo di don Silvestro.
Fin dalla sua prima rappresentazione, -Aggiungi un posto a tavola- ha conquistato il cuore del pubblico che ha applaudito i suoi personaggi in ogni angolo del mondo. Rarissimo caso di commedia veramente internazionale è stata rappresentata in oltre 50 versioni dalla Russia all’Inghilterra, dal Brasile alla Cecoslovacchia, dall’Austria all’Argentina e poi in Messico, in Perù e in Spagna.
La storia, liberamente ispirata alla commedia “After me the deluge” di David Forrest, narra le avventure di don Silvestro e del suo paese, scelti da Dio per costruire una nuova arca e salvarsi dal secondo diluvio universale. In questa edizione Gianluca Guidi, attore e cantante di talento che il pubblico italiano ben conosce e apprezza, indossa, con naturalezza, la tonaca di don Silvestro – che fu del padre Dorelli – portandogli in dote la sua innata simpatia e comunicatività. Nel ruolo del sindaco Crispino torna Enzo Garinei con la sua inarrestabile verve. Consolazione ha la simpatia, la carica vitale e ironica di Marisa Laurito. Marco Simeoli è l’ingenuo e focoso Toto. Valentina Cenni veste i panni di Clementina mentre Titta Graziano interpreta Ortensia la “severa” moglie del sindaco Crispino e Andrea Carli quelli dell’austero cardinale Consalvo. La Voce di Lassù è sempre quella, originale, di Renato Turi.
La trama – Don Silvestro, il parroco di un piccolo paese di montagna, riceve un giorno una -inaspettata- telefonata: Dio in persona gli ordina di preparare un’arca, in vista di un secondo diluvio universale. Il giovane parroco aiutato dal suo paese e intralciato da mille inconvenienti (non ultimo il sindaco del paese, Crispino, che cercherà in tutti i modi di mettergli i bastoni tra le ruote), riesce alla fine tra mille dubbi nella sua impresa ma l’arca costruita non salperà mai. Poco prima del diluvio un cardinale convince la gente del paese a non seguire don Silvestro che viene creduto pazzo per la sua bizzarra idea, cosicché al momento del cataclisma sull’arca si trovano solo lui e Clementina, la giovane figlia del sindaco. Silvestro decide però di non abbandonare il suo paese, i suoi amici e a diluvio iniziato scende dall’arca: Dio vede fallire il suo progetto e fa smettere il diluvio, tutti sono sani e salvi, salvati dall’altruismo e dall’amicizia del curato. All’interno della storia si dipanano molte minitrame in un perfetto gioco di scatole cinesi: l’amore di Clementina per don Silvestro; l’inimicizia per il prete del padre di Clementina, l’ateo Crispino; la comparsa in paese di Consolazione, una prostituta che distrarrà gli uomini del paese dai loro doveri familiari; l’amore di lei per Toto, lo scemo del paese, che grazie alla riacquistata virilità la toglierà dalle attenzioni degli altri uomini e la sposerà.
Dicono – Jaja Fiastri, coautrice: “Questo è lo spettacolo di Garinei & Giovannini che amo di più perché è una favola irriguardosa in cui un prete dabbene si permette di battibeccare con un Dio moderno, non un bacchettone. Per questo, nonostante la commedia sia stata scritta 36 anni fa e tratti un tema scottante come l’accoglienza, posso dire che oggi è di grande attualità”.
Gianluca Guidi: “L’8 dicembre del ’74 avevo solo sette anni e stavo seduto in platea, al Sistina, accanto a mamma (Lauretta Masiero). Fu una folgorazione, la commedia mi conquistò al punto che pensai di farmi prete. Ero solo un ragazzino e con gli anni ho cambiato idea, sono diventato ateo. Ho scelto di indossare la tonaca di don Silvestro soprattutto per affetto: questa commedia chiude il cerchio della mia vita, con me che faccio il ruolo che è stato di mio padre”.
Il primo cast del 1974 – Don Silvestro: Johnny Dorelli; Crispino: Paolo Panelli; Ortensia: Christy; Clementina: Daniela Goggi; Toto: Ugo Maria Morosi; Consolazione: Bice Valori; Il Cardinale: Carlo Piantadosi; La voce di Lassù: Renato Turi.