Teatro. Al Vittorio Emanuele in scena Tosca D'Aquino e Giampiero Ingrassia

Teatro. Al Vittorio Emanuele in scena Tosca D’Aquino e Giampiero Ingrassia

Redazione

Teatro. Al Vittorio Emanuele in scena Tosca D’Aquino e Giampiero Ingrassia

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lunedì 26 Dicembre 2022 - 09:00

Dal 20 al 22 gennaio 2023 "Amori e sapori nelle cucine del Gattopardo" di Roberto Cavosi

MESSINA – Dal 20 al 22 gennaio alle ore 21 (domenica ore 17,30) presso il Teatro Vittorio Emanuele di Messina andrà in scena “Amori e sapori nelle cucine del Gattopardo” di Roberto Cavosi con Tosca D’Aquino e Giampiero Ingrassia con Giancarlo Ratti e con Tommaso D’Alia, Rossella Pugliese e Francesco Godina, regia di Nadia Baldi. Nato da un’idea di Simona Celi, lo spettacolo è prodotto da La Contrada Teatro Stabile di Trieste e Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina, le scene sono di Luigi Ferrigno, i costumi di Carlo Poggioli, le musiche di Ivo Parlati.

Cosa accade nelle cucine di Palazzo Ponteleone  mentre nei lussuosi saloni soprastanti si consuma il famoso ballo narrato né “Il Gattopardo”? E’ presto detto: volano le portate, si azzuffano i cuochi, si tirano padelle ma soprattutto si svelano amori impensabili, crudeli e meravigliosi conditi da tutti quei santi e profani profumi tipici della cucina siciliana. Teresa,  la cuoca, in gioventù è stata la prostituta prediletta nientedimeno che di Don Fabrizio Salina, il Gattopardo. Il loro fu un amore tanto intenso quanto impossibile. Un amore che incendiò un’estate dove lei era la sua “sirena”. Ma è da allora, da vent’anni, che non si vedono e lei lo aspetta, sperando che la degni almeno di un saluto. Il suo cuore è gonfio e la sua anima chiusa in un inconfessabile segreto. Un segreto che Monsù Gaston, il cuoco mandato in aiuto dei Ponteleone dallo stesso Don Fabrizio, non tarderà a scoprire: Carlo, il figlio ventenne di Teresa è figlio del Principe di Salina. Un figlio di cui il Principe non sa assolutamente nulla.

“La cucina del Gattopardo”  tra succulenti litigi, ricatti, ironia, sarcasmo ed umorismo si dipana attraverso lo scontro di Teresa e Monsù Gaston. Uno invidioso dell’altra, non si accontentano di gareggiare nel preparare i piatti migliori, ma vogliono avere anche l’esclusiva dell’amore di Don Fabrizio.  A condire ulteriormente questa commedia dalle tinte speziate e dal sapore pieno ed appagante di una cassata ecco il “menù” degli altri personaggi. Come piccanti antipasti: Rita e Peppe, giovani aiutanti cuochi totalmente inesperti d’amore ma incredibilmente vogliosi di “sperimentarlo” quanto prima.  Tra i golosi  primi appare il maggiordomo Culicchia, innamorato pazzo di Teresa al punto di chiederle la mano, senza però trovare soddisfazione ai suoi bollenti spiriti. Come prelibato secondo il già citato Carlo: un ragazzo, arruolatosi nel novello esercito italiano, che per la prima volta scopre d’avere un padre che oltretutto è un Principe. Un testo nel quale pietanze e sentimenti si mischiano ad arte in quel caleidoscopico mondo fatto di languore ed erotismo, di passione e causticità tipico del “profondo” sud.

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