“Bronte 1860, quale libertà”: una pagina sanguinosa e poco conosciuta

“Bronte 1860, quale libertà”: una pagina sanguinosa e poco conosciuta

“Bronte 1860, quale libertà”: una pagina sanguinosa e poco conosciuta

giovedì 18 Novembre 2010 - 11:35

Lo spettacolo scritto dal drammaturgo Carmelo Causale e diretto da Gianni Sciuto è dedicato a uno dei fatti più tragici dell'epopea garibaldina. In scena dal 19 al 21 novembre al Vittorio Emanuele, è uno dei due eventi previsti dalla sezione “Sicilia tra Storia e Religione”

È stato presentato in una conferenza stampa lo spettacolo -Bronte 1860 – Quale libertà-, una produzione del Teatro di Messina, in scena al Vittorio Emanuele da domani 19 novembre a domenica 21. Si tratta del primo dei due eventi previsti dalla sezione -Sicilia tra Storia e Religione-, nel cartellone della prosa (il secondo sarà dedicato a maggio a sant’Annibale Di Francia), che, a 150 anni dall’epopea garibaldina dei Mille, rilegge una pagina sanguinosa e poco conosciuta. Scritto dal drammaturgo catanese Carmelo Causale, diretto dal regista anch’egli catanese Gianni Scuto, lo spettacolo è interpretato tutto da attori messinesi ed etnei: Antonio Lo Presti, Giovanni Maria Currò, Salvatore Celano, Sasà Neri, Andrea Florio, Marzia Zito, Raniela Ragonese, Oreste De Pasquale e Simona Fiordaliso. Percussionista in scena Gilberto Di Gioia, assistente alla regia Marilisa Busà, musiche a cura di Orazio Corsaro.

Il presidente dell’Ente Teatro di Messina, Luciano Ordile, e il sovrintendente Paolo Magaudda hanno sottolineato l’importanza di uno spettacolo storico, anche se per certi aspetti -scomodo-, nell’anno in cui si celebra il centocinquantenario dell’impresa di Garibaldi in Sicilia. Si racconta un tragico episodio, di cui fu protagonista Nino Bixio, rimasto poco conosciuto a parte il famoso film di Florestano Vancini -Bronte, cronaca di un massacro-, girato nel 1972: un processo sommario e fulmineo, al termine del quale furono condannati e fucilati degli innocenti.

-Avevamo intenzione – ha detto il direttore artistico per la prosa, Maurizio Marchetti – di ricordare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ma non in modo meramente celebrativo bensì con una riflessione critica sugli errori ed i soprusi commessi nel nome di un ideale che nasceva come unificante e non selettivo, popolare e non elitario, liberatorio e non oppressivo. Nel nostro piccolo potevamo “solo” realizzare uno spettacolo come Bronte 1860 quale libertà, di uno scrittore-storico preparato e documentato come Carmelo Causale e curato da un regista appassionato come Gianni Scuto: abbiamo insieme costruito un gruppo affiatato di attori e musicisti profondamente “nostri” e realizzato il progetto di portare questo spettacolo di “teatro-cronaca” sul palcoscenico del Vittorio Emanuele-.

-Il dramma Quale libertà, ispirato nel titolo al noto racconto di Verga – spiega l’autore, lo scrittore catanese Carmelo Causale – narra la tragica vicenda occorsa a Bronte nell’agosto 1860 nei mesi successivi allo sbarco di Garibaldi a Marsala. Fondata su dati rigorosi tratti dai verbali d’archivio, l’opera rilegge uno dei momenti fondativi dell’unità italiana scientemente cancellato dalla memorialistica garibaldina e occultato dagli storici. Si tratta, dunque, di un’azione sulle pieghe del rimosso, dell’apertura di uno squarcio nella memoria collettiva e storica, in cui le parti non sono distribuite in comode caricature ideologiche o schemi interpretativi accademici, bensì atte a svelare la fragilità dei processi politici e storici che hanno condotto alla formazione della coscienza dell’Italia contemporanea-.

A sua volta, il regista Gianni Scuto ha detto che -la messinscena è scarna, condotta da un’esecuzione legata al ritmo, alla musicalità e alla rilettura teatrale di un racconto che parla quasi sempre in prima persona attraverso le voci, le sofferenze e i patimenti inenarrabili di un popolo che scatena la sua violenza in un assoluto teatrale. Un momento questo, che parallelamente ad un’enunciazione da teatro-inchiesta si trasfigura in poesia e coinvolge attori e pubblico in un’orgiastica e dionisiaca cacofonia di suoni e di sentimenti, che tende a riprodurre le atmosfere e le angosce di un “momento“ epocale-.

TEATRO VITTORIO EMANUELE

Venerdì 19 e sabato 20 novembre – ore 21,00, Domenica 21 novembre – ore 17,30

Prezzi: Intero 15 euro (ridotto 12, per gli abbonati 10)

Foto Dino Sturiale

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