Si troverà al centro di un divertente triangolo illuminista, fra storia e fantasia, composto da Denis Diderot, Jean Jacques Rousseau e Voltaire. Dal 24 febbraio al Vittorio Emanuele
Torna sul palcoscenico del Teatro Vittorio Emanuele un’attrice molto amata dal pubblico di Messina: Ottavia Piccolo. È la protagonista della divertente pièce di Stefano Massini “La commedia di Candido”, con la regia di Sergio Fantoni, in programma dal 24 al 28 febbraio. Accanto a lei Vittorio Viviani. Significativo ed esemplificativo il sottotitolo: “Avventura teatrale di una gran donna, tre grandi e un grande libro (con tutto lo scompiglio che seguì)”.
La gran donna è Augustine, un terremoto di invenzioni, uno scrigno di trovate, che ogni momento ne tira fuori una. Forse perché un tempo faceva l’attrice, sui palcoscenici più malfamati del 1700 parigino. Lei finisce in un triangolo impazzito fra tre signori di mezza età, appunto i tre grandi: Denis Diderot, Jean Jacques Rousseau e Voltaire (tutti interpretati da Viviani). E il grande libro? È il famoso “Candido”.
Così la storia procede tra invenzioni e verità storica. Perché al tempo, nel Settecento dei Lumi, risulta che Voltaire stesse terrorizzando il mondo dalla sua villa di Ginevra. Questa non è un’invenzione: risponde al vero. Voltaire minacciava infatti di dare alle stampe un certo libretto satirico – piuttosto cattivo – in cui in un colpo solo avrebbe messo alla berlina tutti i potenti del suo tempo, tutti i valori, tutti i suoi colleghi.
“Questo simpatico libretto – spiega il regista Fantoni – si sarebbe chiamato ‘Candido’”. E aggiunge: “Diderot teme per la propria Enciclopedia. Rousseau ha i brividi perché sa che Voltaire lo odia da sempre. I sovrani di mezza Europa tremano all’idea di essere svergognati. I gesuiti si preparano alla censura immediata. Ed ognuno di loro si precipita alla controffensiva: ciascuno per sé e Dio per tutti. Ma comunque tutti contro Voltaire. Augustine si trova impelagata in questo turbinio. Le toccherà un’avventura rocambolesca – sempre sul filo del rasoio – fra le fisime di Diderot, le sontuose colazioni di Voltaire e il tinello fatiscente di Rousseau. Un vortice di travestimenti. Una carambola di finzioni. Un gioco di teatro nel teatro che si moltiplica all’infinito”.
Gli altri interpreti sono Massimiliano Giovanetti, Natalia Magni, Francesca Farcomeni, Alessandro Pazzi, Desirée Giorgietti.
Teatro Vittorio Emanuele: 24, 26 e 27 febbraio, ore 21; 25 e 28 febbraio, ore 17,30
Prezzi: platea 30 euro (ridotto 23), prima galleria 20 euro (15), seconda galleria 8 euro (5)