L'opera di Mozart, in scena il 2, 4 e 6 giugno, è presentata in una versione originale dal regista Pier Francesco Maestrini. Sul podio l'americano Christopher Franklin
Don Giovanni o Dracula? Seduttore o succhiasangue? O forse tutte queste cose insieme? L’originale visione registica data dal regista Pier Francesco Maestrini all’ultima produzione stagionale del Teatro di Messina, appunto -Don Giovanni- di Mozart, caratterizza la conferenza stampa di presentazione. -L’associazione è stata istantanea – spiega Maestrini – Don Giovanni si nutre delle donne, è lui stesso ad ammetterlo all’inizio del secondo atto (per me son necessarie più del pan che mangio, più dell’aria che spiro!), ma non è solo una mera questione di sesso, lui prende, ha bisogno della loro essenza vitale. È un personaggio a tratti eroico, la cui caratteristica è quella di essere assolutamente privo di sentimenti, fatta eccezione per la ‘non paura’. È curioso, bramoso, rende le persone che gli stanno incontro, non solo le donne, sue schiave e condiziona la vita di tutti, da Leporello a Donna Elvira, da Masetto a Donna Anna. Si muove la notte e, come nel Dracula di Bram Stoker, il suo servo Leporello lo aiuta nelle conquiste-catture delle prede-.
-Don Giovanni- di Mozart sarà in scena al Vittorio Emanuele il 2, 4 e 6 giugno e chiuderà una stagione travagliata e importante. -Questa produzione – ha fatto sapere il presidente Luciano Ordile, assente alla conferenza stampa per motivi familiari – arriva alla fine di una stagione che per il nostro Teatro è stata difficile e fondamentale per l’avvenire, con una programmazione (che io ho trovato pronta) che ha dato un taglio di alto livello al nostro Ente, pur nelle difficoltà finanziarie che abbiamo dovuto affrontare. Adesso tutti stiamo lavorando affinché si possano elaborare al più presto nuovi cartelloni qualificati, che contribuiscano anche a esaltare la messinesità e la sicilianità. Come ho sempre auspicato per il Teatro Vittorio Emanuele. Infine, mi fa piacere annunciare che il libretto di sala di ‘Don Giovanni’ è sponsorizzato dalla Banca Antonello da Messina, che se n’è assunta i costi-.
Anche il vicepresidente Daniela Faranda ha puntato sul concetto di una chiusura di stagione con un’opera di altro livello: -‘Don Giovanni’ di Mozart è di indiscutibile fascino di per sé. Ancor di più mi piace per il fatto che viene allestita con un cast giovane e intrigante come la trama del libretto scritto da Lorenzo Da Ponte. In quanto al futuro, dico che l’attuale Consiglio di Amministrazione vuole fortemente che l’eccellente tradizione del Vittorio Emanuele sia ulteriormente rafforzata e che, nel contempo, ci si apra anche a un pubblico più vasto, quello formato da persone che ancora non hanno l’abitudine di venire a teatro. Senza dimenticare l’enorme potenzialità rappresentata dall’utilizzazione della Sala Laudamo per spettacoli più legati alla drammaturgia contemporanea-.
Per il sovrintendente Paolo Magaudda la conferenza stampa è stata l’occasione per tracciare un bilancio positivo: -Nonostante i gravi problemi economici e il mancato insediamento del Consiglio d’Amministrazione nella prima parte della nostra attività, abbiamo allestito un cartellone di livello assoluto: le due opere ‘popolari’ (Madama Butterfly e Don Giovanni) hanno incontrato l’interesse del nostro pubblico, e siamo orgogliosi anche della sperimentazione con i cartoni de L’heure espagnole ed El sombrero de tres picos. Un grosso plauso va, come sempre, alle nostre maestranze e alla nostra macchina organizzativa che, in ogni circostanza, hanno dato ampie garanzie. Adesso, con il presidente Ordile e il Consiglio d’Amministrazione in piena attività, sono certo che faremo sempre meglio-.
Il direttore artistico Lorenzo Genitori – anch’egli molto soddisfatto per l’andamento complessivo della stagione – ha ricordato come il -Don Giovanni- non -sia ‘un’ dramma giocoso di Mozart: è ‘il’ dramma giocoso tout court. Non si è mai raggiunto, in nessun’altra landa del melodramma musicale, un equilibrio così perfetto tra dramma e farsa, tra leggerezza e cupezza, tra modo maggiore e modo minore-. Le caratteristiche dell’opera di Mozart sono state sottolineate anche dal direttore americano Christopher Franklin (sposato con il soprano messinese Rossella Bevacqua): -Ogni personaggio ha il suo linguaggio musicale: dallo stile ‘contadino’ di Masetto e Zerlina, al ‘nobile’ di Donna Anna e Don Ottavio, allo stile quasi barocco che accompagna Donna Elvira. Don Giovanni, invece e quasi per assurdo, non ha un’aria principale, se si escludono l’Aria dello champagne e la serenata. Per l’epoca erano pezzi di un’architettura splendida, come, per esempio, l’irrompere del minuetto tra due scene. Mozart diventa, quindi, un uomo senza tempo, ancora adesso molto moderno nel mondo del teatro musicale-.
Nel cast Alvaro Lozano (Don Giovanni), giovane baritono spagnolo con un fisico e uno sguardo da perfetto… Don Giovanni. E poi Francesca Pedaci (Donna Anna), Francesco Marsiglia (Don Ottavio), Francesco Palmieri (Il Commendatore), Giacinta Nicotra (Donna Elvira), Umberto Chiummo (Leporello), Luca Gallo (Masetto), Emy Spadaro (Zerlina). Scene di Alfredo Troisi, costumi di Angela Buscemi, un’artista messinese che ha trovato il successo anche all’Opera di Roma. Coro -Francesco Cilea-, diretto da Bruno Tirotta.
Teatro Vittorio Emanuele: 2 e 4 giugno, ore 21; 6 giugno, ore 17,30 – Prezzi: platea 46 euro (ridotto 35), prima galleria 30 euro (20), seconda galleria 10 euro (7)